L’industria ai tempi di Ipack-Ima 2018

I segnali rilevati circa il buon andamento del settore packaging e del processo alimentare si stanno man mano consolidando, grazie al rafforzamento delle dinamiche di crescita dell’intera filiera (fornitori di tecnologia, materiali e servizi legati all’attività di processo e imballaggio alimentare e non, utilizzatori di questi prodotti e servizi).

Confortati quindi anche dai numeri e da aspettative di futuro positive, gli operatori italiani del comparto materiali e macchine per imballaggio e del processo hanno dato vita all’edizione 2018 di Ipack-Ima e Meat-Tech (Fiera Milano, Rho, 29 maggio- 1 giugno): una rassegna esaustiva per formato e contenuti, anche in virtù della contiguità con la compagine di manifestazioni che hanno formato l’ossatura dell’Innovation Alliance (Print4All, Plast, Intralogistica Italia).
A quanti hanno deciso, per l’occasione, di mostrare dal vivo tecnologia e competenze, abbiamo quindi domandato i motivi di questa scelta. Ma a loro abbiamo anche chiesto, in senso più ampio, di riflettere sul momento storico che stiamo tutti vivendo, puntando a condividere le modalità di un “fare impresa” che, stando appunto alle rilevazioni più recenti, sembra essere positivo.
Abbiamo quindi proposto una riflessione “collettiva” tramite il sondaggio on line sul tema “L’industria ai tempi di Ipack-Ima”, al quale sono prevenute circa 50 risposte.
Ringraziamo quanti hanno voluto “seguirci” in questa iniziativa, con la quale abbiamo inteso offrire uno scenario aggiornato del mercato e del sentiment diffuso. Ancora una volta abbiamo puntato l’attenzione sul valore della tradizione del made in Italy, della buona e concreta gestione d’impresa, del contributo che ricerca e tecnologia offrono al successo di un prodotto, senza ovviamente dimenticare il senso del vivere e dell’operare in un mercato globale. A seguire, pubblicate nelle varie sezioni della rivista, le notizie di prodotto. A cura di Luciana Guidotti

Spunti di riflessione, in ordine di domanda

Per facilitare la lettura del servizio, sintetizziamo di seguito le tendenze espresse dagli intervistati. A integrazione, proponiamo i grafici riassuntivi con i dati aggregati in base alle risposte ricevute. Seguono le informazioni tecniche che ci sono state trasmesse a completamento dell’indagine “L’industria ai tempi di Ipack-Ima 2018 by ItaliaImballaggio”.


Il valore di una fiera
Cosa significa partecipare, oggi, a una fiera come Ipack Ima?
• Testimoniare al mercato la propria vitalità (l’importante è esserci) • Presentare nuovi prodotti • Consolidare relazioni acquisite • Incontrare nuovi clienti • Contattare distributori • Monitorare lo sviluppo tecnologico del settore

Le risposte pervenute rimandano a Ipack-Ima come a un momento importante per stringere nuovi contatti, cui proporre le novità più significative della produzione. Oltre a essere considerato in genere un buon luogo dove verificare relazioni già consolidate, solo una minoranza degli intervistati ha dichiarato di aver sfruttato l’evento per “studiare i competitor” e il loro sviluppo, così come aver avviato la ricerca di eventuali distributori.

Fare impresa oggi: strategie per il futuro
Quali strategie avete messo in campo per presidiare con successo il mercato?
• Sviluppo di nuovi prodotti in ottica Industry 4.0, sostenibilità, ecc. • Investimenti in risorse umane e nuove professionalità • Ampliamento della tipologia dell’offerta • Crescita dimensionale interna • Ottimizzazione delle attività di manufacturing • Focalizzazione su qualità e certificazione di prodotto e servizi • Incremento delle vendite sui mercati internazionali • Partnership produttive e commerciali • Qualificazione e articolazione dei servizi ai clienti • Esplorazione di nuovi canali commerciali (e-commerce, ecc) • Riprogettazione del modello organizzativo • Crescita dimensionale per vie esterne (acquisizioni) • Contratti di reti di impresa • Delocalizzazione produttiva

Si conferma anzitutto un dato già rilevato nei nostri precedenti survey: gli italiani dicono di non voler portare altrove la produzione. Continuano a esprimere anche un moderato interesse ad avviare reti d’impresa o a crescere per vie esterne, mentre la metà circa degli intervistati ritiene importante crescere per vie interne. Da qui, la grande attenzione alla Ricerca, fattore decisivo a qualificare tanto l’offerta di prodotti a tecnologia avanzata (preferibilmente nuovi) quanto di servizi, che devono essere sempre più ampi e specifici. Va da sé, quindi, che per questo sviluppo sia necessario investire generosamente su risorse umane e nuove professionalità. 

Il mercato: consuntivo e previsioni
Bilancio dell’esercizio 2017 e previsioni
• Il fatturato 2017 è risultato in crescita rispetto al 2016? • Per il 2018 prevede una crescita del fatturato? •  Lo svolgimento di Ipack-Ima + Meat-Tech potrà essere driver di sviluppo per il vostro business? •  Ad oggi il portafoglio ordini è maggiore rispetto allo stesso periodo del 2017? •  La marginalità nel 2017 è migliorata? • Nel 2018 la sua azienda prevede nuove assunzioni? • Nel 2018 la sua azienda prevede di finalizzare accordi di partnership (commerciali, produttive, ecc.)? • L’export 2017 ha avuto una dinamica più vivace rispetto alla domanda interna? • Nel 2018 la sua azienda prevede di fare acquisizioni nel settore?

Percezioni positive per quanto riguarda i vari indicatori per la quasi totalità degli operatori: non solo il fatturato, nel 2017, è risultato in crescita per il 93% degli interpellati, ma tutti ritengono che i dati miglioreranno ulteriormente nel corso del 2018, grazie a un portafoglio ordini già acquisito e a una marginalità riconquistata. E se la percezione di Ipack-Ima come driver di sviluppo è stata ammessa dal 92% degli intervistati, il 42% degli operatori ritiene che la dinamica del mercato interno abbia espresso un potenziale migliore rispetto all’export.
Buone notizie anche sul fronte occupazionale dato che, per l’anno in corso, l’80% circa delle aziende coinvolte nell’indagine ravvede le possibilità di nuove assunzioni. Infine, più della metà delle risposte riguardano la possibilità di stringere accordi e partnership commerciali e produttive, mentre una percentuale minima esprime l’intenzione di fare acquiusizioni.

Il quadro competitivo
Infine, la domanda di rito: cosa avete da offrire in più rispetto ai vostri competitor internazionali?
• Il valore del brand • La “tipicità” dei rapporti interpersonali • La forza di un know how tecnologico d’avanguardia • La convenienza in termini di qualità/prezzo • Un’elevata capacità di personalizzazione dell’offerta • Un superiore livello di servizio post vendita

Stando al nostro Survey, gli italiani continuano a essere “maestri” di personalizzazione per l’80% degli interpellati, che si fanno forza anche di conoscenze tecniche all’avanguardia: caratteristiche a valore aggiunto, queste, che continuano a fare la differenza sul mercato internazionale, dove il fattore “convenienza” non risulta essere poi così determinante.
La capacità “italica” di instaurare relazioni interpersonali durature, che si riflette anche sulla cura del servizio post vendita (52,5%), e il valore del marchio restano tra i migliori atout delle imprese nazionali.
 

 

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