Report sullo stato dell'imballaggio – Luglio 2019

Osservatorio quadrimestrale della filiera dell’imballaggio: situazione a fine luglio 2019. Dati consolidati 2018 e prime previsioni di chiusura d’anno.

In questa sede si rende uno spaccato dell’andamento dei comparti dell’industria manifatturiera dove più intenso è il consumo di imballaggi, suddivisi nelle macroaree food e non food.
 
Alimenti e bevande
Fonte: Federalimentare, Iri, Istat
Come già evidenziato nel report precedente, nel 2018 il settore alimentare (alimenti + bevande) ha raggiunto i 140 miliardi di euro di fatturato con un tasso di crescita pari al 2%, per quanto concerne la produzione espressa in termini quantitativi;  secondo le elaborazioni Istat, il tasso di crescita è dell’1,1%.
Per quanto riguarda il 2019, in base alle indagini di Federalimentare, si evidenzia che l’industria alimentare italiana corre più veloce di ogni altro settore industriale. Nel mese di aprile, l’area food registra infatti un aumento del 4,9% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (nel 1° quadrimestre, il settore mostra una crescita del 2,2%) mentre l’industria italiana nel suo complesso evidenzia ad aprile un -1,5% (nel primo quadrimestre la variazione è del -0,7%).
Da un’analisi più dettagliata sul 2018 emerge che, tra i vari comparti, i piatti preparati (+9,9%) mostrano la crescita maggiore; buone anche le performance di caramelle, cioccolatini ecc. (+7,9%) e della lavorazione del tè e del caffè (+4,2%).
L’area relativa alla produzione e lavorazione del pesce cresce del 2,1%, quella della lavorazione della carne dell’1,7%.
Analizzando il solo settore bevande, nel 2018, troviamo una crescita del 3,8%, dove la birra risulta essere fra i comparti più performanti con un +4,6%; ottimo anche l’andamento dei succhi di frutta che crescono del 5,7%. Anche gli spirits crescono ad un buon ritmo, +17%. Il vino, spumanti compresi, cresce dello  0,9%.

Per quanto concerne il 2019 analizzando il primo quadrimestre dei vari settori, si evince che, a registrare le migliori performance sono il pane e prodotti da pasticceria, con il 8,4% e il comparto caramelle cioccolato e cioccolatini con il +5%. L’industria delle bevande cresce del 9% nel primo quadrimestre 2019, dove la birra continua le sue ottime performance accompagnata dai vini, la prima cresce del 5,9% i secondi del 5%.

Cosmetica
Fonte: Centro Studi Cosmetica Italia e Istat
In base alle rilevazioni Istat riferite al primo semestre 2019, si registra una crescita della produzione intorno al +3,8%, con un export al +2,5% circa. Anche l’associazione di categoria Cosmetica Italia attesta il tasso di crescita nei primi mesi del 2019: un trend positivo che - ad eccezione del 2009 - si ripete dal 2007.

Farmaceutico
Fonte: Federfarma, Prometeia
Nel 2018 la spesa farmaceutica ha registrato un calo del 4,1% rispetto al 2017, confermando il trend negativo perdurante da qualche anno, che vede la riduzione della spesa relativa ai farmaci erogati dalle farmacie nel normale regime convenzionale. In dettaglio, tale calo è stato determinato, da un lato, dalla diminuzione di ricette (nel 2018 sono calate dello 0,7%), dall’altro da una riduzione consistente del valore medio delle stesse, a causa di una diminuzione dei prezzi medi dei farmaci prescritti (-3,4%).
La diminuzione della spesa farmaceutica in regime convenzionale corrisponde anche, per il 2018, a un aumento della spesa farmaceutica e del numero di farmaci erogati in distribuzione per conto ASL.
Nel 2018 le ricette sono state oltre 576 milioni, pari in media a 9,51 ricette per ciascun cittadino. Le confezioni di medicinali erogate a carico del SSN sono state oltre 1.106 milioni (-0,7% rispetto al 2017).
Per i primi mesi del 2019, Prometeia registra un andamento negativo del trend di fatturato, che non trova però riscontro nelle differenti informazioni congiunturali sul settore, che risulta infatti godere di ottima salute sia in ambito domestico che all’estero. Con tutta probabilità la tendenza risale al calo del valore medio delle ricette.

Mobili e arredo
Fonte: “Rapporto di previsione sul mercato del Mobile Arredo 2019”
Nel 2018 il mercato interno del mobile ha registrato una crescita minima rispetto al 2017 (+0,8%). La tenuta dei consumi interni è stata per certo influenzata dal prolungamento da parte del governo degli incentivi per il settore attraverso il “bonus mobili”. Diversa la situazione della domanda estera, che ha portato le nostre esportazioni a crescere del 2% rispetto al 2017.
In base alle prime analisi il 2019 dovrebbe essere caratterizzato ancora da incertezze e la produzione nazionale sarà sostenuta ancora una volta dalla domanda estera più che dal mercato interno.
La crescita produttiva dovrebbe assestarsi intorno al +1%. La domanda interna dovrebbe essere alquanto stabile, con forse una piccola crescita intorno al +0,5% sostenuta dal prolungarsi del “bonus mobili” anche nel 2019. Le esportazioni, in base alle prime elaborazioni, dovrebbero registrare un tasso di crescita intorno all’1,6%.

Prodotti chimici
Fonte: Federchimica
Il settore chimico italiano sta registrando una certa stagnazione, dopo un’esigua crescita nel 2018 (+0,5%). Stando alle valutazioni dei primi mesi del 2019, il settore dovrebbe rimanere stabile. Il parziale recupero del primo trimestre, dovuto soprattutto a un riaccumulo di scorte necessario dopo il loro utilizzo a fine 2018, non vede infatti un consolidamento nei mesi successivi. Stessa situazione si manifesta a livello europeo, con un 2019 stabile rispetto all’anno precedente.
L’indebolimento però non riguarda solo la domanda interna ma si estende anche alle esportazioni che, nel primo trimestre 2019, calano del 0,3%.

Sistema Moda
Fonte: Sistema Moda Italia SMI
Secondo le analisi del Centro Studi di Confindustria Moda-LIUC, il Tessile-Moda italiano nel 2018 registra una crescita del 2,1%, nonostante un certo rallentamento determinato dalla decelerazione della domanda di Europa e Asia: il Tessile - Moda italiano ha inevitabilmente risentito della congiuntura meno favorevole mostrando, come indicato nel bilancio di pre-consuntivo, una qualche criticità.
Le importazioni crescono del 3,3% con andamento diversificato per quanto riguarda import di tessile (-0,1%) e import di abbigliamento (+4,9%).
Per quanto riguarda il 2019, secondo un’indagine congiunturale svolta dal Centro Studi di Confindustria Moda, visto l’incertezza congiunturale, si registra anche per il sistema moda un cambio di tendenza. In un panel di circa 80 imprese operanti nel settore risulta che, nei primi mesi dell’anno, il fatturato dovrebbe calare del 2,8%. In questa analisi il mercato interno risulterebbe in maggiore flessione rispetto a quello estero, il primo dovrebbe calare del 6% mentre le esportazioni dovrebbero mantenere un andamento positivo, seppur in misura decisamente ridotta (+0,9%). 

NOTA SULLE FONTI
Il quadro evolutivo dei settori manifatturieri deriva da elaborazioni dell’Istituto Italiano Imballaggio su dati Confindustria, Prometeia e associazioni di categoria di riferimento dei vari settori.
Le informazioni sul quadro economico globale sono tratte dalle analisi messe a punto da Confindustria e Prometeia.
La relativa evoluzione del settore imballaggi è ripresa dalla Banca Dati dell’Istituto Italiano Imballaggio.
Per le informazioni sulle materie prime, le fonti sono le quotazioni della Camera di Commercio di Milano e di Assomet per l’allumino.

Quadro economico generale                                                                  
Nel 2019, la crescita del PIL dovrebbe frenare rispetto all’anno precedente (+0,3%), supportato esclusivamente dalla domanda interna al netto delle scorte che, insieme alla domanda estera, dovrebbero avere un’influenza quasi nulla sul PIL.
I consumi delle famiglie (+0,5%) costituiranno la principale componente a sostegno della crescita, mentre la spesa per gli investimenti segnerà una decisa decelerazione. La moderazione del commercio mondiale determinerebbe una riduzione del volume di esportazioni e importazioni, con un conseguente contributo nullo della domanda estera netta. Per quanto riguarda l’occupazione, sicuramente risentirà del rallentamento dei ritmi produttivi registrando nel 2019 un probabile +0,1% (il tasso di disoccupazione dovrebbe assestarsi intorno al 10,8%).
L’inflazione dovrebbe registrare un tasso pari a 0,9%.

In base alle analisi ISTAT relative al settore manifatturiero nel secondo trimestre, l’indice di fiducia delle imprese ha segnato una lieve diminuzione, i giudizi sul livello degli ordini e sulle attese della produzione sono peggiorati, evidenziando una diminuzione del saldo relativo alle scorte di magazzino. L’indicatore anticipatore ha registrato una flessione meno marcata rispetto a quelle dei mesi precedenti, prospettando comunque il proseguimento di una fase di moderazione dei ritmi produttivi.

Secondo Confindustria
Nei primi mesi del 2019 l’economia italiana registra una crescita zero. Nel secondo trimestre, il nostro PIL, come preventivato, è rimasto fermo. Ha pesato la dinamica negativa del settore industriale: produzione in calo e indice PMI (Purchasing Managers’ Index) in contrazione. Positivo invece l’andamento dell’occupazione (+0,5%), ma ciò può indicare che è in corso la creazione di posti di lavoro di basso valore nei servizi.
Il nostro paese ha iniziato il terzo trimestre con alcuni segnali di miglioramento, affiancati però a diversi fattori negativi. Il primo segnale è che nei servizi, il PMI è tornato a crescere, mentre nell’industria il Centro Studi Confindustria stima una produzione ancora in discesa a luglio (-0,6%).
Altro elemento positivo risulta essere la fiducia delle famiglie, risalita nettamente a luglio. Inoltre, gli ordini interni dei produttori di beni di consumo hanno recuperato a giugno-luglio, pur su livelli bassi. Il secondo trimestre invece era stato debole, con vendite al dettaglio in calo (-0,8% a maggio), anche per i beni alimentari.
Per quanto concerne le esportazioni nel mese di maggio, le vendite italiane sono cresciute dell’1,3%. A giugno sono risultate buone le esportazioni extra-UE, favorite da euro debole e da altri fattori (accordo commerciale con il Giappone, dazi USA sui beni cinesi). Migliorato anche l’export nei mercati UE. Questi dati sono stati trainati dai beni di consumo (alimentari, farmaceutici, abbigliamento). Tuttavia, le indicazioni per i mesi estivi sono negative: gli ordini manifatturieri esteri segnalano, infatti, un indebolimento della domanda.

Secondo Prometeia
In base agli aggiornamenti pubblicati a fine luglio, si conferma un avvio 2019 in frenata per l’attività manifatturiera registrando appena un +0,5% per il fatturato a prezzi costanti. La domanda interna registra un +0,3% per i primi mesi dell’anno ma con un margine di miglioramento previsto per i mesi successivi. L’esigua crescita è influenzata dall’incertezza sia interna che internazionale.
Decisamente migliore il trend del mercato estero, il 2019 infatti registra nei primi mesi dell’anno, per l’attività manifatturiera, un +3,5%.
Per quanto concerne il dato di aprile relativo all’indice della produzione industriale, la riduzione risulta diffusa in quasi tutti i principali raggruppamenti industriali; solo la produzione di beni energetici ha registrato una crescita rispetto a marzo +3,6%. Considerata la dinamica dei settori industriali rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, ad aprile i settori in crescita sono diminuiti dal 41 al 33%, con un andamento molto simile a quello verificatosi in Germania.
Per il secondo trimestre, Prometeia ipotizza una brusca frenata della produzione con -0,9% sul trimestre precedente e -1.4% sul corrispondente del 2018, compatibile con una stagnazione/contrazione del Pil.

Il settore degli imballaggi
Secondo le elaborazioni dell’Istituto Italiano Imballaggio (dati a consuntivo), nel 2018 la produzione globale espressa in tonnellate è cresciuta del 2,3%, assestandosi a 16.673 t/000. Le esportazioni crescono seppur in maniera ridotta rispetto al 2017, registrando un +0,8%, tasso decisamente più basso rispetto al +4,2% del 2017. A sostenere la produzione è stata la domanda interna (+2,6%). In crescita anche le importazioni (+1,9%).
In termini di fatturato, il settore packaging nel 2018 è cresciuto dell’1,9% registrando oltre 33 miliardi di euro.
Il 74% della produzione di packaging risulta destinato all’area alimentare (bevande comprese).
Per il 2019 si ipotizza una crescita della produzione che arrivi intorno al +0,8% (ultime stime), che porterebbe le tonnellate di packaging a circa 16.800.
Per quanto riguarda il commercio estero, sempre secondo le prime analisi, si potrebbe registrare una ripresa del trend delle esportazione con un +3,5% e una crescita delle importazioni intorno al 5%.

Prezzi delle materie prime
Per quanto riguarda i prezzi delle materie prime utilizzate per produrre imballaggi, nei primi sei mesi del 2019 si sono registrati andamenti diversificati per i diversi materiali.
Per quello che riguarda l’acciaio, con quotazioni ferme da oltre un anno, non è possibile al momento fare valutazioni.
L’alluminio registra un calo medio intorno all’1,5% sia per quanto riguarda la materia prima vergine che il rottame.
Negli imballaggi cellulosici, il cartone ondulato registra un calo medio intorno al 9%; i prezzi medi della carta utilizzata per la produzione di sacchi invece crescono del 3%, come anche il prezzo medio della carta da involgere (+2,4%). E se sono stabili le quotazioni dei cartoncini patinati, quelle medie della carta proveniente da riciclo crescono dell’1,6%.
I polimeri plastici risultano tendenzialmente in calo, ad eccezione del +2,3% per la quotazione del PET e del +5% (variazione media delle quotazioni) del Nylon. Anche la quotazione del rPET proveniente da riciclo registra un incremento nei primi sei mesi del 2019 (+7% circa di media). Alquanto stabili le quotazioni degli altri polimeri provenienti da riciclo.
Risultano in calo anche le quotazioni relative al legno. 

Barbara Iascone, Istituto Italiano Imballaggio

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