Packaging più sostenibili: le richieste dei consumatori italiani
I risultati dell’ultimo Osservatorio Packaging del Largo Consumo curato da Nomisma attestano che i comportamenti di consumo degli italiani sono sempre più orientati ai temi della salute, della nutrizione e della sostenibilità. In questo contesto anche il packaging gioca un ruolo chiave.
L’attenzione verso il contenimento degli sprechi e, al tempo stesso, delle tematiche legate alla salute e alla sostenibilità stanno diventando un driver importante per il consumatore e questo si riflette anche sul carrello alimentare che nel 2024 diventa sempre di più sobrio, salutare e sostenibile.
Secondo il nuovo aggiornamento dell’Osservatorio Packaging del Largo Consumo curato da Nomisma, presentato durante la scorsa edizione di Cibus, nonostante negli ultimi mesi l’inflazione abbia rallentato la sua morsa, gli italiani continuano a rivedere i propri comportamenti di spesa all’insegna della cautela, tanto che l’88% di essi ha messo in atto strategie di risparmio per far fronte all’aumento dei prezzi di cibo e bevande, cercando di eliminare il superfluo e acquistando prodotti principalmente in promozione.
Gli italiani sono sempre più attenti anche alla sostenibilità, che resta al centro delle loro azioni quotidiane: per il 62% la sostenibilità è difatti un elemento fondamentale da valutare nelle scelte di acquisto, mentre per quasi 1 consumatore su 3 incide direttamente sui comportamenti di spesa.
In questo scenario, il packaging detiene un ruolo chiave: “Per 2 italiani su 3 la confezione è decisiva ai fini delle scelte d’acquisto di cibi e bevande, mentre per 1 su 2 rappresenta un aspetto cruciale per contribuire a rendere un prodotto alimentare più rispettoso per l’ambiente” – ha spiegato Emanuele Di Faustino, Responsabile Industria, Retail & Servizi di Nomisma.
Priorità al no over-pack
Quali sono le caratteristiche più ricercate dai consumatori in un packaging sostenibile?
A guidare la classifica vi è l’assenza di un eccesso di imballaggio (considerata prioritaria per il 45% dei consumatori), seguita dal fatto che la confezione sia interamente riciclabile (43%), oppure compostabile/biodegradabile (38%), o realizzata con materiale riciclato (35%) o plastic-free (29%). Forte attenzione si denota anche per le confezioni più volte riutilizzabili, o prodotte con un uso responsabile delle risorse.
Negli alimenti vegani e vegetariani le caratteristiche del packaging capaci di catturare l’attenzione dei consumatori riguardano in primis la presenza di certificazioni che attestino l’origine 100% vegetale degli ingredienti (54%), seguita dalla sostenibilità ambientale della confezione (51%), dalle informazioni nutrizionali (44%), presenza di immagini che richiamano il mondo veg (32%), materiali del packaging (32%).
Nei prodotti free from, invece, ad influenzare maggiormente il consumatore sono le informazioni nutrizionali (53%), la presenza in etichetta dell’indicazione “assenza di” (52%), la sostenibilità ambientale della confezione (40%), presenza di certificazioni che attestino l’assenza di specifici prodotti (33%), enfasi sull’indicazione 0% di (28%), materiale del packaging (20%). Le informazioni nutrizionali sono una caratteristica attrattiva anche per il 52% dei consumatori interessati ai cibi rich-in e con effetti benefici, seguite dalla presenza in etichetta dell’indicazione “prodotto arricchito di” (42%), e dalla sostenibilità ambientale della confezione. Nel caso degli alimenti iperproteici e sostitutivi del pasto, maggiore importanza viene data alle informazioni nutrizionali (52%), seguita dalla sostenibilità ambientale della confezione (35%) e indicazioni su gusto e sapore (33%).