Etichette, l’unione fa la forza
Gipea, in Puglia il convegno annuale: al centro geopolitica, PPWR e il delicato tema dell’aumento del contributo ambientale Conai

I dazi e le tensioni geopolitiche, il PPWR, la revisione del contributo ambientale Conai: i grandi temi, al congresso annuale Gipea, non sono certo mancati. I produttori di etichette autoadesive si sono riuniti per due giorni di networking e aggiornamento professionale nella bellissima cornice dell’Hotel Torre Cintola di Monopoli. Accarezzati dal vento caldo che soffiava sulla Puglia, imprenditori e tecnici specializzati di tutta la filiera hanno approfondito le principali sfide del momento ed esplorato le nuove opportunità offerte dall’innovazione tecnologica e dall’intelligenza artificiale.
A fare gli onori di casa sono stati il presidente di Assografici Carlo Montedoro (“Ci impegniamo a lavorare a fianco di Gipea per trovare le migliori soluzioni per i problemi del settore delle etichette autoadesive”, ha detto) e il presidente di Gipea Stefano Salvemini: “Di fronte agli scenari di grande incertezza nei quali ci troviamo a operare – ha affermato -, dobbiamo saperci reinventare, costruire strategie di reazione e coltivare la nostra resilienza”.
Tra i momenti che più hanno coinvolto la platea c’è stato sicuramente l’approfondimento dedicato al CAC, il contributo ambientale Conai. Come noto, infatti, Conai ha recentemente rivisto le modalità di calcolo per la procedura forfettaria del contributo ambientale sulle etichette. In sintesi – spiega Gipea – ha previsto un forfait diverso sul fatturato relativo ad ogni materiale (carta, plastica e alluminio), correlato al rispettivo CAC in procedura ordinaria, con la conseguenza che il forfait sul fatturato relativo all'immesso in commercio di etichette autoadesive in plastica si incrementerà a regime (2026) fino a quasi 20 volte rispetto al 2024.
Il segretario Gipea e vicedirettore di Assografici Italo Vailati ha riepilogato ai presenti il fondamentale ruolo del Conai e del sistema consortile in Italia. Il consigliere Gipea Alberto Ghiotto ha ricordato perché, fin dai primi anni duemila, è stata prevista la procedura forfettaria che, quando adottata, consente ai produttori di etichette di assolvere ‘alla fonte’ al CAC, anziché riversarlo in fattura sugli utilizzatori, come avviene ordinariamente per tutti gli altri imballaggi.
Il vicepresidente Gipea Gianni Olivieri ha spiegato come, date le nuove procedure di calcolo, la soluzione forfettaria non sia più sostenibile per le aziende produttrici di etichette (il contributo arriva a pesare per il 2% sul loro fatturato, quando in media le aziende del settore hanno risultati di marginalità del 4%) e come quindi Gipea e Assografici abbiano interloquito con il Conai per segnalare tale situazione e per chiederne una revisione. Un confronto che ha dato ottimi risultati: il Cda di Conai, infatti, ha ratificato uno ‘sconto’ sul forfait 2025 ed è stato riaperto un tavolo di lavoro per ridefinire le regole dal 2026 in avanti. “Gipea e Assografici ringraziano il Conai per la sensibilità dimostrata a un problema reale denunciato dai consorziati e per essersi aperti al dialogo – spiega il Gruppo – Ora l'impegno associativo si riverserà sul tavolo di lavoro per il quale Gipea chiede la massima collaborazione da parte delle aziende associate”.
Ampio spazio, durante il convegno di Monopoli, è stato dato anche alla fotografia del settore fornita dai numeri. Vito Giurazza, membro del board FINAT, ha illustrato l’andamento del mercato europeo: “Dopo il crollo del mercato del 2023, legato prevalentemente ai temi del Covid e del superstocking, oggi siamo tornati a un livello new normal, ma con un mix profondamente diverso. L’Italia, negli ultimi tre anni, è però passata dal rappresentare l’11% del mercato europeo, al 13%”. Molto seguita anche l’analisi degli sviluppi legislativi europei in materia di competitività, sostenibilità e imballaggi a cura di Francesca Stevens, segretario generale di Europen. “Chiediamo di avere regolamentazioni che si basino su dati scientifici, e che tengano conto della necessità di tornare a essere competitivi sui mercati internazionali. Ricordando che non può esserci competitività senza un mercato unico europeo”.
Inevitabile, infine, un riferimento al complesso momento geopolitico. Se Carlo Amenta, professore associato di Scienze economiche, aziendali e statistiche dell’Università degli studi di Palermo, ha approfondito la direzione delineata dall’UE per aumentare la competitività delle imprese, Giada Messetti, sinologa e autrice di programmi televisivi e radiofonici, si è concentrata sul ruolo della Cina nello scenario internazionale: “La Cina sa che avere la leadership tecnologica oggi significa avere la leadership mondiale e si sta muovendo in questa direzione. La politica imprevedibile di Trump sta aiutando la Cina a presentarsi come un partner coerente e affidabile”.