IPACK IMA al fianco dei partner in Ucraina: intervista a Svitlana Havrylenko

Pur in una situazione di estrema gravità, una rivista online del settore farmaceutico, media partner di IPACK IMA, non ha abbandonato il campo d’azione. Con l’obiettivo di mantenere il contatto con i clienti e aiutare il proprio paese, l’Ucraina, a ripartire, facendo informazione e rafforzando reti commerciali e industriali. IPACK-IMA parla con Svitlana Havrylenko, Editor-in-Chief di Pharmaceutical Industry Review, delle azioni in atto per sostenere l’industria farmaceutica locale, partendo dal network di relazioni in essere.

Innanzitutto, ci può dire come riuscite a gestire la vostra attività in questa difficile situazione?

Per prima cosa, vorrei sottolineare che la "difficile situazione" è la guerra tra Russia e Ucraina, che sta causando a noi e ai nostri figli gravissime perdite e distruzioni. In queste circostanze - e approfitto di questa opportunità - vorrei ringraziare tutte le persone dei paesi europei per il loro sostegno. Grazie per ogni azione che avete fatto per sostenere il nostro cammino verso la pace. Il team editoriale che segue la nostra rivista Pharmaceutical Industry Review e il catalogo online delle attrezzature farmaceutiche Cphem è “relativamente” al sicuro, poiché la maggior parte dei colleghi si trova ora nell'Ucraina occidentale.

Come avete sottolineato, la nostra economia versa in una situazione complicata ed è altrettanto complicato gestire un'impresa a tutti gli effetti, come si faceva prima. Tutte le industrie, tra cui quella farmaceutica, si sono concentrate essenzialmente su come salvare vite e siti di produzione, sui bisogni dei militari e dei cittadini. Purtroppo, molti progetti interessanti che erano in fase di sviluppo sono al momento sospesi.
Ma continuiamo la nostra comunicazione quotidiana con i produttori farmaceutici e i partner attraverso social media e siti web. Fin dai primi giorni, la nostra missione è stata quella di aiutare i professionisti locali a unirsi, a fare network per rafforzare ancora di più i legami della comunità farmaceutica. E naturalmente, mantenere viva la consapevolezza sulle nuove tecnologie che possono essere utilizzate per gli obiettivi su cui le aziende si concentrano oggi. Naturalmente, tutto questo accade online.

 

Quali effetti vede, dal suo punto di vista, sui mercati in cui operate come rivista farmaceutica?

La situazione pandemica aveva dato all'industria farmaceutica ucraina una significativa spinta in avanti: i migliori produttori avevano lanciato i propri centri di ricerca, sviluppato il portafoglio di prodotti, attratto investimenti stranieri, implementato nuove tecnologie.
Uno di questi casi di successo era diventato una storia di copertina del nostro prossimo numero; durante l'intervista avvenuta poco tempo fa con il Direttore Ricerca e Sviluppo di una delle aziende leader del settore avevamo parlato dei loro piani e delle strategie future. Ma dovremo riscriverla, perché le circostanze sono ovviamente cambiate ora a causa del conflitto. Però sono convinta che se siamo stati in grado di sviluppare l'industria farmaceutica ad un tale livello, saremo in grado di rifarlo. Ci vorrà del tempo ma ci riusciremo senz’altro.
Di certo gli effetti della guerra si faranno sentire per molto tempo, con la carenza di materie prime elementari non seminate in tempo, anche nella preparazione di farmaci galenici a basso costo, così diffusi nella nostra zona.

 

Avete parlato con i vostri clienti? Come stanno gestendo gli affari in questo periodo?

La seguente citazione di Charles Darwin descrive al meglio lo stato d'animo delle nostre aziende farmaceutiche: "Non è la più forte delle specie quella che sopravvive; non è nemmeno la più intelligente; la specie che sopravvive è quella che è in grado di adattarsi e di adeguarsi meglio al cambiamento".
La maggior parte delle aziende ha virato la propria attenzione sui bisogni dei corpi militari e dei civili e opera di conseguenza: dona e consegna farmaci indispensabili per le linee di combattimento, pensa a piani di emergenza per trasferire alcuni stock e il personale. Tutti (a parte l'area di Kharkiv, dove sono state distrutte tante strutture) continuano a lavorare consapevoli dell'importanza di un’industria che deve restare attiva per sostenere la nostra economia. Sono molto orgogliosa di far parte dell'industria farmaceutica ucraina.
Vorrei anche sottolineare che molti produttori di attrezzature, nostri clienti, stanno creando delle condizioni speciali per le aziende farmaceutiche senza costi aggiuntivi e inviano aiuti umanitari per l'Ucraina. Un ringraziamento speciale va quindi ai nostri partner che hanno dichiarato apertamente la loro posizione e chiamano le cose con il loro nome.

 

Può darci una panoramica dei vostri mercati di riferimento?

Alla fine del 2021, data la notevole crescita negli ultimi anni in Ucraina delle industrie cosmetiche e veterinarie, che mostrano indici economici in aumento grazie ai numerosi investimenti internazionali e locali, abbiamo pianificato di rafforzare la nostra offerta in questi mercati. Abbiamo già sviluppato nuovi progetti rivolti ai professionisti di tali settori e speriamo vivamente di riuscire ad attuarli il prima possibile.

 

Infine, Pharmintech e IPACK-IMA 2022: siamo molto contenti del vostro coinvolgimento come media partner e non vediamo l'ora di accogliervi in presenza, se non a questa, sicuramente alla prossima edizione. Pensate che i nostri show possano essere un nuovo punto di partenza per il mercato ucraino, quando finalmente sarà possibile?

Siamo entusiasti di lavorare con voi, e confermo che IPACK-IMA e Pharmintech sono tra gli eventi chiave per i nostri clienti e per i produttori locali di farmaci e cosmetici. Sappiamo che i professionisti della nostra regione visitano regolarmente questi eventi principalmente per aggiornarsi sulle ultime novità tecnologiche e sui trend del settore, e le vostre piattaforme di comunicazione sono molto apprezzate.
Purtroppo, quest'anno non saremo in grado di venire a causa del conflitto in atto ma, ne sono certa,  in occasione della prossima edizione vedrete una delegazione significativa dal nostro paese: dovremo ricostruire le nostre strutture e avremo sicuramente bisogno di molte attrezzature! Anche il sostegno finanziario al nostro paese da parte dei partner occidentali permetterà alle nostre aziende di accedere a molti nuovi progetti e rialzarsi. Conoscendo l’affidabilità delle realtà italiane e la qualità delle loro soluzioni, sono convinta che non rimarranno in disparte e saranno coinvolte per i futuri progetti in Ucraina.
Con grande piacere renderemo ancora una volta possibile il network tra chi realizza prodotti finiti e gli sviluppatori di attrezzature!

 

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