Etichette e packaging “zero difetti”
Prati ha completamente riprogettato il tavolo di controllo JUPITER e, in occasione di Labelexpo, presenta il nuovo modello TCWM (Tavolo di Controllo Wide Modular), che coniuga massima sicurezza e qualità con la completa modularità, per un controllo senza difetti di etichette e imballaggi flessibili.
Tre le parole chiave che esprimono l’essenza del nuovo modello Jupiter TCWM: sicurezza, qualità senza difetti e modularità.
«Solitamente i tavoli di controllo sono macchine “monolitiche” - spiega Bertrand Ayum Inyang, progettista meccanico Prati - come del resto era il precedente modello TCW. Con JUPITER TCWM siamo invece riusciti a passare da una struttura rigida a una completamente modulare. E lo sviluppo orizzontale del flusso di materiale ci è stato di aiuto nella riprogettazione. La completa modularità ci consente inoltre di offrire ai clienti una macchina totalmente configurabile, pur mantenendo tutti i vantaggi della standardizzazione dei singoli moduli in termini di ripetibilità e qualità. Per questo motivo non parliamo di macchina, bensì di piattaforma, ossia una base per futuri sviluppi e configurazioni. Senza contare che l’elevata configurabilità si traduce anche nella possibilità di specializzare JUPITER per diverse tipologie di prodotto finito».
Totale riproducibilità dell'etichetta finita
Costruito per comunicare con i workflow link di tutti i marchi, il tavolo di controllo JUPITER funziona alla massima velocità e si ferma solo per consentire l'eliminazione o la correzione dei difetti predefiniti. Con una semplice regolazione, l’innovativo sistema di coltelli taglia un’ampia varietà̀ di supporti plastici e cartacei anche a velocità molto elevate. Può gestire diversi materiali da 12 a 450 µm con tre diverse tensioni di ribobinatura per film non supportati, etichette autoadesive ed etichette “clear-on-clear”.
Grazie all'esclusivo sistema automatico di gestione del flusso di lavoro, quando il tavolo si ferma, l'azione correttiva viene eseguita in maniera interamente automatica, garantendo sempre un risultato finale privo di difetti, fattore determinante per ottenere la totale riproducibilità dell'etichetta finita e azzerare il rischio di errore umano.
«Rispetto ai precedenti modelli - precisa ancora Inyang - il TCWM è di fascia alta e modulare. E, grazie allo sbobinatore indipendente, il cliente non è vincolato a una determinata configurazione, perché può personalizzare la macchina secondo le proprie esigenze. Altra novità è rappresentata dal sistema di caricamento bobina, riprogettato con un sistema di gancio rapido per una maggiore sicurezza. Si tratta di una macchina per clienti top, che necessitano di altissimi standard di qualità e affidabilità anche in condizioni impegnative. A Labelexpo potremo dimostrare concretamente come Jupiter TCWM permetta di coniugare al meglio le prestazioni elevate con modularità, sicurezza per l’operatore ed ergonomia».