Orientamento dell’industria manifatturiera nazionale
I nuovi dati dell’osservatorio MECSPE* rivelano un primo quadrimestre 2023 con ordini adeguati e fatturati stabili o in crescita, maggiore attenzione per le tematiche ESG e una positiva percezione verso l’AI che, per il 60%, degli imprenditori è un’opportunità.
* NOTA. L’Osservatorio MECSPE da 10 anni monitora l’andamento dell’industria manifatturiera italiana. I dati recenti sono stati diffusi a luglio anche in vista dell’edizione di Mecspe Bari (Nuova Fiera del Levante, Bari, 23-25 novembre ’23), fiera di riferimento per la filiera organizzata da Senaf.
Secondo l’Osservatorio MECSPE il primo quadrimestre 2023 è stato ancora segnato dalle difficoltà di reperimento delle risorse umane (per il 59%), delle materie prime (40%) e dall’aumento dei tassi di interesse. Per quanto riguarda l’andamento, inoltre, tre quarti delle imprese mostrano fatturati stabili o in crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; per il 75% il portafoglio ordini è considerato adeguato.
Competitività, fattore decisivo
Secondo l’Osservatorio, il mercato chiede alle imprese maggiore efficienza in modo da ottimizzare i costi, essere sostenibili economicamente e competitive a livello globale. Tra gli aspetti fondamentali da curare spiccano quindi innovazione, risorse umane e sostenibilità. Si tratta di leve necessarie per trasformare le aziende, favorendo una crescita strutturale del settore basata anche sullo sviluppo delle persone e sulla creazione di una cultura green che metta al centro la società in ottica ESG.
Secondo l’indagine, sette aziende su dieci ritengono di aver avuto una crescita digitale da media ad alta nel primo quadrimestre e tante iniziano a essere “attratte” dalle nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale, che potrebbero “cambiare” sensibilmente il settore: per sei imprenditori su dieci, infatti, l’AI avrà un impatto positivo laddove solo l’11% ne ha una visione negativa, l’11% la utilizza, il 13% la introdurrà prossimamente e il 37% si sta informando. Risorse umane sempre più strategiche.
L'attenzione crescente verso la digitalizzazione, quindi, porta con sé la necessità di acquisire nuove competenze e formare le risorse umane. Secondo la ricerca, quasi sei aziende su dieci investono in corsi di aggiornamento e formazione per il personale già presente e quasi tre su dieci stanno puntando sui giovani stringendo accordi con ITS, IFTS e università. Il tema delle nuove generazioni è infatti molto sentito dagli imprenditori, poiché da un lato rispecchia un nuovo modello di industria più in linea con le aspettative della Gen Z, dall’altro è un bacino interessante da cui attingere risorse in parte già formate, come nel caso degli ITS.
Piccole e grandi imprese a confronto sui temi strategici
Di grande impatto, infine è il tema della sostenibilità, che apre un capitolo importante legato al confronto tra grandi imprese e PMI. Su questo, secondo l’Osservatorio MECSPE, ci sono dei piccoli miglioramenti: il livello di conoscenza dei criteri ESG sale al 41% del campione (6 p.p. in più dell’ultima rilevazione), così come gli imprenditori che ritengono abbastanza o molto green la propria azienda, che toccano il 45% con un +10% rispetto ai dati precedenti.