Progettare è cultura
Design is culture

Valeria Bucchetti, una delle voci più autorevoli in Italia sul packaging design, ha raccolto in un libro idee e analisi che sapranno stimolare l’intero settore.
Valeria Bucchetti, one of the most authoritative figures in Italy in packaging design, has gathered in a book ideas and studies destined to stimulate the entire sector.
Considerazioni sull'acqua
Reflections on water

Lo scorso marzo è stato assegnato l’OPPack del mese ad Acqua Panna. Un’occasione, questa, per “un’immersione” nel mondo delle acque minerali.
Last March the OPPack Award of the month went to Acqua Panna. An opportunity to “dive” into the fascinating world of mineral water.
Il packaging nel cuore
Packaging at the heart

Creative è il salone internazionale dei fornitori dell’industria cosmetico-profumiera di BB Paris. A settembre vara la seconda edizione con 450 espositori, per la maggior parte attivi nel confezionamento, che si conferma comparto core della fiera. In buona compagnia…
Creative is the cosmetic-perfumery industry suppliers’ international show of BB Paris. September will see the lthe second edition with 450 exhibitors, for the most active in packaging, that confirms itself as the core sector of the fair. In good company…
Mercato di bellezza
Beauty market

Mercato interno dai consumi ridimensionati, export che traina la produzione: il quadro dell’industria cosmetica italiana e le ripercussioni sulla produzione di imballaggi.
A domestic market with consumption in decline and exports driving production. An overview of the Italian cosmetics industry and the repercussions on the production of packaging.
Ideas&Trends
Ready to use








CIFRE DI UN’EVOLUZIONE Mercato interno dai consumi ridimensionati, export che traina la produzione: il quadro dell’industria cosmetica italiana, segnata da alcune aree di eccellenza. Le ripercussioni sulla produzione di imballaggi.
Plinio Iascone

Il mercato italiano della cosmetica rappresenta un’area fondamentale dell’industria manifatturiera nazionale.
Secondo dati Unipro (l’Associazione Italiana Industrie Cosmetiche) nel 2005, la produzione in termini di fatturato ha raggiunto i 7.651 milioni di euro.
Il settore occupa circa 35.000 addetti che fanno capo a oltre 500 operatori.
Il mercato italiano, il terzo in Europa, registra un consumo in valore, riferito ai prezzi al pubblico, di oltre 8.500 milioni di euro.
Le imprese italiane, eredi di un’arte della profumeria nota nel mondo sin dal XVI secolo, oltre a soddisfare l’80% circa del mercato interno, evidenziano ritmi di crescita delle esportazioni sempre più dinamici, con uno sviluppo medio annuo del 5% negli ultimi 10 anni.
In riferimento al fatturato complessivo, i dati del settore del 2005 evidenziano quanto segue: si segnala un incremento dell’1,7% rispetto al 2004, le esportazioni sono risultate in crescita del 6% circa, le importazioni hanno segnato una crescita del 4% circa e il consumo interno, di conseguenza, esprime una crescita dello 0,9%.
L’andamento riflessivo del mercato interno sconta il ridimensionamento dei consumi, che in Italia ha interessato la maggior parte dei settori (alimentari e non) e la produzione è stata quindi sorretta dalla componente estera della domanda.
La situazione tratteggiata si riferisce a dati espressi in valore; tenendo quindi conto del tasso di inflazione del 2005, si ottiene un trend evolutivo a prezzi costanti decisamente meno positivo: i consumi risultano infatti in calo dell’1,2%.
Con riferimento al numero di confezioni, invece, secondo le elaborazioni effettuate dall’Istituto Italiano Imballaggio, il bilancio del mercato della cosmesi-profumeria presenta, nel 2005, la seguente evoluzione:
- produzione 3.005 milioni di confezioni (-1% rispetto al 2004);
- esportazioni 615 milioni di unità (+1,7% circa rispetto al 2004);
- importazioni 240 milioni di unità (+2,7%);
- consumo italiano 2.630 milioni di unità (-1,3% ).

I prodotti consumati in Italia
Secondo i dati di valore elaborati da Unipro, esaminando l’andamento delle diverse tipologie di prodotti consumati in Italia, si evidenziano alcuni trend positivi: è il caso dei prodotti per il viso (+2%) e cofanetti trucco (+12,4%), i prodotti per la linea maschile (+2,8%) e le confezioni regalo (+2,5%).
Le altre aree sono risultate in calo o hanno confermato i valori del 2004.
Il principale settore in termini di fatturato resta quello dei prodotti capelli e cuoio capelluto (con una quota del 13,8%), cui seguono prodotti per il corpo (13,7%), prodotti per il viso (13% circa), i prodotti per l’igiene corpo (11,8%) e profumeria alcolica (9,8%). Queste cinque aree coprono più del 50% del mercato.
Per quanto riguarda i canali distributivi, dai dati elaborati da Unipro, si evidenziano, per il 2005, i seguenti trend: farmacie (+4,6%), profumeria (-2,1%), mass market (-0,1%), vendita porta a porta (+3,4%), canali professionali (-1,1%).
I prodotti della cosmesi e profumeria sono beni che danno e fanno immagine, quindi tutto ciò che concerne la comunicazione assume, ovviamente, una valenza determinante. L’attenzione che i produttori dedicano alla scelta dell’imballaggio è altissima: la ricerca e l’innovazione in termini di confezionamento è continua e si manifesta sia nella ricerca di nuove forme o colori sia nell’impiego di materiali sempre diversi.
Il settore della cosmesi pone sempre l’accento anche sulle esigenze del cliente in termini di contenuto di servizio delle confezioni: ne sono un classico esempio i pack monodose che, da un paio d’anni, confermano un interessante trend di crescita, di cui si prevede un ulteriore rafforzamento.

Modi e forme del confezionamento
Si valuta che, nel 2005, l’industria italiana della cosmesi - profumeria e igiene personale abbia utilizzato 3.005 milioni di confezioni, in calo, come prima evidenziato, dell’1% rispetto al 2004. Con riferimento al peso degli imballaggi “primari” utilizzati per il confezionamento dei prodotti cosmetici si rileva la stessa flessione.
L’area utilizza numerose e varie tipologie di imballaggio primario, mentre si riscontra maggiore omogeneità in termini di imballaggio di presentazione, dato che la scelta cade essenzialmente sull’astuccio pieghevole di cartoncino e sull’imballaggio da trasporto, che avviene mediante casse di cartone ondulato.Per quanto concerne la cassa di cartone ondulato, prosegue il trend che la vede affermarsi come “espositore”, specialmente per i prodotti destinati alla distribuzione moderna. In questo caso l’imballaggio in cartone ondulato soddisfa la duplice funzione di trasporto ed esposizione del prodotto sullo scaffale (in certi casi si elimina l’astuccio). Gli astucci pieghevoli di cartoncino nel settore della cosmesi tendono sempre più a impreziosirsi, diventando in molti casi vere e proprie opere d’arte.

• Gli imballaggi primari usati per il confezionamento dei prodotti della profumeria - cosmesi - igiene personale, sono riconducibili a quattro principali categorie: confezioni di vetro, confezioni di plastica (inclusi i poliaccoppiati flessibili), tubetti flessibili, imballaggi di metallo.

Imballaggio di vetro (flaconi, boccette, vasi e fiale) - Nel 2005 ha raggiunto 693 milioni di confezioni, segnando un lieve calo rispetto al 2004.
L’imballaggio di vetro risulta così ripartito tra le principali categorie di prodotti:
52,2% profumeria, 15,9% prodotti per la cura delle mani, 10,9% articoli da regalo, 7,8% prodotti per trucco e cura viso e 13,2% altri settori (cura del corpo, prodotti per la barba ecc…).
E se il vetro tende a perdere partecipazione per quanto riguarda vasetti e fiale, mantiene e rafforza, per contro, la propria leadership nel settore profumeria, dove forme e colori esprimono al meglio il concetto di raffinatezza e alta qualità del contenuto.
In percentuale, il vetro occupa una quota dell’87% nella profumeria, del 37% nei prodotti per le mani e del 46,6% nei prodotti da barba.

Imballaggi di plastica (flaconi, vasetti e tubetti rigidi) - Con un trend in crescita, nel 2005 si stima abbiano raggiunto una quota del 44,7%.
Il loro impiego nei diversi settori della cosmesi risulta così ripartito: 30,7% prodotti per il corpo, 24,2% prodotti per capelli, 17,8% prodotti per viso e trucchi, 8,4% deodoranti e 18,9% altri impieghi. È destinato a un’ancora più ampia diffusione nei prossimi anni, vista la tendenza all’utilizzo delle monodose con il ricorso a flaconcini e fiale di plastica.

Imballaggi metallici (bombolette per prodotti spray, scatolette, tubetti rigidi e flaconi) - Sul totale imballaggi utilizzati dettengono una quota pari all’8,9%, in lievissima diminuzione rispetto al 2004.
Il posizionamento delle varie tipologie di imballaggi metallici differisce a seconda dei settori. Il tubetto rigido (2,8% del totale delle confezioni utilizzate) risulta in progressiva diminuzione a causa della minore partecipazione nel settore dei rossetti (unica area di impiego); in pochi anni questa quota è scesa al 43% e si prevedono ulteriori ridimensionamenti, a tutto vantaggio della soluzione in plastica.
La bomboletta spray mantiene una quota stabile (5,6%), utilizzata per i prodotti per il trattamento capelli, deodoranti e prodotti per la barba. Nel corso del 2005 si è evidenziato uno spostamento di utilizzo dalle bombolette di acciaio a quelle di alluminio.

Tubetti flessibili (poliaccoppiato PE/ALL/PE, solo plastica e solo alluminio) - Questo tipologia di confezionamento, con il 18,2% sul totale degli imballaggi utilizzati, risulta stabile rispetto al 2004. I tubetti flessibili di plastica e di PE/ALL/PE trovano applicazione per il 63% nel settore dei dentifrici, presidiato anche dall’alluminio (30,5%); i tubetti di allumini vengono però anche utilizzati per prodotti per il corpo (28,5%) e nel settore del trattamento dei capelli (9%).
La ripartizione tra tubetti poliaccoppiati e di alluminio è rispettivamente 72,5% e 27,5%. La tendenza sembra favorire la plastica e, in particolare, i poliaccoppiati PE/ ALL/PE.

Bustine flessibili poliaccoppiate - Rispetto al globale delle confezioni, la quota di questo imballaggio è del 3%, con una presenza in aumento tendenziale.
Oggi sono molto diffuse per il confezionamento di creme per le mani (40,8% ) e fazzolettini profumati (29,6%), e si stanno affermando anche le salviettine leva-trucco per il viso.
In lieve e progressivo calo l’utilizzo di buste per il talco e incarti di carta per il sapone solido, legato principalmente a un minor consumo di queste due tipologie di prodotti per l’igiene personale.

Imballaggi di carta - Con l’esclusione dell’astuccio di cartoncino in qualità di imballaggio di presentazione, la tipologia di materiale incide per il 2,1%.
L’astuccio rimane comunque una costante del settore: si valuta che l’impiego dell’astuccio riguardi il 45% circa delle confezioni, con un calcolo approssimativo di utilizzo di circa 1.350 milioni di unità.
Nel caso della profumeria e delle creme viso e corpo di alta gamma gli astucci svolgono, al pari del flacone o del vasetto, una funzione di comunicazione essenziale.

In conclusione
In estrema sintesi, l’analisi delle diverse tipologie di confezioni relative ai diversi prodotti induce alcune considerazioni di mercato:
- gli imballaggi di plastica continuano a erodere spazi in tutti i settori, a esclusione della profumeria dove il vetro continua a mantenere una netta preminenza;
- forme, colori e grafica sono in continua evoluzione; la tendenza è rendere sempre più attraenti i prodotti, il cui imballaggio è una leva di marketing;
- le innovazioni di rilievo riguardano la funzionalità, al fine di facilitare l’uso della confezione;
- in presenza di una confezione dalle forme ardite, il materiale prescelto è in genere la plastica;
- l’incremento delle vendite attraverso la GDO porta a un progressivo aumento degli espositori, con una possibile conseguente diminuzione dell’impiego dell’astuccio.

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio







Cosmetics and perfumes
Beauty market

FIGURES OF AN EVOLUTION - A domestic market with consumption in decline and exports driving production. An overview of the Italian cosmetics industry which has some fine points. Repercussions on the production of packaging. Plinio Iascone

The Italian cosmetics market represents a fundamental part of the Italian manufacturing industry. According to Unipro (the Association of Italian Cosmetics Industries) production figures in terms of turnover reached 7,651 million Euro in 2005.
The sector employs approximately 35,000 workers in over 500 firms. The Italian market, which is the third in Europe, records consumption, in terms of retail value, at over 8,500 million Euro.
As well as supplying approximately 80% of the domestic market, Italian businesses, inheriting an art of making perfume famous throughout the world since the 16th century, show increasingly dynamic growth in exports with an average annual growth rate of 5% in the last ten years.
With reference to global turnover, 2005 figures highlight the following: a growth of 1.7% compared to 2004, a growth in exports of approximately 6%, a growth in imports of approximately 4% and consequently domestic consumption up by 0.9%.
The negative trend of the domestic market is paying the price for a decline in consumption which has affected most sectors (food and non-food) in Italy. Production has therefore been shored up by overseas demand.
The situation outlined refers to data expressed in terms of value. Thus, taking into account the rate of inflation in 2005 , we see a markedly less positive trend. Indeed, consumption appears to have fallen by 1.2%.
On the other hand, according to calculations made by Istituto Italiano Imballaggio, the final balance of the cosmetics and perfumes market with reference to the number of units shows the following evolution in 2005:
- production 3,005 million units (-1% compared to 2004);
- exports 615 million units (approximately +1.7% compared to 2004);
- imports 240 million units (+2.7%);
- Italian consumption 2,630 million units (-1.3% ).

Products consumed in Italy
According to figures giving value processed by Unipro after examining the trend of different product typologies consumed in Italy, we see some positive trends. This is the case of skincare products (+2%), make up kits (+12.4%), men’s products (+2.8%) and gift sets (+2.5%).
Other areas appear to be in decline or remain as they were in 2004.
The major sector in terms of turnover is still that of hair and scalp products (with a share of 13.8%), followed by body care products (13.7%), skincare products (approximately 13%), hygiene products (11.8%) and alcohol based perfumes (9.8%). These five areas account for over 50% of the market.
As far as distribution channels are concerned, data elaborated by Unipro highlights the following trends for 2005: pharmacies (+4.6%), perfume stores (-2.1%), mass market (-0.1%), door to door sales (+3.4%), professional channels (-1.1%).
Cosmetics and perfume products are goods which give and create an “image” , therefore anything that concerns advertising obviously plays a decisive role.
The attention manufacturers dedicate to the choice of packaging is extremely high. Packaging research and innovation is ongoing and can be seen in the search for new shapes or colours as well as in the use of materials which are always different.
The cosmetics sector always puts an emphasis on customer needs in terms of the service content of packaging. Single dose packs are a classic example. In the last two years they have shown an interesting growth trend which is predicted to improve even further.

Modes and forms
of packaging

It is estimated that in 2005 the Italian cosmetics-perfume and personal hygiene industry used 3,005 million units of packaging, registering a 1% decrease, as highlighted earlier, on 2004. We see the same decrease in the weight of primary packaging used for packaging cosmetic products.
The area uses numerous and various primary packaging typologies while we see grater homogeneity in terms of presentation packaging, given that the choice essentially falls on foldable cardboard boxes and transport packaging consisting of corrugated cardboard boxes.
As far as corrugated cardboard boxes are concerned there is still a trend for using them as display stands, especially for products destined for large scale retail chains. In this case the corrugated cardboard packaging performs the dual function of transporting and displaying the products on shelves (in some cases the packaging is disposed of). Foldable cardboard boxes in the cosmetics sector are increasingly precious, in many cases turning into full-blown works of art.
• Primary packaging used for packaging perfume, cosmetics and personal-hygiene products can be divided into four major categories: glass packaging, plastic packaging (including flexible polylaminates), small flexible tubes, metal packaging.

Glass packaging (bottles, jars and phials) - In 2005 production reached 693 million units, a slight decrease compared to 2004.
Glass packaging can thus be divided into major product categories:
52.2% perfumes, 15.9% manicure products, 10.9% gift articles, 7.8% make-up and skincare products and 13.2% other sectors (body care, shaving products etc…).
And while glass is tending to lose some of its share as far as jars and phials are concerned, its leadership is maintained and strengthened in the perfume sector, where shapes and colors best express the concept of sophistication and the high quality of the content.
In terms of percentage glass accounts for a 87% share in perfumes, 37% in manicure products and 46.6% in shaving products.

Plastic packaging (bottles, jars and stiff tubes) - A positive trend led to an estimated share of 44.7% in 2005.
Its use in different cosmetics sectors appears to be divided thus: 30.7% body care products, 24.2% hair care products, 17.8% skincare and make-up products, 8.4% deodorants and 18.9% other uses. It is destined to spread even further in the next few years, considering the tendency to use single dose packs and small bottles and phials made of plastic.
Metal packaging (aerosol cans, tins, stiff tubes and bottles) - This accounts for 8.9% of total packaging used, a slight drop compared to 2004. The positioning of various metal packaging typologies differs according to the sector. The share of stiff tubes (2.8% of all packaging used) continues to diminish as they are used less and less in lipstick packaging (the only area they are used). In just a few years this share has fallen by 43% and a further drop is forecast, benefiting plastics.
Aerosol cans maintain a stable share (5.6%) and are used for hair care products, deodorants and shaving products. During 2005 we saw steel cans gradually being replaced by aluminium cans.

Flexible tubes PE/ALL/PE, plastic only and aluminium only) - This packaging typology , which accounts for 18.2% of all packaging, appears to be stable compared to 2004.
Flexible plastic and PE/ALL/PE tubes account for 63% of toothpaste packaging, which also resorts to aluminium (30.5%). However, aluminium tubes are also used for body care products (28.5%) and in the hair care sector (9%).
The distribution of polylaminate tubes and aluminium tubes is respectively 72.5% and 27.5%. The trend appears to favour plastic and especially PE/ ALL/PE polylaminates.

Flexible polylaminate pouches - Compared to packaging as a whole, this packaging has a share of 3%, and its presence is on the rise.
Nowadays it is very popular for packaging hand cream (40.8%) scented paper tissues (29.6%) and increasingly make-up wipes too.
The use of sachets for talcum powder and paper wrappers for cakes of soap is gradually dropping, mainly due to the decline in consumption of these two personal hygiene product typologies.

Paper packaging - With the exception of cardboard boxes used for presentation packaging, this type of material accounts for 2.1%.
The box remains a constant in the sector. It is estimated that the use of boxes accounts for approximately 45% of packaging, with an approximate calculation of 1,350 million units used.
In the case of perfumes and top of the range skincare and body care products the boxes have a communicative role on a par with bottles or jars.

To conclude
In a nutshell, the analysis of various packaging typologies relative to different products leads to some reflections on the market:
- plastic packaging continues to gain ground in every sector, excluding perfumes where glass continues to occupy a position of pre-eminence;
- shapes, colours and graphics are constantly evolving. The tendency is to make the products ever more attractive and the packaging is a marketing stimulus;
- important innovations regard practicality, with the aim of making packaging easier to handle;
- for packaging with bold shapes, the chosen material is generally plastic;
- the increase in sales through large scale retail channels leads to a gradual increase in the number of display stands with a possible consequent decrease in the use of packaging.

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio




Cosmetici: abitudini di consumo
Una visita alla fiera Cosmopack - Cosmoprof offre l’occasione per ragionare sulle tendenze del consumatore in fatto di cosmesi e cura del corpo. A cura di Daniela Aldrigo, Istituto Italiano Imballaggio

Il consumatore è sempre più attento a razionalizzare i propri acquisti: a fronte di un aumento dei prezzi, compra meno ma sceglie prodotti di gamma superiore. Questo spiega anche il divario emerso fra i dati espressi da Unipro relativi al consumo di prodotti cosmetici in volume (in diminuzione) e in valore (stabili).


Canali di vendita
• La ripartizione dei consumi per canali di vendita evidenzia infatti una diminuzione degli acquisti in profumeria, che perde nei confronti delle farmacie - per merito della maggior richiesta di prodotti configurabili come “curativi” - e della GDO.
• Anche se la profumeria resta il “luogo di culto” della bellezza, che sa offrire prodotti all’avanguardia e tecnologicamente innovativi, il consumatore si rivolge alla GDO per prodotti di profilo più basso ma che possono, in alcuni casi, soddisfare ugualmente la voglia di “prendersi cura di se”. Lo prova il “congestionamento” dell’area dell’igiene-profumeria dei grandi supermercati.
• L’erboristeria conferma l’appeal sul consumatore, risultando il canale che meglio risponde alle esigenze di benessere e risparmio.
• In contrazione il business dei saloni di acconciatura e degli istituti di bellezza: in particolare prosperano quelle strutture che riescono a diversificare l’offerta con servizi di alta qualità.
• A sorpresa risultano in ripresa le vendite dirette “porta a porta”: il poco tempo a disposizione, evidentemente, spinge il consumatore ad affidarsi ai consigli e al “passa parola” di conoscenti e colleghi.


I prodotti
• Nell’ambito delle famiglie di prodotti cosmetici, i prodotti che offrono un servizio in termini di risparmio di tempo e praticità d’uso hanno ottenuto le migliori prestazioni: è il caso, ad esempio, delle salviettine struccanti per il viso, e dei prodotti dedicati alla cura specifica e all’ottenimento di “performance di stile”, come maschere e balsami ristrutturanti per capelli, creme modellanti per il corpo, depigmentanti per il viso, sbiancanti e colluttori “miracolosi” per l’igiene della bocca.
• Nella linea dei cosmetici per uomo - circa un terzo delle vendite totali - hanno espresso un trend positivo le creme per il viso. Un risultato significativo, soprattutto se si tiene conto del fatto che molti uomini continuano ancora a “rubarli” a mogli e fidanzate.


Sentirsi unici
La fiera quest’anno ha superato se stessa con il salone “Beauty on stage”: non un semplice spazio espositivo ma un evento di spettacolo e comunicazione che ha esaltato la cosmesi di alta gamma.
• Si sottolinea l’importanza data alla personalizzazione del make-up, ma anche alla scelta di una fragranza o di un colore capaci di caratterizzare la persona, valorizzandone l’“io estetico”.
• C’è voglia di sorprendere ma anche di comunicare sicurezza, che si può raggiungere utilizzando un determinato prodotto di bellezza o un profumo…
• Il desiderio di piacere e la ricerca del “bello in sè” offrono un baluardo importante alle brutture dilaganti.




Cosmetics: habits of consumption
A visit to the Cosmopack - Cosmoprof fair offers the occasion for reasoning as to consumer trends regarding cosmetics and bodycare. By Daniela Aldrigo, istituto Italiano imballaggio

Consumers are evermore careful in rationalising their purchasing habits: what with the price increases, the consumers are buying less but choosing products of a superior rating. This also explains the gap between the data expressed by Unipro covering the consumption of cosmetic products in volume (decreasing) and in value (stable).

Sales channels
• The breakdown of consumption into sales channels in fact highlights a drop in purchases in perfume shops, that are losing out to pharmacies - this due to a greater demand for products that can be configured as “curative” - and to broadscale distribution.
• Even if the perfume shop is still the “temple” of beauty, capable of offering leading products that are also technologically innovatory, consumers are turning to broadscale distribution for products of a lower rating, but that can in some cases all the same satisfy the desire to “take care of oneself”. This is proven by the “congestion” in the hygiene-perfumery areas of large supermarkets.
• Herbalist shops confirm their appeal with the consumer, standing as the channel that best responds to the needs of wellness and economising.
• Figures for hairdressing salons and beauty centres are down: more in detail those structures that manage to vary their offer with high quality services are seen to prosper.
• Surprisingly “door-to-door” sales are seen to be picking up again: the little time available, forces the consumer to rely on the advice and the “grapevine” of acquaintances and colleagues.


The products
• In the field of cosmetic product families, the products that offer a service in terms of time-saving and practicality are enjoying the best performance: this is for example the case of the wipes for removing facial make-up, and products dedicated to specific care and the achievement of “style performances”, such as facemasks and restructuring balms for hair, creams for modelling the body, depigmentating facial products, whiteners and “miraculous” mouthwashes.
• In the line of men’s cosmetic products - around a third of total sales - facial creams put in a positive showing. An important result, aboveall if one considers the fact that many men continue to “steal” them from their wives and girlfriends.


Feel unique
This year the fair has surpassed itself with the “Beauty on stage” salon; not just a simple exhibition space but a spectacular communication event for exalting high grade performance.
• To be underlined the importance of the personalisation of the make-up, but also the choice of a scent or a color capable of characterising the person, uprating the “aesthetic id”.
• There is the desire to surprise but also to communicate safety, that can be achieved using s specific beauty product or scent….
• The desire to please and the quest for the “beauty within oneself” offer an important defence against pervading ugliness.