Caro energia in Italia: Federazione Carta e Grafica lancia due proposte
L'impennata della quotazione del gas, in particolare, si è rapidamente trasferita sulle marginalità delle imprese dell’intera filiera e sta mettendo a rischio 22 miliardi di euro di PIL.
Nel corso dell’evento organizzato da UGL “Indipendenza energetica e sviluppo sostenibile” tenutosi il 18 gennaio scorso a Roma, Massimo Medugno Direttore di Assocarta e Federazione Carta e Grafica, ha avanzato due richieste urgenti per contrastare il caro energia in tutta la filiera che vale l’1,4% del PIL (3,5 miliardi di euro di saldo positivo della Bilancia Commerciale).
"Il prezzo del gas è aumentato del 600% e per le cartiere è la materia prima principale che incide per il 30% sui costi complessivi. Fino a un anno fa il gas costava 20 euro al Megawattora, ieri è arrivato a 90 euro – ha evidenziato Medugno - Pesantemente colpite anche le aziende energivore della stampa rotocalco e i grandi impianti della trasformazione”.
Secondo Medugno la prima misura urgente per affrontare l’emergenza è trovare un modo per utilizzare le riserve strategiche nazionali di gas, la seconda lavorare a livello europeo affinché il mercato possa aumentare la liquidità, perché il gas a prezzi convenienti consente alle imprese di reinvestire per il miglioramento energetico e per raggiungere il traguardo della decarbonizzazione.
L’Italia è il terzo produttore cartario in Europa dopo Germania e Svezia. Il settore vale circa 7 miliardi di euro, ma la filiera (dalle cartiere fino ai produttori di imballaggio, agli stampatori ai produttori di macchinari per la stampa e il converting) genera un fatturato di ben 22 miliardi ed esporta circa il 45% della produzione.
“I rincari dei costi energetici stanno prosciugando i margini operativi delle imprese che producono stampati, packaging e macchinari per printing e converting mettendo seriamente a rischio le attività” ha concluso Medugno.