Acqua in bottiglia: il trend di crescita è globale

Mineracqua, associazione che riunisce tutti i produttori della filiera dell’acqua, mette in luce come dal 1980 il mercato delle acque minerali italiano, salvo un brusco arresto nel 2009-2010 e una flessione nel 2013, continui a crescere e sia passato dai 47 litri pro capite ai 224 registrati nel 2017 con un giro di affari pari a 3 miliardi (+7,1%).

Il canale d’acquisto privilegiato è quello della GDO (70% delle vendite) seguono Horeca, Catering e Vending (21%) mentre retail tradizionale e door to door si fermano al 9%.

Bene anche l’export che con una quota del 10% (1.350 milioni di litri su una produzione totale di 14.800 milioni) classifica l’Italia al secondo posto tra gli esportatori dopo la Francia.

Il mercato delle acque imbottigliate è in forte espansione anche all’estero con India e Cina che registrano la crescita più elevata anche se sono gli Stati Uniti a generare il più alto consumo mondiale pro capite.

Transparency Market Research, società specializzata in consulenze di mercato, stima che entro la fine del 2024 la domanda mondiale di acqua in bottiglia raggiungerà i 528,2 miliardi di litri (307,2 miliardi di dollari).

Nel 2017 il mercato globale delle acque in bottiglia ha realizzato 198,5 miliardi di dollari.

L’acqua liscia naturale, che nel 2017 ha raggiunto un fatturato di 156 miliardi dollari, continuerà a trainare il settore fino al 2024.

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