La nuova normalità: ripensare se stessi e migliorarsi
Orgoglio di squadra, forniture garantite
Neni Rossini, Presidente di SIT Group SpA (Faetano, Repubblica di San Marino), soluzioni di packaging flessibile, tecnologicamente avanzate, sicure e studiate per limitare al massimo l’impatto ambientale.
«Chi ci conosce, sa che in generale siamo ottimisti - afferma Neni Rossini - e pure in questa grave situazione siamo riusciti a scorgere delle opportunità, in particolare la possibilità di ripensare il modo di lavorare, per migliorarlo.
Durante la pandemia, il risultato più importante è stato di essere riusciti a garantire le forniture ai clienti della filiera alimentare: quindi, non solo non abbiamo perso fatturato ma, nonostante le difficoltà, abbiamo salvaguardato le continuità di produzione e l'affidabilità delle consegne, dando prova di essere un partner più che affidabile… con la speranza che questo venga riconosciuto anche in futuro».
Il periodo di emergenza che ha coinvolto il mondo intero ha avuto indubbie ripercussioni e un impatto pesante su tutte le realtà imprenditoriali, sia per l’imprevedibilità e la portata degli eventi che per la velocità con cui si sono susseguiti. «Ma - precisa Rossini - dato che SIT Group rientra in una delle filiere essenziali, quella alimentare appunto, abbiamo potuto operare in tutti i nostri stabilimenti e lo abbiamo fatto introducendo, sin da febbraio, le rigorose misure di contenimento del rischio di contagio, che ci hanno permesso di andare avanti salvaguardando la salute di tutti, in assoluto il bene più prezioso e il valore fondamentale che guida da sempre le nostre scelte».
Attivato lo smart working per quasi tutte le attività d’ufficio, in produzione non era ovviamente possibile e le persone coinvolte «hanno svolto con serietà il proprio dovere, rispettando scrupolosamente le nuove procedure, con senso di responsabilità e fieri di sapere che la disponibilità di cibo nei supermercati (una delle poche certezze rimaste, se non l’unica) era anche in parte merito loro. Ci sembra che questa difficile situazione abbia fatto emergere più forte che mai la consapevolezza del ruolo sociale dell'impresa e, con essa, l’orgoglio di essere parte di una squadra».
Ma cosa ci si deve aspettare, oggi, con l'inizio della cosiddetta “fase due”? «Credo - ribadisce Rossini - che dovremo adattarci a vivere non più un'emergenza “estemporanea”, con un suo inizio e una fine, bensì una nuova realtà o meglio, una nuova normalità, che impone severi cambiamenti… nelle abitudini e nei comportamenti, nelle procedure di lavoro e nelle modalità operative, persino nelle relazioni umane. D’altro canto, è proprio nei momenti più critici che si possono esprimere al meglio la creatività e la capacità di mettere in discussione la routine e le abitudini acquisite in una personale comfort zone. In questo senso, rispetto alla paura e all’incertezza degli inizi, devono prendere il sopravvento l’intraprendenza, la voglia di adeguarsi e la tenacia».
Sentiamo che anche le persone che hanno continuato a “far correre” le macchine sono orgogliose, pensando a quanto prezioso fosse il loro contributo nel non far mancare agli italiani un bene essenziale come il cibo: è stato bellissimo e molto coinvolgente.