Ispezione etichette: la qualità parte dal finishing

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Il tavolo di controllo e ispezione 100% SATURN Bidi è stato progettato da Prati per offrire massima sicurezza e ripetibilità. Grazie alle funzioni di re-ispezione, numerazione e conteggio, è inoltre sempre più apprezzato in ambito farmaceutico (e non solo) per verificare e certificare la qualità e la quantità delle etichette.

«Quello che ha sempre fatto la differenza e che ha portato molti clienti ad affidarsi a SATURN Bidi - afferma Chiara Prati, CEO & CSO Prati Company - è la possibilità di integrare tutti i processi di controllo e certificazione della qualità in un unico passaggio. In passato, infatti, chi utilizzava già una versione bidirezionale della macchina poteva garantire l’assenza di errori dovuti al lavoro di ripristino dell'operatore ma, senza il montaggio di apposite teste ink jet, non poteva però certificare il conteggio del “lead in-lead out”, del controllo della qualità di taglio e di ribobinatura delle etichette. La nostra macchina, invece, integrando tutti questi processi in un unico passaggio, garantisce risparmio di tempo, maggior sicurezza nella finitura della bobina (grazie alla riduzione delle lavorazioni in macchina e manuali) e minori sprechi di materiale».

Con il modello SATURN Bidi BKL è inoltre possibile trattare anche le delicate etichette booklet, con le stesse prestazioni di controllo, conteggio e taglio garantite per quelle autoadesive standard. Anche il livello di automazione rappresenta un ulteriore valore aggiunto.

«Siamo riusciti, collaborando con i principali brand di ispezione, ad ottenere un’integrazione totale di tutti i sistemi di ispezione; in altre parole - spiega Prati - la macchina “vede” la telecamera come un suo componente, e non come un componente di terze parti. Abbiamo inoltre sviluppato dei software di automazione dedicati, che garantiscono non solo totale sicurezza ma anche riduzione degli errori imputabili alla variabile umana. L’operatore può quindi avviare il SATURN Bidi solo se la telecamera è accesa e, per essere ancora più sicuri che esegua tutto correttamente, la macchina verifica che la telecamera sia accesa in modalità di ispezione, permettendo poi di impostare la velocità in automatico solo se la telecamera è già stata anche settata per quel lavoro».

Certificare quantità e taglio

Grazie alla stampa di una numerazione sequenziale sul liner, verificata poi da una telecamera, SATURN Bidi può certificare la quantità delle etichette. Inoltre, a seconda del modello di telecamera scelto, è possibile stampare anche un report, impedendo così che una parte delle etichette venga sottratta illegalmente per i mercati della contraffazione. Ogni azienda può quindi monitorare in continuo quello che stampa, produce, scarta e ribobina. In aggiunta, SATURN Bidi certifica anche la precisione di taglio, altro step fondamentale per una produzione “zero difetti”. Il Fast Cut, dispositivo di posizionamento automatico delle lame, può essere infatti settato dalla telecamera che, dopo aver acquisito i dati per il controllo del materiale, invia al Fast Cut il punto in cui devono posizionarsi le lame. In questo modo si eliminano gli scarti generati da un iniziale settaggio sbagliato.

Ma non è tutto. È possibile installare un’ulteriore telecamera dopo la stazione di taglio per controllare che la distanza tra il liner e il bordo dell'etichetta sia costante e rientri all'interno di determinate tolleranze. Ciò non serve solo ad azzerare gli scarti, ma è fondamentale nell’applicazione di etichette graduate, utilizzate anche per dosare una precisa quantità di prodotto con la siringa. In questo caso, l’etichetta - diventando essa stessa un metro di misura - deve garantire sempre la quantità indicata, in quanto un mal posizionamento rispetto alla tacca corrispondente, causerebbe una scorretta somministrazione del farmaco.

L’importanza di una ribobinatura perfetta

Per garantire che l’etichetta sia applicata sempre alla stessa distanza dalla base è necessario che il rotolo sia perfetto e che le etichette siano posizionate ad una certa altezza dal bordo del liner; in caso contrario verrebbero applicate erroneamente sulla fiala.

Ecco perché è indispensabile adeguare la tensione di ribobinatura in base al tipo di materiale da riavvolgere: nel caso di etichette Clear on Clear, ad esempio, la parte centrale del rotolo non deve essere troppo tesa o dura per evitare il cosiddetto “glue bleeding”. Se la colla sborda può infatti accadere che l’etichetta si appiccichi al retro del liner o (nel caso sia stato opportunamente trattato) che si sposti per la troppa frizione sul materiale. E quando l’etichetta “pattina” sul liner o si storce per una tensione non omogenea o eccessiva si rischia - pur avendo certificato la fase di taglio - che non ci sia più corrispondenza con il numero di etichette applicate sui contenitori.

Ecco perché anche la ribobinatura riveste un ruolo chiave in termini di qualità e ripetibilità della produzione. A questo proposito, SATURN Bidi è in grado di gestire perfettamente anche i materiali più delicati, di salvare i programmi e ricaricarli per garantire le stesse prestazioni nel tempo, anche grazie all’impiego di motori brushless.

Due optional con marcia in più

Anche se non richiesti da tutti gli Stati e mercati, due accessori opzionali meritano di essere citati.

Purge liner. È uno sbobinatore aggiuntivo montato per effettuare la pulizia del percorso banda tra i diversi cicli di lavoro. Impedisce che nel rotolo ci siano delle etichette della lavorazione precedente, garantendo la conformità degli imballaggi secondari alla normativa ISO 15378. Montando una sorta di “bobina vuota”, il materiale di coda avvolto alla bobina “purge liner” verrà poi tagliato e scartato, evitando così un’erronea etichettatura o difetti alla produzione successiva.

Lead in Lead out. È un dispositivo che applica una lunghezza specifica di materiale neutro (e non di etichette) a inizio e fine bobina. La spira esterna (ultimo giro fatto sul rotolo con carta neutra) protegge le etichette e impedisce che vengano rimosse; il primo giro attorno all’anima è invece funzionale al buon funzionamento nell’etichettatrice, senza sprechi di etichette. Inoltre, sia il primo che l’ultimo giro di materiale sono privi di nastro adesivo, così da non dover scartare la prima etichetta.

«Ecco perché - conclude Chiara Prati - parlando di qualità che inizia dal finishing, possiamo anche affermare Quality IS Finishing».

Scopri maggiori informazioni sulle aziende citate in quest'articolo e pubblicate sulla Buyers' Guide - PackBook by ItaliaImballaggio

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