Allarme rosso da Assografici
A forte rischio la continuità produttiva della stampa editoriale e commerciale e la produzione di packaging a causa del caro energia e della carenza di materie prime.
Dopo Assocarta, anche Assografici fa sentire la sua voce sui pericoli che lo shock energetico, esacerbato dal conflitto in Ucraina, potrebbe provocare sull’intera filiera, già in difficoltà a causa dei rincari e degli approvvigionamenti delle materie prime.
A lanciare l’allarme è il presidente di Assografici Emilio Albertini: “Molti stabilimenti cartari, fortemente energivori, hanno annunciato rallentamenti se non veri e propri fermi produttivi. Data la situazione critica che già registriamo da mesi, non è difficile intuire come sia ora a rischio la continuità produttiva anche di tutta la filiera a valle”.
La crisi coinvolge trasversalmente tutti i settori della filiera: dalla stampa delle riviste in rotocalco e dei libri, al comparto del cartone ondulato, fogli e scatole, che non riesce a far fronte alla crescente domanda. Rallenta anche la produzione di astucci in cartoncino per alimentare, farmaceutico e cosmetica e manca il materiale per produrre etichette, imprescindibili per molte filiere, in particolare quella farmaceutica e quella alimentare.
La produzione di packaging flessibile, che utilizza prevalentemente materiali plastici, è appesantita dagli straordinari rincari energetici e dalla difficoltà a reperire alcune materie prime (foglia d’alluminio, EVOH) spesso provenienti da paesi extra UE.
“Assografici – conclude Albertini - insieme ad Assocarta e Acimga nella Federazione Carta e Grafica, unisce la sua voce a quella di Confindustria nella richiesta di misure straordinarie che divengono sempre più urgenti per affrontare l'emergenza, sia in sede Ue che da parte del Governo italiano".
Il settore grafico italiano (stampa di libri, riviste e stampati pubblicitari e commerciali) genera un fatturato di circa 5,5mld di euro, con oltre 13mila imprese coinvolte e 75mila addetti. Il comparto della trasformazione e della cartotecnica (che comprende gran parte del mondo dell’imballaggio, compreso quello in plastica flessibile) coinvolge altre 3mila imprese, 60mila addetti e fattura quasi 8mld di euro. Tutto il comparto è un’eccellenza del made in Italy, con oltre 2,3mld di euro di saldo attivo sulla bilancia commerciale.