In pericolo la produzione di carta
Lorenzo Poli, Presidente Assocarta, lancia l’allarme sulla grave situazione che sta affliggendo numerose cartiere italiane, costrette a fermare la produzione perché i costi del gas per produrre una tonnellata di carta sono nettamente superiori al costo di vendita.
«Non ci ha fermato la pandemia, ci sta riuscendo uno shock energetico, a seguito dell’attuale situazione di crisi tra Ucraina e Russia”, commenta Poli (Assocarta) che stigmatizza come la bolletta del gas sul fatturato (8,18 miliardi di euro quello di settore: +28,6% sul 2020) sia aumentata infatti del 400% solo nel 2021/2020. Dall’inizio del 2022 il dato è molto peggiorato con punte di quindici volte di più, un peso insostenibile per le imprese che operano nel settore.
«Apprezziamo le azioni contenute nella bozza di documento Joint European Action riguardanti le necessità di stoccaggi in comune di gas e la diversificazione delle fonti che avranno impatti strutturali nel medio periodo - aggiunge Poli – sul breve, però, vanno immediatamente prese delle misure compensative a favore delle imprese energivore, oltre alla sospensione del mercato della CO2. Da sbloccare subito anche gli incentivi per la produzione del biometano da avviare nella cogenerazione negli impianti industriali come previsto dalla Direttiva RED II».
Il problema è ancora più ampio se si pensa che con il fermo produzione delle cartiere si sta bloccando l’intera filiera per la produzione di imballaggi, di carte igieniche sanitarie, di carte medicali, di carte grafiche per l’editoria e l’informazione, oltre all’economia circolare e al riciclo della carta.