L’imballaggio flessibile: efficace e innovativo

Una finestra su quelli che vengono definiti “imballaggi a struttura complessa”. Riportiamo in questa sede i dati su produzione e fatturato 2023 in Italia, elaborati a luglio 2024.

Nel vasto mondo del packaging, gli imballaggi flessibili da converter sono i più giovani e innovativi presenti nel mercato alimentare e non, caratterizzati oltre che da un altissimo contenuto tecnologico, da duttilità e leggerezza.

Vari sono i tipi di materiali impiegati per produrre gli imballaggi flessibili: film plastici, carta o alluminio vengono utilizzati in questo ambito perché offrono vantaggi significativi in termini di riduzione del peso e per la loro capacità di creare prodotti su misura per diverse applicazioni.

Gli imballaggi flessibili sono realizzati per accoppiamento ed estrusione; in base al numero dei materiali utilizzati, possono dare origine ad accoppiamenti monomateriali o plurimateriali.

Inoltre, ogni substrato assolve a una funzione d’uso specifica, e per questo motivo sono considerati imballaggi a struttura complessa. Ci sono elementi che hanno il compito di mantenere intatta la fragranza del prodotto, altri che servono a prolungare la shelf life, altri sono utilizzati per rendere più brillante e accattivante la stampa, altri ancora garantiscono un migliore effetto barriera.

Per quanto concerne i film plastici, si utilizzano principalmente polietilene e polipropilene; negli ultimi anni sono sempre più diffusi anche i polimeri provenienti da riciclo e quelli biodegradabili. Altri materiali utilizzati sono la carta e l’alluminio o, ancora, l’accoppiamento carta / plastica biodegradabile. Con queste caratteristiche, il flexible packaging si trova in una fase di grande espansione; negli ultimi sedici anni, per quanto riguarda la produzione italiana, il comparto ha vissuto una crescita medio annua pari al +1,8%.

Tabella 1. Scheda anagrafica del mercato italiano dei poliaccoppiati flessibili.
  2020 2021 2022 2023
Fatturato  Milioni Euro 2.227 2.227 2.822 2.780
Aziende operanti in Italia circa - - - 80
Addetti circa - - - 7.130
Produzione t/000 399 415 421 406
Esportazioni t/000  219 216 227 219
Importazioni t/000 3 3 3 3
Utilizzo apparente 183 202 197 190
Fonte: Imballaggio in cifre ed. 2024

La situazione in Italia

Nel 2023, la produzione espressa in tonnellate è ammontata a 405.800 tonnellate; il calo del 3,7% è stato influenzato principalmente dall’andamento negativo registrato dal settore alimentare. Le esportazioni hanno rappresentato il 54% della produzione mentre le importazioni, storicamente molto basse, si aggirano intorno alle 3.000 tonnellate e risultano stabili.

L’utilizzo apparente sul mercato interno (vale a dire che non tiene conto del movimento scorte) pari al -3,6% e si assesta intorno alle 189.700 tonnellate. Il fatturato del settore nel 2023 è ammontato a circa 2,78 miliardi di euro, in calo rispetto all’anno precedente dell’1,5%; tale calo va ascritto principalmente a un rimbalzo fisiologico, in relazione al +19% registrato nel 2022.

Come è avvenuto per l’intero settore del packaging, gli andamenti in produzione e fatturato sono allineati ai trend storici. Gli imballaggi flessibili da converter si classificano in base alla prevalenza del materiale utilizzato: il 73% a prevalenza plastica, il 25% a prevalenza carta, il restante 2% a prevalenza alluminio.

Tabella 2. Segmentazione dell’utilizzo di flessibili da converter per settori finali di impiego. Valori % riferite tonnellate di imballaggio flessibile.
  2022 2023
Prodotti da forno e paste alimentari 20,10% 19,80%
Formaggi 24,40% 24,70%
Carni trasformate (salumi) 4,50% 4,40%
Surgelati 4,10% 4,00%
Ortofrutta IV e V gamma 26,40% 26,80%
Caffè 3,90% 3,80%
Pet food 0,90% 0,70%
Altri alimenti 10,40% 10,30%
Totale alimentare 94,70% 94,50%
Farmaceutici e cosmesi 2,80% 2,90%
Detergenza domestica 2,50% 2,60%
Altro non alimentare 5,30% 5,50%
TOTALE 100% 100%
Fonte: Banca Dati Istituto Italiano Imballaggio

I settori di impiego

Il 94,5% degli imballaggi flessibili da converter è utilizzato nel settore alimentare, sebbene stiano prendendo campo anche nel non-food, specie in ambito cosmetico, dove vengono impiegati per i contenitori destinati alle ricarica di saponi, bagno schiuma e shampoo.

  • Entrando nel dettaglio, il settore alimentare presenta la seguente segmentazione. Al primo posto troviamo l’ortofrutta, con gli imballaggi per la IV, V e VI gamma, con una rappresentatività che nel 2023 è arrivata al 26,8%. Al secondo posto troviamo la categoria dei formaggi, con una share pari al 24,7%; a seguire i prodotti da forno e paste alimentari che, nell’insieme, ricoprono il 19,8% del comparto. Le altre tipologie di alimenti seguono a una certa distanza: con una quota pari al 4,4% abbiamo i salumi, seguiti dai surgelati che rappresentano il 4% del totale. Infine, troviamo il caffè con un 3,8% e il pet food che rappresenta lo 0,7% del comparto. La voce “altre tipologie alimentari” rappresenta il 10,3%, dove rientrano le salse, gli yogurt, sottolio e sottaceti, olive, baby food, caramelle e cioccolatini, ecc.
  • Il “non alimentare” è rappresentata quasi esclusivamente dai settori cosmetico/farmaceutico e detergenza domestica, che si spartiscono il 5,5% del mercato. Sia per il cosmetico che per la detergenza domestica gli imballaggi flessibili da converter trovano ampia applicazione nell’ambito delle ricariche, dove sono sempre più diffusi contenitori flessibili accoppiati provvisti di chiusura: data la forma stand-up risultano ottimali nello stoccaggio.
Tabella 3. Variazioni medio annuo nel mix del packaging del settore ortofrutta.
  2023/2008
Plastica -1,70%
Carta e cartoncino -4,00%
Rafia -3,40%
Flessibile 17,10%

In conclusione

Alla luce delle considerazioni di cui sopra, possiamo dire che gli imballaggi flessibili da converter presentano numerosi vantaggi, a partire dalla leggerezza e maneggevolezza: l’ingombro e il peso ridotti ne agevolano il trasporto, con ricadute positive anche sulla riduzione dell’impatto ambientale.

Vista la possibilità di usare in produzione materiali biodegradabili o provenienti da riciclo risultano sostenibili, in linea quindi con una sempre più diffusa consapevolezza ambientale. Sono infine personalizzabili, il che li rende vincenti sotto due punti di vista: in primis hanno la capacità di adattarsi al prodotto che devono contenere; in secondo luogo, su questi imballaggi è possibile riprodurre stampe e grafiche sorprendenti, a vantaggio del marketing e della comunicazione.

Raffronto evoluzione produzioni imballaggi flessibili con totale imballaggi
Valori indicizzati base 2007 riferiti alle tonnellate prodotte

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