Pneumatica: etica e profitto

Tre nuove linee di componenti; un nuovo capannone, totalmente autofinanziato; il potenziamento della rete di vendita e il coordinamento delle società controllate… Progetti di grande respiro per i 40 anni di Pneumax.

350 dipendenti, di cui 340 residenti nell’arco di pochi chilometri, a cui si aggiungono quelli che operano nell’indotto. Questo radicamento nel territorio è una caratteristica fondante del gruppo Pneumax, specializzato nella progettazione e produzione di componenti pneumatici e costituito da 21 società (2 produttive, 6 commerciali in Italia e 13 commerciali all’estero). Deriva da una scelta precisa della proprietà, che fa capo al fondatore e AD Roberto Bottacini e al socio Giuseppe Beretta, ben sintetizzata nelle dichiarazioni rese da Bottacini durante un recente incontro a maggio: «Pneumax è anche e soprattutto l’insieme dei suoi dipendenti, e questa è la prima ragione per cui non delocalizza né delocalizzerà mai». Una decisione, questa, che ha imposto comunque all’azienda di trovare il modo di competere anche sui mercati esteri, dove vigono standard diversi dai nostri in fatto di prestazione e costi, senza peraltro tradire i principi di qualità che rappresentano la sua “bandiera”.

La crescita che Pneumax ha vissuto nel 2015 (+12,3%), e che sta proseguendo con pari intensità a livello globale, si deve dunque a un impegno meticoloso e creativo su tutti i piani della vita aziendale. Impegno che ha comportato investimenti per oltre 10 milioni di euro - e la pianificazione di altri 4 milioni per l’anno in corso - spesi per creare una nuova area produttiva totalmente autofinanziata, oltre che per potenziare la struttura commerciale interna, coordinare meglio le società controllate, ottimizzare i flussi finanziari e avviare a breve la filiale statunitense, per dare ulteriore impulso a un export già attestato intorno al 40%.
Ma, soprattutto, questo impegno si è concretizzato nello sviluppo di tre nuove famiglie di prodotti, specializzati per tecnologia e settori d’applicazione. Bottacini li ha presentati con l’aiuto del Sales Development Manager Emanuele Morandi, del Purchasing Manager Gianmaria Armanni e dei tre responsabili dei mercati di riferimento: Maurizio Gualco, Vuoto; Marco Mosconi, Oil&Gas; Lucia Terragni, Automotive.

Le valvole per il vuoto. Fin dal 2010, ha dichiarato al riguardo Morandi, Pneumax ha preso ad affiancare lo sviluppo delle linee standard, tipiche della sua offerta, con quello di prodotti specializzati. «Abbiamo, insomma, iniziato ad approcciare il mercato “in verticale”, articolando di conseguenza anche la struttura di vendita e le relative competenze».
I prodotti destinati alle tecnologie con vuoto, spiega Maurizio Gualco, sono impiegati nelle industrie del packaging primario e secondario, nell’imbottigliamento, etichettatura, pick&place e simili, ma anche nello stampaggio di lamiera, automotive, elettronica, termoformatura, imbottigliamento… Si articolano in linee standard e a disegno di ventose, generatori di vuoto a cartuccia, pompe monostadio e multistadio (anche con Energy saving), portaventose di diversi tipi e dimensioni, filtri e silenziatori, e un’ampia varietà di strumenti e regolazioni elettroniche. Realizzate con più materiali e tecniche, nella varietà di misure e prestazioni adatte a soddisfare le varie esigenze applicative fra i -40 e i +200 °C, sono accomunate da alte prestazioni nonché bassi consumi e tempi di risposta.

L’offerta per l’automotive. I prodotti Pneumax vengono utilizzati sulla catena di lavorazione degli autoveicoli - in particolare nella fase lastratura, dopo lo stampaggio della lamiera e prima della verniciatura - oltre che nei nastri trasportatori, e sono oggetto di un catalogo ad hoc, con un capitolo dedicato all’ampio range di ganasce ad alta efficienza, brevettate, che assicurano un risparmio energetico fino al 41%. La gamma comprende tutte le taglie, con cilindro fra i 40 e gli 80 mm di diametro, di recente arricchito con i diametri più piccoli, fra 25 e 32 mm.
Vantano una forza e un’efficienza elevatissime, con gripper di movimentazione dedicati a ciascuna applicazione, e con unità di bloccaggio a regolazione continua dell’angolo di apertura («il più veloce del mercato», precisa la product manager, Lucia Terragni).
Inoltre, come in generale tutti i componenti Pneumax, questi sono costruiti impiegando una particolare lega di alluminio, che conferisce una leggerezza particolare.

Al servizio dell’Oil&Gas. Per questa nicchia dalle grandi potenzialità, Pneumax ha messo a punto un’offerta specifica di valvole, sia d’acciaio aisi 316L sia di alluminio, in grado di operare ai vari livelli di temperatura e di pressione. Si tratta di unità di trattamento aria e gas, inox e SSTD; unità inox modulari; valvole ed elettrovalvole per aria e fluidi; attuatori inox, con accessori e raccorderia.
Il 25% dei prodotti destinati a questi settori è customizzato. Per mantenere alti gli standard e costante il lavoro di R&S, Pneumax ha costruito la nuova, modernissima unità produttiva n. 6 e si è dotata di un’impiantistica unica nel suo genere, con tutte le attrezzature di produzione e di test necessarie ad assicurare Qualità Totale (si verifica il 100% dei prodotti, senza rallentare la produzione).

E... la fabbrica 4.0?
Quale sarà il futuro degli azionamenti pneumatici alla luce dei trend della domanda e, più in generale, di quel meta orientamento che si chiama Industrie 4.0? «La pneumatica svolge un ruolo insostituibile in molti contesti - considera Emanuele Morandi, responsabile commerciale Pneumax - tipicamente laddove si diano rischi di deflagrazione, e anche nelle applicazioni dove un domani potrebbe essere sostituita dall’azionamento elettrico. Ma  - stima il management della Pneumax - si tratta di un domani remoto, che richiede, nel frattempo, di proseguire con lo sviluppo di altre tecnologie. Ciò non toglie che l’interesse dell’azienda bergamasca verso il componente “intelligente” è vivo. Anzi, di stretta attualità: «Su alcune linee di prodotto - dichiara, infatti, Morandi - stiamo lavorando per integrare funzioni di motion e di diagnostica, e favorire così la connettività e interattività tipiche della produzione 4.0». 

Lettera aperta
Le scelte gestionali del Cavalier Roberto Bottacini, titolare e amministratore di Pneumax, sono assunte come impegno: l’imprenditore, come si suol dire, “ci mette la faccia” e di recente ha pubblicato, su un quotidiano nazionale, una Lettera aperta che ne sintetizza le convinzioni. Eccone alcuni stralci significativi, più eloquenti di qualsiasi commento.
1) Dobbiamo valorizzare il brand più forte che ci sia nel mondo - il “made in Italy” - e non lasciare che venga svilito. [...]. Qualità, servizio, tecnologia, R&S non possono essere usati come meri argomenti finalizzati alla comunicazione retorica o a ottenere qualche agevolazione fiscale, ma devono creare posti di lavoro e quindi, in ultima analisi, benessere diffuso...
2) Desideriamo cambiare il Paese per non dover cambiare Paese […] per affermare una nuova idea di sviluppo rispettosa delle persone e dell’ambiente, libera da dogmi e capace di compiere una vera redistribuzione della ricchezza...
3) Se riusciremo a credere in noi stessi e nei nostri prodotti anche gli altri ci crederanno e l’Italia sarà vista in maniera diversa…
4) Dobbiamo metterci in gioco in prima persona […] chiedendo anzitutto a noi stessi quei comportamenti etici che ritroviamo nelle nostre radici e nello spirito che ha reso grande il nostro tessuto imprenditoriale...
5) Dobbiamo crescere responsabilmente e civilmente per creare i presupposti della crescita economica […]. Dipende da noi e dalla nostra voglia di metterci in gioco…

Ultim’ora
Mentre siamo ormai in stampa con il fascicolo di Giugno di ItaliaImballaggio, riceviamo la notizia della scomparsa del Cav. Roberto Bottacini, presidente di Pneumax Spa, avvenuta lunedì 6 giugno 2016 a causa
di un malore improvviso.
Esprimiamo il nostro cordoglio ai familiari e ai dipendenti di Pneumax, certi che i valori e gli insegnamenti trasmessi da Bottacini non andranno persi. 

 

Il nostro network