Beauty Report 2015

 In occasione dell’Assemblea annuale di Cosmetica Italia del 23 giugno scorso, è stato presentato il nuovo prodotto editoriale voluto dall’Associazione.

Come ha spiegato il presidente Fabio Rossello, il progetto scaturisce  dall’accorpamento di due tradizionali pubblicazioni che raccontano il settore: il Beauty Report e il Rapporto Annuale. 

Al cosmetico non si rinuncia. Giunto alla sesta edizione con la collaborazione di Ermeneia, Beauty Report è l’appuntamento culturale voluto per sostenere la reputazione della cosmetica italiana attraverso l’analisi dei comportamenti delle imprese, dei consumatori e dei fenomeni di filiera. Il focus di quest’anno è sulle vendite dirette, un canale che nel 2014 ha rappresentato il 5,7% del fatturato cosmetico. 

«Siamo di fronte al compimento di un ciclo che ha visto la cosmetica italiana posizionarsi meglio degli altri settori dei beni non durevoli e incrementare la propria forza competitiva sui mercati nonostante la crisi» ha commentato Nadio Delai, presidente di Ermeneia. Il cosmetico rimane un prodotto irrinunciabile come testimoniato dai consumatori che, pur avendo modificato i propri comportamenti, hanno ormai incorporato le difficoltà degli ultimi anni segnalando un recente atteggiamento di sobrietà negli acquisti.

Il settore investe e cresce. Come segnala Gian Andrea Positano, responsabile Centro Studi di Cosmetica Italia «Per il 47esimo Rapporto Annuale abbiamo avviato un’analisi allargata alla filiera cosmetica con l’obiettivo di proporre una congiunturale che offra un quadro dinamico e ragionato dei fenomeni relativi ai vari anelli della catena. Con un fatturato complessivo prossimo ai 14.000 milioni di euro, emerge la forza della filiera lunga della cosmetica italiana (dagli ingredienti cosmetici, alle macchine per la produzione, all’imballaggio, fino al prodotto finito), che incorpora realtà produttive a monte e a valle, oltre che realtà a diretto contatto con il cliente».

Il Rapporto conferma i numeri dell’industria cosmetica nazionale, di cui si evidenzia l’anelasticità. 

Tengono infatti i fatturati (in crescita da 10 anni ) con un valore  2014 superiore ai 9.300 milioni di euro (+0,8%). La contrazione marginale del consumo interno (-1,4%) è stata bilanciata da un export al +4,9% (3.334 milioni di euro nel 2014). A fronte di importazioni al +2%, la bilancia commerciale del settore resta ampiamente positiva, confermando un valore record prossimo ai 1.650 milioni di euro. 

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