Il fine linea flessibile di tosa group
Family company italiana, presente sul mercato internazionale con i tre brand TOSA, MIMI e CMR, l’azienda di Santo Stefano Belbo punta a soddisfare le esigenze di stabilizzazione e sicurezza dei carichi palettizzati e non con una gamma completa di avvolgitrici, fardellatrici e reggiatrici.
Ne parla Fabio Tosa, amministratore delegato con la sorella Serena Tosa e rappresentante della seconda generazione, in azienda dal 2007.
«Abbiamo portato avanti il sogno di nostro padre: sviluppare tecnologia di qualità e macchinari di alto livello per garantire soluzioni di confezionamento terziario efficienti e sicure. Protagonista a interpack, la cella robotica è un progetto rivoluzionario, messo a punto per le aziende che mirano a diventare “plastic free” entro pochi anni, sebbene sia opportuno ricordare che i produttori di plastica stanno riducendo l’impatto del materiale con elevati contenuti di riciclato fino al 40%.
Abbiamo quindi seguito il trend di mercato e le richieste dei clienti cercando una soluzione alternativa, consapevoli del fatto che, se è più semplice “andare oltre” la plastica nel packaging primario e secondario, così non è nel terziario, dove l’avvolgimento dei carichi palettizzati deve essere soprattutto resistente. In nostro aiuto è quindi arrivata una carta kraft di Mondi, innovativa e molto robusta, capace di garantire la stabilità necessaria alle merci palettizzate, su cui abbiamo lavorato per avere un prodotto ancora più estensibile e stretch, che favorisse l’adattamento al carico. Il risultato è una soluzione totalmente automatizzata in grado di adattarsi a entrambe le tipologie di consumabili, carta e film: e questo grazie alla possibilità di sostituire la testa del robot in modo completamente automatizzato, garantendo la piena sicurezza dell’operatore».