Il ruolo dell’EPS nella transizione ecologica
Con il convegno “AIPE 40: Una Storia per un Futuro di Sostenibilità”, l’Associazione Italiana Polistirene Espanso non perde l’occasione per riflettere sul passato e, soprattutto, guardare al futuro di un materiale come l’EPS: da sempre protagonista nell’imballaggio, oggi si reinventa alla luce delle questioni ambientali
Giampiero Zazzaro

Il 18 ottobre, al Castello di San Gaudenzio di Cervesina (Pavia), si è celebrato il 40° anniversario di AIPE. Durante l’evento, il Presidente Alessandro Augello ha affrontato temi come le sfide normative, l’innovazione tecnologica e il ruolo dell’associazione nel promuovere una filiera più circolare e rispettosa dell’ambiente. Ecco come l’EPS, spesso oggetto di critiche, può rivelarsi un alleato prezioso nella svolta green.
Nel contesto di normative ambientali sempre più stringenti, il settore dell’EPS è chiamato a dimostrare la propria capacità di adattamento. Come sta affrontando AIPE le sfide legate alla sostenibilità dell’EPS, valorizzandone le caratteristiche e promuovendo soluzioni per il riciclo e il riuso?
«Anzitutto devo dire che il polistirene è un polimero estremamente valido con un rapporto costo/prestazione ineguagliabile. Dobbiamo quindi imparare a difenderlo e a valorizzarlo meglio, oltre a essere orgogliosi di produrre un materiale come questo nelle nostre fabbriche. Stiamo lavorando molto per aumentare il tasso di recupero, riuso e riciclo, grazie alla collaborazione con diversi fornitori di materie prime, così come per creare materiali sempre più sostenibili e per un processo di raccolta sempre più virtuosa. Grazie al nostro impegno, infatti, nel triennio 2019-2022, in Italia, sono state riciclate oltre 20.000 tonnellate di polistirene, registrando un incremento medio del 25%. AIPE rappresenta in complesso più di un miliardo di euro di PIL, con cui contribuiamo allo sviluppo del Paese e sta affrontando con determinazione il rapporto con le istituzioni, soprattutto in funzione del quadro normativo in continuo mutamento, sempre più stringente per il mondo imprenditoriale. In questo senso, una comunicazione corretta e mirata sul valore intrinseco dell’EPS può portare l’opinione pubblica a guardare questo materiale con altri occhi».
Come si stanno evolvendo le dinamiche del mercato dell’EPS in Italia nell’ottica dell’economia circolare, e in che modo la richiesta di materiali sostenibili sta influenzando le scelte produttive?
«Il mercato italiano sta reagendo positivamente alla crescente attenzione all'economia circolare. L’industria si sta evolvendo per rispettare le normative e rispondere alla domanda di materiali sostenibili. Ad esempio, l’introduzione dei criteri ambientali minimi (CAM) ha spinto molte aziende a produrre EPS riciclato, incentivando la domanda di prodotti conformi. Questi sviluppi sono fondamentali per mantenere l’equilibrio tra sostenibilità e competitività nel mercato».
La sinergia tra settore privato e pubblico è fondamentale per garantire lo sviluppo di politiche efficaci. In che modo AIPE sta collaborando con le istituzioni governative per promuovere l’uso sostenibile dell’EPS?
«Sono assolutamente d'accordo sul fatto che la sinergia tra privato e pubblico sia necessaria. La realtà politica può essere complessa, quindi è fondamentale lavorare insieme per non restare isolati e proporre strategie realizzabili. Collaboriamo attivamente con istituzioni, associazioni di consumatori e altri gruppi industriali per sviluppare politiche che siano fondate su dati concreti e su una visione integrata della sostenibilità, in grado di rappresentare interessi diversi, quindi, non solo dell'industria ma anche del cittadino. Questa collaborazione multidisciplinare è la chiave per affrontare le sfide legate alla transizione ecologica».

L'innovazione tecnologica sta rivoluzionando molti settori produttivi. Quali sono le soluzioni emergenti che stanno influenzando la produzione di EPS?
«Premetto che l'innovazione è al centro della nostra strategia. Per quanto riguarda il ciclo produttivo della trasformazione, quindi a valle, tutta l'industria si sta orientando sull'utilizzo di energia da fonti rinnovabili.
I produttori di materie prime stanno andando verso soluzioni bio-based e il riciclo meccanico, che rappresentano una risposta alle urgenze in termini di salvaguardia ambientale. Inoltre, molte aziende stanno investendo in impianti a energia rinnovabile, che riducono significativamente le emissioni di CO2, contribuendo a creare un ciclo produttivo a basso impatto ambientale. Questi sviluppi tecnici sono essenziali per mantenere l’industria competitiva in un mercato sempre più esigente».
Nell’ultima versione del PPWR di aprile 2024, il regolamento emenda la SUP aggiungendo divieti nell’uso di EPS e XPS per gli imballaggi di alimenti e bevande. Quali azioni e strumenti ha adottato AIPE per affrontare queste nuove restrizioni?
«Il PPWR non aggiunge divieti o restrizioni all'uso dell'EPS nelle sue attuali applicazioni ma prevede una roadmap che ha come obiettivo l'incremento delle quantità riciclate e l'impiego di percentuali minimi di materiale riciclato all'interno dei nuovi imballi. Alcuni target sono già stati raggiunti dall'EPS e su altri stiamo lavorando di concerto con tutta la filiera, per essere pienamente compliant con quanto richiede il regolamento. L'interlocuzione sempre più stretta con i consorzi che si occupano di raccolta degli imballi e con l'industria delle materie fanno parte di questo processo».
