Amut acquisisce Dolci Bielloni

Costruire insieme importanti sinergie per diventare player di prima grandezza nel panorama internazionale: questo l’obiettivo alla base dell’operazione di integrazione che, dal 9 febbraio 2015, vede operativa sul mercato la nuova ragione sociale Amut Dolci Bielloni.

Il target della nuova realtà è di costituire una consistente struttura economico-finanziaria, per poter sviluppare un solido “polo italiano” alternativo ai maggiori competitor internazionali.
La “newco” non si occuperà solo di impianti per film stretch, ma continuerà la tradizione produttiva di Bielloni nelle macchine per la stampa flessografica, nelle laminatrici, nelle accoppiatrici con e senza solvente, nelle taglierine ribobinatrici e, come Dolci Extrusion, proseguirà lo sviluppo, la fabbricazione e la vendita, oltre che dei propri impianti stretch, anche degli impianti per polipropilene, per film in bolla, per extrusion coating e laminazione.  Infine, con progetti che fanno già intravedere sviluppi interessanti, rilancerà quello che è stato per anni il fiore all’occhiello di Dolci, ovvero gli impianti per film agricolo.

La diversa “dimensione” aziendale sarà evidente durante la mostra Plast 2015 (Milano, 5-9 maggio 2015), dove il gruppo Amut sarà presente con un’isola importante in termini sia di superficie occupata (800 metri quadri) sia di tecnologie esposte, così da presentarsi in maniera incisiva agli operatori in visita. «Per l’occasione - precisa Mauro Drappo, CEO del gruppo AMUT - esporremo impianti completi, dall’estrusione di film flessibili alla stampa e dall’estrusione di manufatti rigidi alla termoformatura. Inoltre, in contemporanea con l’evento fieristico, allestiremo un’open-house mostrando in funzione due impianti per la produzione di film stretch presso lo storico stabilimento Dolci Bielloni a Biassono (MB)».

Tecnologia dal vivo. Spiega al riguardo Riccardo Castello, ora general manager di Amut Dolci Bielloni: «Un primo impianto, per film stretch da 7 strati con larghezza di 2000 mm, sarà caratterizzato da ben 6 estrusori per la produzione di bobine per avvolgimento automatico o manuale. Il secondo, per film stretch a 5 strati e tavola da 1500 mm, sarà invece dedicato alla produzione di jumbo roll. Si tratta di due impianti che rappresentano il top di gamma nei rispettivi settori applicativi.  
L’impianto per film da 2000 mm, in particolare, è assolutamente innovativo, poiché si basa su estrusori che potremmo definire “inusuali” per una linea a 7 strati» prosegue Castello. «Nonostante le loro piccole dimensioni, infatti, sono in grado di garantire una produzione elevata e un ottimo risparmio energetico.
Inoltre, l’impianto è stato dimensionato - secondo una tecnologia consigliata da un importante produttore internazionale di polimeri - con la finalità specifica di realizzare un gruppo di raffreddamento chill roll, per film stretch “super-power”, cioè ad allungamento elevato (oltre due volte e mezza rispetto allo  standard).
Il trend attuale è infatti di ridurre gli spessori, aumentando al contempo la resistenza del film».

Il nostro network