Gli imballaggi cellulosici (2015)

Tra i Paesi produttori europei, l’Italia occupa una posizione d’eccellenza nei segmenti del cartone ondulato (secondo posto) e degli imballaggi stampati. Il bilancio 2015 del comparto e un consuntivo delle diverse filiere.


Gli imballaggi cellulosici continuano a svolgere un ruolo fondamentale nel  confezionamento delle merci (alimentari e non) e nella loro movimentazione. Il settore si articola in svariate tipologie che differiscono per funzione d’uso, formato e materiale: scatole di cartone ondulato, astucci pieghevoli di cartoncino, sacchi di carta di grande dimensione, borse shopper, sacchetti, fusti di cellulosa, scatole di cartoncino di medio/alto spessore, contenitori di cartoncino accoppiato, carta per avvolgimento diretto, tubi di cartoncino…  
Secondo i dati Eurostat 2015, l’industria cartotecnica e trasformatrice europea (28 paesi) è costituita da circa 18.100 imprese che impiegano 478.000 addetti e realizzano un fatturato complessivo pari a 98,4 miliardi di Euro.
Nel 2015 la produzione globale del settore cartotecnico-trasformatore ha subito un’accelerazione, in particolare nella seconda metà dell’anno, crescendo rispetto al 2014 dell’1,3%, in termini quantitativi, a fronte di un aumento del 2% del fatturato.

Italia: fatti e dati del 2015
Tra i Paesi produttori europei, l’Italia occupa una posizione d’eccellenza nei segmenti del cartone ondulato (secondo posto) e degli imballaggi stampati.
L’industria cartotecnica del nostro Paese è dunque molto forte e si posiziona il terzo posto del ranking europeo.
In ambito nazionale, fatta 100 la produzione globale di imballaggi, i cellulosici si attestano al 32,5% (di cui il 23,8% è costituito da cartone ondulato), con 4.942 t/000 prodotte (+1,9% rispetto al 2014).
Dopo un biennio soddisfacente, nel 2015 le esportazioni hanno subito un rallentamento (+0,7%); analogo discorso vale le importazioni che, dopo l’exploit del 2014 (+16%), sono aumentate solo dell’1,5%.
Se, in generale, i consumi interni crescono del 2,1%, i prodotti “made in Italy” incidono sul dato complessivo in misura del +2%.
Sul totale dalla produzione complessiva di imballaggi cellulosici, in base al peso, quelli di cartone ondulato incidono per il 73,2%, gli astucci pieghevoli e le scatole di cartoncino teso per il 15,5%, i sacchi di elevata capacità per  il 3,8%, mentre le altre categorie per il 7,5%.

Consuntivo 2015 delle diverse filiere Scatole di cartone ondulato
A fronte di una crescita sia delle esportazioni che della domanda interna, nel 2015 la produzione di imballaggi di cartone ondulato è aumentata dell’1,4% rispetto al 2014, attestandosi a 3.620 t/000.
L’impiego del cartone ondulato è riconducibile per il 57,6% al settore food & beverage (in particolare al segmento dei prodotti ortofrutticoli freschi). Il restante 42,4% è ripartito tra diversi mercati di sbocco: arredamento (13%), cui seguono settore chimico, elettronico, edile, e di altri prodotti non-food.

Astucci e scatole di cartoncino teso
In misura prevalente il cartoncino teso viene usato per astucci pieghevoli (82,9%) e in percentuale inferiore (17,1%) per la produzione di scatole.
Se una buona metà degli astucci pieghevoli sono realizzati interamente in cartoncino, il restante 50% - ma il dato è in crescita tendenziale - abbina alla componente cellulosica un film di PE o di alluminio, che conferisce all’astuccio caratteristiche idonee a particolari esigenze di impiego o di immagine (ad esempio per accentuare l’aspetto premium del pack).
Nel 2015 la produzione complessiva di imballaggi di cartoncino teso ammonta a 764 t/000 (+4,5% rispetto all’anno precedente).
L’impiego di scatole e astucci pieghevoli risulta così ripartito: 47% nel confezionamento alimentare, 16,2% nel beverage (essenzialmente cluster), 10,2% nel cosmofarma, 26,6% per altre categorie non-food. Le scatole di cartoncino sono destinate in prevalenza (56%) al settore delle calzature, della pelletteria, e dell’abbigliamento.

Sacchi di carta di capacità elevata
Dopo una lunga parentesi negativa, causata dalla crisi che ha coinvolto quasi tutti i settori manifatturieri e in particolare quello edile, a partire dal 2013 il mercato dei sacchi di carta di grandi dimensioni ha iniziato una lenta ripresa, proseguita sino al 2014.
Tuttavia nel 2015 la produzione ha subito una nuova flessione (-3,1%), a fronte di un significativo calo delle esportazioni (-17,1%), solo in parte bilanciato dalla crescita dei consumi interni (+6,2%).
I sacchi di carta ultra-capienti sono impiegati al 64,1% nel settore delle costruzioni; il restante 35,9% è destinato al mercato dei mangimi per animali, dell’alimentare o ad altro.

Altre tipologie
Tra le altre tipologie di imballaggi cellulosici, ricordiamo borse shopper, imballaggi e accessori in cartone tubo, fogli da incarto (pergamena, plasticata e semplice), da supporto per i capi di abbigliamento, fogli micro ondulati di protezione, sacchetti piccoli e fusti in cellulosa, eccetera…
Con la ripresa della domanda interna e delle esportazioni, nel 2015 la produzione globale di questa macro-area, che ammonta a 369 t/000, è cresciuta del 4,5% rispetto al 2014.

                                        

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio

 

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