Alimenti per l'infanzia e diete speciali: nuove etichette

Via libera del Parlamento europeo a regole più severe ed etichette più chiare per gli alimenti destinati a neonati, celiaci e per tutti i cittadini vulnerabili a causa di intolleranze e obesità. Tra le novità, la messa al bando di immagini di bebé sulle confezioni di latte.

Le nuove regole intendono proteggere i consumatori che hanno bisogni alimentari specifici, ma anche fare maggiore chiarezza nei confronti dell’industria alimentare.
Già concordate con il Consiglio e approvate dal Parlamento, coprono anche alcune diete ipocaloriche.
«I neonati, i bambini e le persone gravemente malate non sono come gli altri consumatori. È nostro dovere, come legislatori, stabilire regole più severe, in particolare su composizione e etichettatura dei prodotti alimentari che sono a loro destinati» ha affermato la relatrice Frédérique Ries (ALDE, BE) dopo il voto. «È anche importante per mettere ordine nella giungla alimentare, abolendo il concetto di alimenti dietetici cannibalizzato da strumenti di marketing».

In sintesi. La nuova normativa semplifica e chiarisce le norme sull’etichettatura e sulla composizione degli alimenti per lattanti e quelli di proseguimento (per bambini tra i 6 e i 10 mesi), sugli alimenti a base di cereali, su quelli destinati a fini medici speciali e sui sostitutivi dell’intera razione alimentare a fini dietetici. Essa include inoltre un elenco esclusivo di sostanze come vitamine e minerali che possono essere aggiunte a questi alimenti.
L’etichettatura, la presentazione e la pubblicità degli alimenti per lattanti e l’etichettatura di alimenti di proseguimento non devono “contenere illustrazioni di lattanti o altre illustrazioni o diciture che inducano a idealizzare l’uso di tali formule” per “non scoraggiare l’allattamento al seno”. Tuttavia, sono ammesse illustrazioni grafiche che facilitino l’identificazione delle formule per lattanti e di proseguimento e ne spieghino i metodi di preparazione.
Il Parlamento chiede alla Commissione di valutare se il latte destinato alla prima infanzia procurino davvero “eventuali benefici nutrizionali rispetto a una dieta normale per un bambino che sta per essere svezzato”. Infine, la Commissione dovrebbe stilare una relazione per valutare se sussista la necessità di un’adeguata proposta legislativa per i prodotti alimentari destinati agli sportivi. Fonte: http://www.helpconsumatori.it

 

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