Consumi e distribuzione: il Rapporto Coop

Nel calo generale dei consumi “tengono” solo gli alimenti (salutisti) e la tecnologia mobile; tornano però a crescere i risparmi e l’e-commerce avanza a due cifre ogni anno. E anche se nel 2015 finirà la recessione, gli italiani conserveranno lo stile di vita prudente adottato in tempi di crisi.


Doveva essere l’inizio della rinascita, invece ci si è fermati sull’orlo del precipizio, in precario equilibrio fra problemi sempre più difficili da sbrogliare. È quanto emerge dal Rapporto Coop 2014 “Consumi & distribuzione”, redatto dall’Ufficio Studi dell’Associazione nazionale cooperative di consumatori con la collaborazione scientifica di Ref. Ricerche e il contributo analitico di Nielsen.
Pubblicato in versione e-book interattiva, sfogliabile e scaricabile dal sito web della Coop, fotografa lo stato di salute dei consumi in Italia inquadrato in un contesto europeo e internazionale. Lo studio approfondisce inoltre le modalità con cui le famiglie reagiscono alla nuova realtà economica, le differenze che caratterizzano i diversi territori del nostro Paese e il confronto con quanto accade nel resto d’Europa.

Poveri e parsimoniosi. Dal 2007 a oggi, in Italia si sono volatilizzati circa 15 punti di Pil, pari a 230 miliardi di euro, e ciascun italiano ha visto ridursi di 2.700 euro il reddito disponibile. Il 77% della popolazione, contro il 43% della media europea, esprime un giudizio pessimo sulla qualità della vita nel proprio Paese e il 91% giudica negativo lo stato dell’economia. Gli italiani continuano, però, a mostrare insospettabili capacità di adattamento: assorbono gli urti provocati dalla recessione, rivoluzionano il proprio stile di vita e, dopo anni di calo, tornano a crescere i depositi (+1,7% il reddito risparmiato nell’ultimo biennio).

La crescita dell’e-commerce. In un contesto di consumi ridotti al minimo, i soli comparti che non decrescono sono quello alimentare (ma solo per i cibi salutisti, etici, etnici, biologico/vegani) e della tecnologia consumer, specie se mobile. Il 46% degli italiani, infatti, utilizza internet in mobilità per una media di 2 ore al giorno (ma è collegato in rete per quasi 5 ore) e l’e-commerce è cresciuto del 20,4% solo nell’ultimo anno. Internet, quindi, sottrae spesa ai negozi, compresi supermercati e discount.
La distribuzione moderna, commentano gli estensori, è in ritardo rispetto ai cambiamenti rapidi e profondi nelle modalità di consumo. Per recuperare deve offrire più convenienza e qualità insieme, più informazione e scambio, possibilità di raffronti, più accesso smart in rete e nei negozi fisici.
In ogni caso, secondo Coop, nel 2015 si invertirà la tendenza recessiva, anche se le famiglie non torneranno ai consumi pre-crisi in quanto ormai abituate a uno stile più sobrio.
 

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