In tempi di Covid-19, il FAT a distanza diventa realtà

In collaborazione con il cliente tedesco Dr. Gustav Klein, MG2 ha implementato una procedura a distanza per eseguire il FAT e la validazione della macchina in consegna - una MG Compact per il riempimento di capsule omeopatiche e nutraceutiche - e avviare così l’operatività della linea, nonostante le limitazioni imposte dal lockdown.

Per superare le criticità logistiche causate dell’emergenza sanitaria, che la scorsa primavera ha impedito le trasferte del personale tecnico e aziendale sul territorio nazionale e internazionale, MG2 ha implementato vari strumenti di office automation. Grazie all’utilizzo di Microsoft Teams, ad esempio, l’azienda è riuscita a offrire sia servizi di assistenza tecnica sia collaudi a distanza sulle proprie macchine.

È questo il caso dell’esecuzione del FAT operato con il cliente Dr. Gustav Klein GmbH & Co. KG, azienda tedesca del gruppo Alpen Pharma specializzata nella produzione e distribuzione di medicinali a base di erbe e prodotti omeopatici, esportati in oltre 20 paesi a livello globale.

Oggetto del test da remoto è stata, in particolare, una MG Compact, caratterizzata da una velocità massima di 48.000 capsule all’ora, due gruppi di dosaggio per polveri e pellets con relativi formati di dosaggio, due formati capsula e un sistema controllo peso statistico SWC.

La tecnologia MG2 era stata acquisita dal cliente per riempire capsule con prodotti fitofarmaceutici e nutraceutici, proprio a ridosso dell’inizio della pandemia. Il FAT e la validazione del prodotto hanno, quindi, richiesto la definizione di una procedura a distanza, per permettere alla linea di essere operativa.

Come avviene, in pratica, il test da remoto

«Per questo primo FAT a distanza abbiamo usato due telecamere - spiega l’ingegner Fabrizio Buffoni, Area Manager MG2 - una fissa, e una montata sull’operatore. La tecnologia “indossabile” permette a MG2 di mostrare tutte le componenti acquistate dal cliente. La procedura live corrisponde in tutto e per tutto all’abituale protocollo di accettazione in fabbrica. In questo caso specifico, il cliente ha richiesto di pesare alcune capsule al termine di un lotto di produzione.

Le capsule sono state quindi raccolte in tre fasi nell’arco di un’ora (all’inizio, alla fine e a metà della fabbricazione del lotto) e pesate una ad una.

Successivamente sono state svuotate e pesate ancora, vuote. Se abitualmente, durante questa operazione il cliente si trova nei pressi della macchina, oggi possiamo comunque mostrare il funzionamento in remoto, condividendo tutti i batch report elaborati dalla macchina in real time».

Un elemento chiave del FAT è la valutazione oggettiva del corretto riempimento della capsula «aspetto di cui - continua Buffoni - nel caso del cliente Dr. Gustav Klein, è stata data evidenza con due test specifici: il controllo peso SWC, che esegue il test su una capsula ogni 20 secondi circa, parte integrante della fornitura, e un ulteriore controllo statistico richiesto dal cliente».

La procedura da remoto, che copre tutte le fasi indispensabili alla corretta esecuzione di un FAT, prevede la condivisione di tutti documenti sia di collaudo e che di conferma d’ordine, seguendo rigorosamente quanto viene visualizzato dalle due telecamere.

Con la stessa tecnologia a distanza, inoltre, è stato possibile verificare la documentazione completa della macchina (manuale utente) e la documentazione di validazione, mettendo in comunicazione cliente e l’ufficio MG2 competente.

Infine, anche la registrazione del FAT, della durata di 3 giornate lavorative, è servita a offrire tutti gli strumenti necessari alla valutazione oggettiva da parte del cliente.

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