Tubetti europei: crescita stabile

Con una produzione totale di 10,5 miliardi di pezzi nel 2017 (+2%), le aziende associate a etma - Associazione europea dei produttori di tubetti - continuano un percorso di crescita.


Nel complesso, le aziende associate rappresentano circa il 70% della produzione totale di tubi europea e «ciò significa - spiega il segretario generale di Etma, Gregor Spengler - che le cifre riportate dai nostri membri riflettono in modo affidabile la situazione nel mercato europeo dei tubetti nel suo insieme.  Ricordiamo che il laminato e l’alluminio hanno quote di mercato praticamente analoghe (rispettivamente del 37% e del 36%), mentre il restante 27% della produzione europea è da attribuire ai tubetti di plastica».

Settori di sbocco. Il settore dei cosmetici, molto diversificato, è ancora il più grande mercato per i tubetti in Europa e, al contempo, rappresenta un importante driver di sviluppo. “Consuma” infatti il 45% circa dell’intera produzione, seguito da dentifrici e dal settore farmaceutico (21%). Tuttavia, sono il settore alimentare, che sta all’8%, e il segmento dei prodotti per la casa con una quota del 5% a rappresentare mercati di sbocco decisamente promettenti, con opportunità di crescita ben lungi dall’essere state pienamente sviluppate.

Riflessioni sul comparto. Nel complesso, il presidente di etma Oliver Höll guarda con fiducia al 2018: «Gli ordini in casa, una situazione economica europea abbastanza solida e numerosi progetti innovativi avviati con i clienti danno corpo all’ottimismo espresso dai produttori di tubetti. Lo sviluppo di nuovi sistemi di chiusura e di erogazione, il sensibile aumento delle opzioni di personalizzazione e l’abbondanza di tecniche decorative sofisticate aggiungono poi nuovi stimoli al mercato, favorendo al contempo l’aumento della domanda».
Il settore, al momento attuale, è dunque stabile e gode di un buon portafoglio ordini, sebbene debba far fronte ad alcune sfide di non poco conto, come quando per esempio è chiamato a soddisfare le richieste di alcuni diametri particolari, per i quali i tempi di consegna diventano particolarmente lunghi. La richiesta di lotti sempre più ridotti - tendenza in atto ormai da anni - ha costretto poi i produttori di tubetti a cambiare strategie, che spesso hanno inciso negativamente sullo sfruttamento ottimale delle linee. Inoltre, gli operatori devono far fronte al costante aumento dei costi di alluminio, lacche, inchiostri da stampa e servizi di trasporto… tutti fattori che potrebbero in qualche modo intaccare il sentiment positivo.
La ricetta per superare gli ostacoli? Höll è chiaro al riguardo: «Mettere in campo creatività, ottimizzazione dei processi e capacità innovativa, puntando a esaltare le proprietà del tubetto come forma di imballaggio funzionale, pratica e sostenibile. D’altronde, i consumatori lo apprezzano per l’eccellente protezione offerta al prodotto e gli elevati standard di igiene, per la maneggevolezza, l’erogazione precisa del  contenuti e la richiudibilità».

 

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