Rimodulati i CAC per legno, plastica, vetro e carta
Dal prossimo anno variano i contributi ambientali (CAC) degli imballaggi in legno, plastica, vetro e per i compositi a base carta. Lo ha stabilito Conai dopo attento confronto con i consorzi Rilegno, Corepla e Coreva che hanno valutato lo scenario attuale della filiera del riciclo. Tutte le variazioni decorreranno dal 1° luglio 2025, con un secondo aumento previsto per il contributo ambientale vetro a partire dal 1° gennaio 2026.
Imballaggi in carta
La novità introdotta è che dalle sei attuali si passa a otto fasce per gli imballaggi in carta. Nella tabella sottostante le variazioni e i nuovi valori degli Extra CAC, con un’agevolazione dedicata ai compositi B1 e C1 certificati.
L’ampliamento di questo progetto di diversificazione prevede un periodo di sperimentazione di un anno e una prima valutazione dei risultati e degli economics dopo sei mesi. CONAI e Comieco renderanno disponibili a breve le linee guida per la corretta applicazione operativa dei nuovi criteri da parte delle imprese in cui saranno presenti anche possibili esenzioni per le aziende che immettono sul mercato volumi minimali di imballaggi compositi.
Gli imballaggi in legno
È stato deliberato un aumento del contributo ambientale da 7 €/tonnellata a 9 €/ tonnellata per gli imballaggi in legno, al fine di garantire l’equilibrio finanziario e patrimoniale del consorzio Rilegno. Questo aumento fa parte di un percorso economico e finanziario largamente previsto dal Consorzio.
Gli imballaggi in vetro
Il contributo ambientale per il vetro passerà da 15 €/tonnellata a 35 €/tonnellata da luglio 2025 e a 40 €/tonnellata dal 1° gennaio 2026. L’importate intervento mira a garantire un livello patrimoniale minimo per sostenere le attività operative e di riciclo. Il consorzio Coreve ha infatti segnalato una continua diminuzione dei ricavi provenienti dalla vendita di materiali, aggravata da un calo dei prezzi medi d’asta, ridotti a un quarto nell’ultima asta di ottobre rispetto a quelli di inizio 2024. Si è inoltre aggiunto un forte rientro di quantità di rifiuti di imballaggi in vetro nella gestione del Consorzio proprio a fronte di tali andamenti del mercato dei rottami, con conseguenti maggiori costi operativi. Questo andamento, unitamente ad altri fattori tipici altrettanto connessi alle specificità del mercato del rottame di vetro, ha determinato un inaspettato quanto repentino peggioramento del risultato economico per il 2024 e la necessità di intervenire sul 2025.
Gli imballaggi in plastica
Nel 2024 Corepla ha registrato uno straordinario incremento degli imballaggi in plastica a fine vita rinvenuti nella raccolta differenziata (+4,6% stimato sull’intero anno) con notevoli impatti anche sulle ulteriori fasi di gestione quali la selezione e l’avvio a riciclo (con frazioni sempre più complesse e attività sperimentali in corso) o a recupero energetico. Per l’anno 2025 restano confermate le nove fasce in vigore dal 2023. Per sei fasce si registra un aumento e per tre una lieve diminuzione che è espressione del deficit di catena (saldo tra costi ed eventuali ricavi da cessione a riciclo), sempre a partire dal 1° luglio 2025.
- Per la fascia A1.1 il CAC passerà da 24,00 €/tonnellata a 40,00 €/ tonnellata.
- Per la fascia A1.2, da 90,00 €/ tonnellata a 87,00 €/ tonnellata.
- Per la A2, da 220,00 €/tonnellata a 258,00 €/tonnellata.
- Per la B1.1, da 224,00 €/ tonnellata a 219,00 €/ tonnellata.
- Per la B1.2*, da 233,00 €/ tonnellata a 228,00 €/ tonnellata.
- Per la B2.1, da 441,00 €/ tonnellata a 611,00 €/ tonnellata.
- Per la B2.2, da 589,00 €/ tonnellata a 724,00 €/ tonnellata.
- Per la B2.3, da 650,00 €/tonnellata a 785,00 €/ tonnellata.
- Per la C, infine, da 655,00 €/tonnellata a 790,00 €/tonnellata.