Italia in stallo
Italy in a stalemate

Gli italiani consumano più surgelati e acquistano al discount anche il fresco, però non rinunciano al biologico né alle specie fuori stagione. Bilancio 2004 del comparto ortofrutticolo nazionale, che ha compiuto un ulteriore passo indietro dei consumi interni e della bilancia commerciale. Cifre e analisi in occasione della presentazione di Macfrut 2005.
Italians consume more frozen food and buy fresh food too from discount stores, however they do not forego organic produce or out of season varieties. 2004 balance sheets of the Italian fruit and vegetable sector, which has taken another step backwards in terms of domestic consumption and balance of trade. Statistics and analyses at the presentation of Macfrut 2005.
Esplorando la Via Latta
Exploring the "Via Latta"
Nascita, trasformazione, confezionamento, riciclo e poi rinascita: un viaggio a tappe (con Anfima e CNA) alla scoperta delle virtù della banda stagnata.
Birth, conversion, packing, recycling and then re-birth: the various stages in discovering the virtues of tinplate (in the company of Anfima and CNA).
Per avere successo
Ensuring success
Richard Dalgleish, managing director di Pro Carton, parla del ruolo multiforme dell’imballaggio. E di come le sue forme e le sue strutture possano condizionare il successo di un prodotto in commercio.
Richard Dalgleish, managing director of Pro Carton, speaks of the multifarious role of packaging, and as to how its shape and structure can condition the success of a product on the market.
Ideas & Trends
Ready to use











ACCIAIO PER IMBALLAGGIO Nascita, trasformazione, confezionamento, riciclo e poi rinascita: un viaggio a tappe (con Anfima e CNA) alla scoperta delle virtù della banda stagnata. Tecnologie, applicazioni e protagonisti, con un occhio di riguardo ai territori coinvolti e alla loro storia. Ado Sattanino

Nessuno discute i vantaggi legati al confezionamento degli alimenti (e non solo) in imballaggi di banda stagnata: solidi, infrangibili, sicuri, facili da riciclare e, soprattutto, capaci di una barriera alla luce e all’ossigeno pressoché assoluta, che preserva intatta, per anni, la genuinità del contenuto. Eppure, è altrettanto vero che molti consumatori percepiscono questi contenitori come “superati e di scarso fascino”; un giudizio che - per carità - non deve sedurre coloro che sono alla perenne ricerca di soluzioni considerate dal pubblico “al passo con i tempi”.
Per liberare il campo da ogni possibile equivoco occorreva dunque un’iniziativa energica, capace di riaffermare non solo i plus tecnologici e di servizio della banda stagnata, ma anche la sua vitalità, la sua forza di comunicare sensazioni positive: naturalezza, resistenza, igiene, salute e qualità, addirittura “tenacia” nell’affrontare e vincere le sfide del tempo. Anfima (Associazione Nazionale Fabbricanti di Imballaggi Metallici e Affini) e CNA (Consorzio Nazionale Acciaio) hanno così organizzato, nell’ambito di una coerente strategia di comunicazione, un percorso a tappe per far capire che cos’è, e cosa offre “di più”, un imballaggio di acciaio: come nasce, come si realizza, come viene riempito, quali vantaggi offre a utilizzatori e consumatori, come infine viene riciclato (al 100%) senza alcuna controindicazione.

Affresco a tinte forti
Stiamo parlando della “Via Latta”, l’iniziativa congiunta Anfima-CNA che dal 28 febbraio al 3 marzo 2005 ha riunito i vertici delle due associazioni, dirigenti e imprenditori del comparto, giornalisti della stampa tecnica e d’opinione, centrando l’obiettivo di parlare in modo chiaro a operatori di aree molto diverse fra loro (imballaggio, processo alimentare, inquinamento, diritti dei consumatori, marketing ecc.) senza tuttavia venir meno alle esigenze di puntualità e precisione. Occorre inoltre notare che il Consorzio Acciaio e l’Anfima, negli anni passati, avevano già organizzato vari eventi di particolare rilievo, tutti però mirati a un’area geografica circoscritta, o a una ben determinata fase della lavorazione o, infine, all’approfondimento di un tema specifico.
Con la Via Latta, invece, si è voluto far vivere in prima persona, e non solo “raccontare”, un’esperienza a tutto tondo, organica e ampia, capace di restituire un quadro completo dell’intera filiera dell’imballaggio d’acciaio.
Questo è sicuramente uno dei motivi per cui la Via Latta si è conclusa con un pieno successo, secondo la testimonianza concorde di ogni partecipante (compreso chi scrive); al felice esito hanno contribuito anche la rara disponibilità dimostrata dai curatori dell’iniziativa (lo Studio Iascone Packaging Marketing) e un clima amichevole di intensa collaborazione, che ha ulteriormente impreziosito le visite agli impianti produttivi.

Fra storia e innovazione
La Via Latta è stata un intelligente omaggio alle tradizioni industriali, tecnologiche e culturali espresse da alcuni territori italiani, in un percorso che si è snodato fra Genova (“capitale” dell’industria pesante durante tutto il Novecento e motore della rapida modernizzazione del Paese), l’asse Parma-Modena (espressione di eccellenza nei settori della meccanica e dell’agro-alimentare, con una forte densità di aziende grandi, medie e piccole); e infine Mantova (cerniera naturale fra l’area emiliana, dove operano molti utilizzatori del food, e quella bresciana, ricca di acciaierie con forno elettrico). Queste, nel dettaglio, le tappe dell’evento.
• Ilva, Gruppo Riva, Genova-Cornigliano: la colata d’acciaio, il suo raffreddamento in forma di “bramme” (parallelepipedi di grandi dimensioni), la trasformazione in banda stagnata mediante un graduale “decapaggio” (riduzione dello spessore, sino a 0,15 mm) e il rivestimento di stagno con elettrolisi; quindi l’avvolgimento in coil di quasi 10 km di banda stagnata;
• Arcelor Packaging, Gruppo Arcelor, Ciano d’Enza, PR: la lavorazione della banda stagnata, ossia lo svolgimento, l’ispezione e il taglio dei coil in fogli dalle dimensioni richieste dagli utilizzatori, con tolleranze misurabili in centesimi di millimetro;
• Fa.Ba. Sirma, Gruppo Crown, Parma: la produzione e la stampa delle scatolette, a due o a tre pezzi, a partire dai fogli di acciaio;
• Menù Srl, Medolla, MO: il riempimento sterile (ma anche in asettico) degli alimenti in questi contenitori, sfruttando le potenzialità che questo imballaggio offre a un produttore di cibi di alta qualità per catering e ristorazione;
• AMPS, la Municipalizzata di Parma: la gestione della raccolta differenziata, mix sapiente di buona amministrazione, cultura civica e tecnologia;
• Bandinelli Spa, Mantova: il recupero, la cernita e infine il trattamento degli imballaggi recuperati per l’avvio nelle acciaieria dotate di forno elettrico, ossia l’inizio di un nuovo ciclo di vita.
Recupero, un bilancio
Al tour, come abbiamo anticipato, sono intervenuti anche i vertici delle due associazioni di filiera: per Anfima, il presidente Antonino Salerno e il direttore Giovanni Cappelli; per CNA, il presidente Giuseppe Russo e il responsabile dell’area tecnica Mario Preatone.
E proprio Russo, dando il benvenuto ai partecipanti, ha espresso soddisfazione per i numeri del 2004 relativi al recupero e al riciclo degli imballaggi di banda stagnata, molto lusinghieri: con una quota che supera il 60% dell’immesso al consumo, anche lo scorso anno il CNA ha consolidato il proprio primato all’interno del sistema Conai.
Un buon risultato che deriva dalla collaborazione e dal “linguaggio comune”, per nulla burocratico, parlato da imprenditori e amministratori comunali, improntato a un sano pragmatismo che sta facendo scuola.
L’appuntamento, ora, è al prossimo numero di ItaliaImballaggio per approfondire i tanti motivi d’interesse suscitati dalla banda stagnata durante le visite agli stabilimenti.



Cycles (and recycling)
Exploring the "Via Latta"


STEEL FOR PACKAGING - Birth, conversion, packing, recycling and then re-birth: the various stages in discovering the virtues of tinplate (in the company of Anfima and CNA). Technologies, applications and protagonists, with a look at the areas involved and their history. Ado Sattanino

No one can dispute the advantages linked to tinplate as a material for packing food (and non food): solid, tough, safe, easy to recycle and, especially, offering a virtually absolute barrier to light and oxygen, thus keeping the original properties of the contents unchanged for years. And yet it's equally true that many consumers see these containers as "obsolete and unattractive"; a view that, god forbid, must not be allowed to seduce those on the constant lookout for solutions that the public consider “in step with the times”.
To get rid of any misunderstandings, therefore, an energetic campaign is required to reassert not just the technological benefits and service offered by tin, but also its vitality and ability to communicate positive feelings: naturalness, strength, hygiene, health and quality, even its “tenacity” in facing and overcoming modern challenges.
Anfima (the Italian Association of Metal and Related Packaging Manufacturers) and CNA (Consorzio Acciaio, the Italian Steel Consortium) has therefore organised a path in stages that lets one discover just what steel packaging is all about and the "extras" it offers, as part of a coherent communication strategy: how it's born, how it's made, how it's filled, what advantages it offers users and consumers and, finally, how it's recycled (100%) without any contra-indications.

A painting with
strong strokes

That's the “Via Latta” (a pun on the Italian for the Milky Way, “Via Lattea”, and tinplate, “latta”), the joint Anfima-CNA initiative that brought together the directors of the two associations, managers and entrepreneurs in the field, the technical press and column writers from 28th February to 3rd March 2005, meeting the goal of discussing this subject with operators from many different areas (packaging, food processing, pollution, consumer rights, marketing etc.) simply and clearly, yet with all due precision and accuracy. Moreover, it should be noted that the Consorzio Acciaio and Anfima in past years have already organised various important events, though all aimed at a specific geographical area, a clearly defined stage in processing or an in-depth look at a specific theme. The intent of the "Via Latta", on the other hand, was to let people experience for themselves, and not just "relate", this subject in a complete, systematic and wide-ranging manner, to give a full picture of the entire steel packaging industry.
This was definitely one of the reasons why the "Via Latta" was a complete success according to all those who take part (including yours truly); this positive result was also thanks to the rare willingness shown by those behind the initiative (the Studio Iascone Packaging Marketing) and the friendly atmosphere of close collaboration that increased the value of the visits to the various production sites.

History and innovation
The "Via Latta" was an intelligent homage to the industrial, technological and cultural traditions found in several areas of Italy; a path winding its way from Genoa (“capital” of heavy industry during the 1900s and the driving force for Italy's rapid modernisation), to Parma-Modena (an expression of excellence in the sectors of mechanical engineering and agro-food, with a high density of large, medium and small enterprises) and finally Mantua (the natural hinge between Emilia Romagna with its many food users and Brescia, full of steelworks with electrical furnaces).
Here are details of the various stages.
• Ilva, the Riva Group, Genoa-Cornigliano: steel casting, cooling into “flat blooms” (large thick slabs), conversion into tinplate thanks to gradual “pickling” (thickness reduced to 0.15 mm) and electrolytic tin plating; followed by winding into coils of tinplate almost 10 km long;
• Arcelor Packaging, the Arcelor Group, Ciano d’Enza (Parma): processing of tinplate, i.e. unwinding, inspection and cutting of the coils into sheets of the size required by the users, with tolerances to a hundredth of a millimetre;
• Fa.Ba. Sirma, the Crown Group, Parma: production and moulding of tins, in two or three parts, starting from the sheets of steel;
• Menù Srl, Medolla, (Modena): sterile (and also aseptic) filling of the containers with food, exploiting the potential offered by this form of packaging to producers of high quality food for the catering industry;
• AMPS, Parma's Urban Refuse agency: management of collection for recycling schemes, a clever mix of good administration, community spirit and technology;
• Bandinelli Spa, Mantua: recovery, selection and finally treatment of recovered packaging to be sent to steelworks with electrical furnaces, i.e. the start of a new life cycle.

Recovery: a balance
The directors of the two associations took part in this tour: for Anfima, the President Antonino Salerno and the Director Giovanni Cappelli; for CNA, the President Giuseppe Russo and the Technical Area Manager Mario Preatone. Russo welcomed the participants and expressed his satisfaction with the fantastic figures for 2004 for the recovery and recycling of tinplate packaging: more than 60% of all tinplate on the market, meaning that last year CNA again consolidated its record within the Conai system.
A great result due also to collaboration and the “common language” (by no mean bureaucratic) spoken by the businessmen and council administrators, plus healthy pragmatism that's setting a fashion.
The next date is for the next issue of ItaliaImballaggio with an in-depth look at the many reasons why tinplate aroused such interest during the visits to the sites.

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