Luciano Porta, Behind the cover ItaliaImballaggio 04/2023

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Alchimia di un arcobaleno
Tecnica mista su carta riportata su tela.

Nato a Quistello (MN) nel 1953, Luciano Porta si definisce “professionista nel settore delle Belle arti”: spaziando tra pittura, restauro conservativo (in cui è specializzato), decorazione, allestimento di mostre e di scenografie teatrali, ha definito la propria identità nella profonda connessione mentale tra opera e interiorità.Da divulgatore, è solito tenere conferenze sull’arte in scuole elementari, medie e superiori.

Ha all’attivo diverse mostre personali, di cui ricordiamo quelle organizzate a Palazzo Gallio (Gravedona, 1991), in Galleria Montenapoleone (Milano, 2000), all’Arengario di Monza (2001), a Marina di S. Nicola (Roma, 2010), per finire con “Diari emozionali” ospitata da Arte Elite (Lesmo, 2011).

È stato protagonista anche in mostre collettive, ricevendo importanti riconoscimenti: “Gran premio internazionale Torre dei Palagi” (1984, primo premio); “Premio internazionale Città di Trivero” (1992); Verona Arte” (1998); “Art’s Milano (1999); “Spazio Lattuada” Milano (2004); “World Museum - Museo arte contemporanea Cesano Maderno”, che ha richiesto una sua opera (2008), così come una sua opera è presente alla Permanente di Milano, nella Collezione Duilio Zanni.

Oltre a essere recensito su riviste d’arte come AD e Il Quadrato, di lui hanno parlato il Borghese di Roma, Il Giorno, il Corriere della sera, il Cittadino, L’esagono.

La parola all’autore

Il vaso è un contenitore simbolico, che si aggancia al mito di Pandora: rappresenta ciò che possiamo scoprire o ciò che abbiamo dentro di noi, in un gioco quotidiano di alchimie.

Nelle mie rappresentazioni, indico proprio questo... Vasi, mortai, alambicchi o canopi sono contenitori che io uso per ricreare una situazione alchemica, riempiendoli idealmente con un oggetto, un’impressione, un’idea... sia che si tratti di un semplice ramoscello o un più complesso raggio di luce. Con questo, dopo aver identificato l’oggetto, ne trasferisco l’essenza al fruitore dell’opera e alla sua anima. Arrivo quindi al processo del “segreto manifesto” di pura alchimia, dove osservare in modo nuovo il “sentire intimo” per arrivare a un’ulteriore ricchezza spirituale.

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