Più controlli nella spedizione dei rifiuti in ed extra UE
Le esportazioni di rifiuti verso i Paesi non UE hanno raggiunto 32,7 milioni di tonnellate nel 2020, un dato su cui il Parlamento ha deciso di intervenire dettando regole stringenti che guardano ad ambiente e salute umana.
La posizione negoziale adottata dal Parlamento europeo a gennaio 2023 definisce una serie di punti essenziali per la definizione di una nuova legge che riformi le procedure e le misure di controllo dell'UE per le spedizioni di rifiuti. L’obiettivo è migliorare la protezione dell'ambiente e della salute umana, sfruttando le opportunità offerte dai rifiuti per raggiungere gli obiettivi UE di un'economia circolare e a inquinamento zero.
Nel testo legislativo - adottato con 594 voti favorevoli, 5 contrari e 43 astensioni - i deputati sostengono il divieto di spedizione di tutti i rifiuti UE destinati allo smaltimento verso paesi extra UE, tranne in casi limitati, autorizzati e debitamente giustificati.
Il testo vieta inoltre le esportazioni di rifiuti pericolosi dell'UE verso Paesi non OCSE. L'esportazione di rifiuti non pericolosi destinati al recupero sarebbe consentita solo ai Paesi non OCSE che, oltre ad autorizzare l’operazione, possono assicurarne la gestione sostenibile.
Un provvedimento che guarda anche alla plastica, di cui si punta a vietare l'esportazione verso i Paesi non OCSE, eliminando gradualmente, nell’arco di quattro anni, anche l'esportazione verso i Paesi OCSE.