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Lezioni piacentine
Lessons from Piacenza
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Storia di una famiglia, gli Schiavi, e del suo territorio. Storia, soprattutto, di una voglia di eccellenza che rende uniche le macchine per la stampa e il converting realizzate da Acom
Story of a family, Schiavi, and its territory, Piacenza. Aboveall a story of a drive to excellence, that makes Acoms achievements in printing and converting machines today unique
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IMPRESE Storia di una famiglia, gli Schiavi, e del suo territorio, Piacenza. Storia di uomini, di determinazione e di serietà. Storia, soprattutto, di una voglia di eccellenza che rende uniche le macchine per la stampa e il converting realizzate oggi da Acom. Luciana Guidotti, Ado Sattanino
Seguire unidea, credere in unintuizione, e poi dare vita a unazienda: ruolo delicato, quello dellimprenditore, che con il suo lavoro condiziona inevitabilmente i destini di altre persone, famiglie, intere comunità.
Non è nostra abitudine usare toni celebrativi, ma la riflessione sorge spontanea quando incontriamo persone capaci di raccontare esperienze di successo, con la compostezza di chi crede di aver fatto solo il proprio dovere.
Parliamo in questo caso della famiglia Schiavi, che porta il segno di una vocazione imprenditoriale, forte anche alla quarta generazione.
Questa stimata dinastia è stata infatti protagonista della storia industriale piacentina del XX secolo, e oggi guarda al futuro con Acom, azienda produttrice di macchine per la stampa e laccoppiamento di imballaggi flessibili, che intendono distinguersi (come diciamo nel box) per ergonomia, affidabilità e qualità dei risultati.
Un passato che si rinnova
«Già il mio bisnonno Cesare, nel 1927 -racconta Gian Vito Schiavi, Management Commerciale di Acom -aprì una piccola attività artigianale in ambito meccanico, che curava fra laltro la manutenzione degli impianti tipografici di Libertà, storico quotidiano di Piacenza.
La svolta avvenne però nel 1945, quando mio nonno Vito e suo fratello Giuseppe avviarono unimpresa industriale, la Costruzioni Meccaniche Cesare Schiavi.
Gli operatori del settore packaging, in particolare, li ricordano ancora oggi come dei precursori, in quanto sono stati fra i primi in Italia a realizzare rotative rotocalcografiche a più colori e macchine complementari per stampa e trasformazione di carta, cellophane e film plastici per limballaggio flessibile.
Nel 1958, inoltre, fondarono la Schiavi Macchine Industriali, società che in poco tempo si è rafforzata nel settore delle macchine per la lavorazione della lamiera, grazie anche alla collaborazione con la francese Promecam, durata molti anni».
Le due società crescono dunque in parallelo sino all89, quando la società svizzera Bobst mostra il proprio interesse per il settore stampa e accoppiamento: le attività legate al settore delle macchine per la lavorazione della lamiera, escluse dallaccordo, rimangono sotto il diretto controllo della famiglia, mentre la divisione macchine per Flexible Packaging entra nellorbita della multinazionale svizzera. Sembra il naturale compimento di uno sviluppo industriale importante.
Poi, nel 2003, il colpo di scena.
Il valore della differenza
«Due anni fa -prosegue Gian Vito Schiavi - mio nonno Vito e mio padre Antonio decidono di voltare pagina, tornando ad assumersi le responsabilità, in prima persona, di unimpresa nel settore delle macchine per limballaggio flessibile».
Danno vita ad Acom (Advanced Converting Machinery), con lintenzione di farla crescere, puntando alle commesse di qualità e fornendo soluzioni ad alto contenuto tecnologico. Un obiettivo ambizioso, ma supportato dallinvidiabile know how accumulato e cresciuto nel corso del tempo.
«Oggi Acom può contare sugli spazi fisici dello stabilimento Schiavi di Casoni di Gariga, nei pressi di Podenzano (PC) e sulla rete di relazioni industriali costruita nel tempo, il che ci ha consentito di ottimizzare tutte le risorse».
A Casoni di Gariga si trovano gli uffici amministrativi, direzionali, tecnici e il reparto di assemblaggio, oltre a un ampio centro espositivo. «Ed è da qui che vengono coordinate le attività di altre aziende, che fanno parte del mondo Schiavi. La produzione delle parti strategiche di tutte le nostre macchine viene infatti eseguita nello stabilimento di Castronno (VA), che è sempre stato di proprietà della famiglia, mentre a Grassobbio (BG) opera Task 84, specializzata nella progettazione e realizzazione di hardware e software. Nella non facile decisione di voltar pagina per riprendere in proprio lattività imprenditoriale dedicata al settore delle macchine per limballaggio flessibile, si è deciso di avvalersi di preziosi e indispensabili collaboratori, che stanno sostenendo con passione e competenza il progetto intrapreso. Uno di questi, non potendo citarli tutti, è il responsabile vendite Marco Curtoni, una garanzia che conta e che trasfonde entusiasmo e sicurezza».
«Dopo anni, tornare a lavorare in un gruppo ristretto, soprattutto capace di decisioni agili -confessa questultimo - è stata una sensazione dirompente.
Mi è sembrato addirittura di ringiovanire, con un surplus di grinta e volontà: unemozione che sento di condividere con altri».
Sfruttare il dinamismo
Una volta tornati a essere i capitani di una PMI deccellenza, Vito e Antonio Schiavi hanno deciso di inserire nellazienda Gian Vito, quarta generazione, e questo con il proposito di continuare la storia e le tradizioni della dinastia.
«È impossibile - osserva Gian Vito Schiavi - fare un paragone fra realtà grandi e piccole che animano il mondo dellimballaggio flessibile. Ognuna, ovviamente, presenta in egual misura vantaggi e svantaggi, e la querelle piccola azienda/grande gruppo è così annosa che non posso certo essere io a risolverla. Il punto è un altro. La dimensione più giusta è quella che consente a ogni singola impresa di esprimere il meglio di sé, tenendo conto del mercato in cui si opera».
Terra e libertà
I nostri interlocutori descrivono con favore il clima di solidarietà che si respira in azienda, senza tuttavia cadere in sterile compiacimento.
«Una delle soddisfazioni maggiori, per quanto mi riguarda, è la libertà con cui possiamo investire nel nostro territorio; io e la mia famiglia siamo legati a Piacenza da un rapporto speciale - racconta Gian Vito - consapevoli del fatto che una realtà produttiva come la nostra è in grado di incidere positivamente sul tessuto economico e sociale della provincia, sia in termini di posti di lavoro diretti, sia per quanto riguarda lindotto. Tra i fornitori, non è un mistero, tendiamo a privilegiare le realtà locali, perché espressione di una cultura tecnologica diffusa, che vogliamo preservare e valorizzare».
Questa dichiarazione di affetto e appartenenza, ma anche di responsabilità, offre il destro a Curtoni per una considerazione generale. «Il nostro scopo è quello di eccellere sul mercato internazionale con rotative rotocalco che facciano la differenza, e garantire un servizio ai massimi livelli. Non sono però retorico quando affermo che, seppur indirettamente, il frutto del nostro lavoro ha una ricaduta benefica a livello sociale, e spiego perché. Quando si parla di imballaggio, ci si limita a celebrarne i valori di comunicazione e promozione di un brand. Non sarò certo io a negare questi aspetti, eppure la questione centrale è unaltra. Il packaging ha, infatti, quasi una componente morale: protegge un prodotto e ne garantisce il consumo sicuro anche a molti chilometri di distanza e in tempi successivi a quello della produzione. Con implicazioni enormi, in particolare, per quanto riguarda gli alimenti; se le famiglie, oggi, rispetto al passato, possono acquistare cibi sani e ben conservati e con risparmio di tempo, lo devono anche allevoluzione che il nostro settore ha vissuto e sostenuto».
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Print and converting Lessons from Piacenza
ENTERPRISES - Story of a family, Schiavi, and its territory, Piacenza. A story of men, determination and reliability. Aboveall a story of a drive to excellence, that makes Acoms achievements in printing and converting machines today unique. Luciana Guidotti, Ado Sattanino
Follow an idea, believe in an intuition, and you can create a firm: a delicate role that of an entrepreneur, who with his work inevitably conditions the destiny of other persons, families, entire communities. Using celebrative tones is not our habit, but the reflection arises spontaneously when we meet persons capable of recounting experiences of success, with the composure of someone who merely believes he has only done his duty. Here we are speaking of the Schiavi family, that bears the mark of an entrepreneurial vocation, still strong in the fourth generation. This esteemed dynasty has in fact been protagonist of the industrial history of the 20th century, and today looks to the future with Acom, company producing machines for printing and laminating flexible packaging, that wishes to stand out (as we state in the box) in terms of ergonomics, reliability and quality of results.
A past which renews itself
Gian Vito Schiavi, Commercial Manager of Acom tells us - As far back as 1927 my grandfather Cesare set up a small mechanical engineering firm, that among other things saw to the maintenance of typographical machines of Libertà, the historic Piacenza newspaper.
The turning point came in 1945, when my grandfather Vito and his brother Giuseppe started up an industrial concern, Costruzioni Meccaniche Cesare Schiavi; the operators in the packaging sector in particular still remember them as forerunners inasmuch as they were among the first in Italy to create pluricolor rotogravure presses and complementary machines for printing and converting paper, cellophane and plastic films for flexible packaging. In 1958 what is more, they founded Schiavi Macchine Industriali, concern that in a little time won a space for itself in the sector for the machines for working sheet metal, thanks also to the cooperation of the French concern Promecam, cooperation that lasted a good many years. Hence the two concerns grew side-by-side each other up to 89, when the Swiss concern Bobst showed its interest for the print and laminating sector: the sheet metal working machine sector activity, excluded from the agreement, remained under the direct control of the family, while the Flexible Packaging division came under the orbit of the Swiss multinational.
This seemed the natural conclusion of an important industrial development. Yet 2003 brought a surprise turn of events.
The value of the difference
Two years ago - Gian Vito Schiavi tells us - my grandfather Vito and my father Antonio decided for a change, going back to taking on the direct responsibility of a company operating in the flexible packaging machine segment. They set up Acom (Advanced Converting Machinery), with the intention of letting it grow, aiming at quality contracts and supplying hi-tech solutions.
An ambitious objective, but backed up by the enviable knowhow built up in time. Today Acom can count on the physical spaces of the Schiavi works at Casoni di Gariga, close to Podenzano (PC) on a network of industrial relations built in time, that has allowed us to optimize all the resources.
Their administrative, technical, managerial offices are based at Casoni di Gariga along with the assembly section as well as a large exhibition centre. And it is from here that the activity of other concerns that are part of the Schiavi world are coordinated: the production of the strategic parts of all our machines is in fact carried out in the works at Castronno (VA), as always owned by the family, while at Grassobbio (BG) Task 84 operates, specialised in the design and creation of hardware and software. In the far from easy move to return to enterprise in the flexible packaging machine sector precious help has come from co-workers who are now intensely contributing with all their skills to the project undertaken. One of these, not being able to mention them all, is the sales head Marco Curtoni, his presence being guarantee that counts and who spreads enthusiasm and safety.
Going back to working in a limited group, aboveall capable of agile decision after years - the latter confesses - was a powerful sensation. I even felt I had grown younger, with a surplus of grit and will to get on: an emotion I feel I am sharing with the others.
Exploit the dynamism
Once they got back to being at the head of a fully-fledged SMF, Vito and Antonio Schiavi decided to bring in the fourth generation and insert Gian Vito in the firm, this with the full intention of continuing with the history and the tradition of the dynasty.
As Gian Vito Schiavi observes, making comparison between the large and small concerns that animate the world of flexible packaging is an impossible task. Each one obviously presents advantages and disadvantages in the same measure, and the controversy small firm/large group, has been going on for so long and I am certainly not the one to solve it.
The point in question is another.
The right size is that which enables each concern to express itself at its best, considering the market in which it operates.
Land and freedom
Our interlocutors described the climate of solidarity that one breathes inside the concern, without all the same falling victim to sterile self-satisfaction.
One of the greatest satisfactions as far as I am concerned is the freedom with which we can invest in our area; me and my family are tied to Piacenza by a special relationship - Gian Vito tells us - aware of the fact that a manufacturing concern like our own is capable of positively affecting the economic and social tissue of the province, both directly in terms of workplaces, as well as in terms of the supplier industry. Among our suppliers, we make no mystery of it, we tend to prefer local concerns, because they are the expression of a widespread technological culture, that we wish to preserve and foster.
This declaration of affection and belonging, but also of responsibility, offers Curtoni the chance for a general consideration. Our purpose is that of excelling on the international market with gravure presses that make the difference, and to guarantee a service at maximum level.
We though are not producing rhetoric when we state that, even indirectly, the fruit of our labor has a beneficial effect at social level, and I shall explain why.
When one speaks of packaging, things rarely go beyond celebrating the values of communication and promotion of a brand. I will certainly not be the one to negate these aspects, even though the central question is another one. Packaging in fact virtually has a moral component: it protects a product and guarantees the safe consumption of the same even at many kilometres away and at a given time after its production. With enormous implications in particular as far as food is concerned; if the families today, compared to the past, can purchase healthy, well-preserved food while saving time, they also owe it to the evolution that our sector has experienced and supported.
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Rotocalco Acom made in Italy
Una meccanica di eccellenza, grande rispetto dei criteri ergonomici e, non ultimo, un design accurato e molto funzionale: sono queste le caratteristiche comuni ai sistemi per il converting messi a punto da Acom.
«La cura progettuale e produttiva non deve stupire - spiega Marco Curtoni, responsabile vendite, per il quale le macchine Acom non hanno segreti - dato che la scelta di concentrarsi sullalto di gamma è sembrata la più coerente con la nostra cultura industriale e le nostre competenze tecniche. Proprio quando il mercato sembra orientato ad accettare un certo appiattimento della qualità generale, in ossequio al principio che i costi vadano abbattuti a tutti i costi, Acom va controcorrente: abbiamo messo sul tavolo investimenti importanti nello sviluppo delle idee e nella produzione in-house dei componenti delle macchine (rotocalco, accoppiatrici o taglierine che siano), riuscendo tra laltro a raggiungere buone economie di scala».
Quanto allimpianto rotocalco, di cui abbiamo potuto vedere un primo esemplare costruito per un cliente messicano, i motivi di novità non mancano.
Solidità della struttura
«Nonostante laspetto, per così dire, armonioso - spiega Curtoni - la nostra rotocalco è una macchina solida, e con questo termine mi riferisco alla sua struttura meccanica: secondo noi, infatti, laffidabilità della struttura è ancora una condizione indispensabile per la qualità dei risultati.
A questo proposito, per avere la certezza che tutti i componenti simmetrici siano davvero identici, li realizziamo in coppia, nello stesso istante: abbiamo così lassoluta precisione degli allineamenti, a garanzia del perfetto parallelismo dei vari componenti come ad esempio i rulli guidacarta.
Un altro accorgimento interessante riguarda il carrello rotocalco, che si distingue per una caratteristica unica: quando è in funzione non si appoggia al pavimento ma diventa parte integrante dellelemento di stampa. Fra le varie peculiarità vorrei citare il carrello del gruppo pressore esente da qualsiasi gioco e perfettamente rispondente al cambio delle sleeves, grazie anche alla ottima accessibilità, così come la raffinatezza del controllo di registro, che consente unassoluta precisione anche con la più ampia gamma di supporti stampa, unitamente a una ottimale compatibilità di installazione».
Dalla parte dellutilizzatore
Già da una prima descrizione di questa macchina, si comprende con quanta cura i progettisti di Acom abbiano saputo ascoltare le esigenze degli stampatori.
«Un elemento distintivo della nostra proposta - conferma Curtoni - è la possibilità di ispezionare perfettamente il gruppo rotocalco per controllare, in modo agevole ed efficace, cosa accade durante la stampa. Anche il cilindro stampa è stato posizionato a unaltezza da terra superiore alla norma, tale da evitare alloperatore di doversi chinare. Lo stesso principio di apertura totale vale anche per la camera di essiccazione, caratterizzata da un ampio accesso a tutte le rullerie e gli ugelli. A buone norme di ergonomia - e quindi di igiene - rispondono inoltre la struttura di acciaio inox e il sistema di prelavaggio, che assicurano una pulizia al contempo più rapida e completa; a questo si aggiungano i ridotti resi di inchiostro e una maggiore capacità di estrazione del solvente, grazie al particolare disegno degli elementi di stampa e del carrello rotocalco».
Un cenno, infine, alla compattezza della rotativa Acom. «Nel disegnare e realizzare le camere di essiccazione - conclude Curtoni - abbiamo puntato a contenere il percorso del nastro in macchina: questo significa maggiore efficienza, ridotta manutenzione e soprattutto la possibilità di collocare limpianto in spazi ristretti, senza nessun compromesso sul piano della qualità».
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Acom gravure press made in Italy
Excellent mechanics, great respect for ergonomic criteria and not least high precision, functional design: these are the common characteristics of the converting systems devised by Acom.
As Marco Curtoni, Acom sales head, for whom the machine has no secrets, explains - its precision in design and production should come as no surprise, given that the companys choice of concentrating on the upper range seemed the most coherent with our industrial background and our technical skills and knowhow.
In the very moment when the market seems to be oriented towards accepting a given drop in overall quality, this in observance the principle of costs to be knocked down at all costs, Acom is going against the grain: we have fielded important investments in the development of ideas and in the in-house production of machine components (rotogravure, laminating or cutting machines), managing among other things to achieve good economies of scale.
As far as the gravure machine is concerned, the first example built with a Mexican customer, a host of new features are offered.
Solidity of structure
Despite what one might call its harmonious appearance - Curtoni explains - our gravure machine is extremely solid, and here I am referring to its mechanical structure: according to us in fact, structural reliability is still an indispensable condition for the quality of the results.
On this count, to be certain that all the symmetrical components are identical we create them in couples at the same time: we thus have the absolute accuracy in lining up, to guarantee the perfect parallelism of the various components like for example the paper guide rollers.
Another interesting feature is to be found in the gravure trolley, that stands out for a unique feature: when in function it is not propped on the ground but becomes an integral part of the print unit.
Among the many peculiarities I would like to cite the trolley of the pressor unit, without any play and perfectly respondent to sleeve change thanks to its total accessibility, as well as the precision register control, that enables absolute accuracy across the broadest range of print substrates, combined with an optimum installation capacity.
On behalf of the user
Already from a first description of this machine, one understands the attention that the Acom designers have paid to the needs expressed by the printers.
One of the major points of our product - Curtoni confirms - is that it permits total inspection of the gravure unit, allowing an easy and strategic control on what happens during printing.
The print cylinder has also been positioned higher from the ground, so that the operator doesnt have to bend down.
The same principle of total opening also goes for the drying chamber, with extensive access to all the rolling devices and nozzles. The stainless steel structure and the prewashing system conform to ergonomic and hygiene standards, ensuring a speedier, more thorough cleaning; to this one should add the lower ink returns and a greater solvent extraction capacity, thanks to the special design of the print elements and the rotogravure trolley.
Lastly, a mention of the compactness of the Acom gravure press. In designing and creating the drying chambers - Curtoni concludes - we have aimed at limiting the web path inside the machine: this means greater efficiency, reduced maintenance and aboveall the possibility of setting up the system in small spaces, all this without compromising on quality.
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