Quanto vale la cosmesi italiana
Gli italiani non rinunciano all’acquisto del cosmetico, indispensabile per l’ igiene quotidiana e il benessere personale, ma si orientano verso fasce di prezzo più economiche o verso il miglior rapporto qualità-prezzo: ecco perché cala lievemente il valore del mercato cosmetico, ma non il volume dei prodotti venduti.
Riportiamo una nota di Fabio Rossello, Presidente di Cosmetica Italia, relativa all’andamento del mercato cosmetico italiano che, nel 2013, ha superato i 9.500 milioni di euro.
Il comparto ha registrato un calo dei consumi marginale (-1,2%) e un aumento delle esportazioni dell’11% per un valore vicino ai 3.200 milioni di euro. È l’export a sostenere la produzione, (9.300 milioni di euro, +2,6%): per la prima volta le esportazioni crescono sia in quantità che in valore, a testimonianza della più ampia competitività acquisita dalle imprese nazionali.
A conferma che è in corso una significativa trasformazione nelle abitudini di acquisto del consumatore, le vendite dirette a domicilio registrano un aumento del 4,5%, superando i 450 milioni di euro. Anche l’erboristeria esprime una tendenza positiva (+2,8%, 409 milioni di euro) e in recupero risulta la farmacia (+ 0,3%, 1.750 milioni di euro).
La ridotta propensione al consumo di ampie fasce di utenti hanno condizionato il calo dei consumi in profumeria (-3,8%) per un valore di oltre 2.100 milioni di euro e nei canali professionali: se i prodotti professionali per l’estetica registrano un segno negativo del 5,5% (242 milioni di euro), quelli per l’acconciatura calano dell’8,4% (591 milioni di euro).
La grande distribuzione, prossima ai 4.300 milioni di euro, registra una sostanziale stabilità (+0,1%) caratterizzata dal sostenuto calo delle vendite nelle grandi superfici (iper e super), bilanciato dalla crescita delle catene specializzate e dei monomarca.