Confezionamento sostenibile di liquidi in PET

Un contributo di Sidel*, che interpreta il tema della sostenibilità in modo olistico. Sotto esame le modalità di distribuzione
e la progettazione consapevole del packaging, con ricadute sui trend di acquisto e sullo sviluppo dei contenitori di PET. * Nicholas Bloch

Costruttore di linee complete dedicate al confezionamento in PET (dal soffiaggio al packaging fino alla palettizzazione), Sidel punta a migliorare la produttività e a ottimizzare i costi degli impianti, con un occhio di riguardo all’ambiente.
Per Sidel è dunque importante adottare una visione olistica dell’intera catena di distribuzione, considerando l’impatto del packaging in ogni fase: dalla materia prima al consumatore, fino al riciclo.
Sul fronte della sostenibilità, vanno dunque considerati svariati fattori:
- riduzione dell’impronta ambientale dei contenitori grazie al minor consumo di materie prime e altre risorse;
- riduzione del consumo energetico o ricorso a fonti energetiche rinnovabili, soprattutto durante produzione e trasporto;
- adozione dei principi per il corretto smaltimento dei contenitori fin dalle fasi progettuali;
- impiego di materiale riciclato per produrre nuovi contenitori;
- adozione di una serie di misure per la gestione dei contenitori a fine vita (riciclo).

Trasporto. Il trasporto del prodotto è un aspetto cruciale, specialmente se le distanze da coprire sono lunghe. In questo senso, l’alleggerimento dei contenitori ha fatto immediatamente presa sull’industria del confezionamento di bevande, per via della minore quantità di materie prime utilizzate e, di conseguenza, della potenziale riduzione costi nonché dell’impatto ambientale.

Materiali più leggeri. Il lightweighting continua giustamente a rappresentare una priorità per l’industria del beverage, dove le quantità di materie prime necessarie per produrre le bottiglie di PET vengono ridotte già nella fase progettuale. Una bottiglia di PET da due litri che nel 1980 pesava 68 grammi oggi ne pesa solo 42, mentre il peso medio di una bottiglia in PET di acqua single-serve da mezzo litro è sceso a 9,9 grammi, quasi la metà di quanto pesava nel 2001.  

I trend di acquisto. I consumatori sono più che mai consapevoli dell’impatto degli imballaggi. Inoltre, al pari dei rivenditori, vogliono conoscere la provenienza e le modalità di produzione delle bevande. Sono attenti al riciclo prediligono l’impiego di materiali riciclati, apprezzando tra l’altro l’indicazione in etichetta dei materiali riciclati utilizzati.

Le nuove frontiere del PET. Il PET è un materiale di confezionamento leggero, sicuro e resistente e la sua produzione comporta consumi energetici assai inferiori a quelli associati ad altri materiali. Inoltre, è riciclabile al 100%. La ricerca si sta concentrando sulla possibilità di realizzare bottiglie in PET sfruttando i sottoprodotti organici dell’agricoltura. Il nuovo materiale è denominato Bio-PET e può anche essere abbinato al PET e all’R-PET (PET riciclato) per ottenere una miscela di PET, ampliando ulteriormente le opportunità di riciclo.

* Nicholas Bloch
Executive Vice President, Communications,  Sidel

A BETTER MATCH Sidel (Gruppo Tetra Laval) fornisce impianti e servizi per il confezionamento di liquidi in PET, lattine e vetro. Tra i suoi obiettivi, il sostegno ai brand nella protezione dei prodotti confezionati e la tutela dell’ambiente, così da esercitare un’influenza positiva sulla vita quotidiana di milioni di consumatori.
Con un’esperienza industriale di lunghissima data e oltre 30 mila macchine installate in 190 Paesi, da 85 anni aiuta i produttori a confezionare bevande in bottiglia, e da 50 anni propone soluzioni di soffiaggio ed etichettatura.
Ha maturato un’esperienza quarantennale nel confezionamento asettico ed è stata pioniere nel proporre le bottiglie di PET all’industria del beverage.

      

 

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