Stato attuale e prospettive nella legislazione sui MOCA

Resoconto puntuale delle tematiche affrontate e dibattute nel corso del 21° Seminario MOCA - Materiali e Oggetti a Contatto con gli Alimenti, organizzato dall’Istituto Italiano Imballaggio in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità.

A cura di Marinella Vitulli, Food Contact Center

Sono stati numerosi e interessanti gli argomenti trattati nella 21esima edizione del seminario dedicato alla tematica MOCA, organizzato il 12 dicembre 2019 a Milano dall’Istituto Italiano Imballaggio e che ha visto la consueta partecipazione del gruppo di lavoro coordinato dalla dottoressa Maria Rosaria Milana (Istituto Superiore di Sanità).

Come nella precedente edizione, è stata riproposta la formula che ha previsto dopo l’esposizione delle leggi e delle novità regolatorie in mattinata, la sessione pomeridiana di question time e interventi diretti, con l’obiettivo di fornire risposte operative ai numerosi operatori del settore intervenuti.

Il punto sullo stato di fatto

La giornata si è aperta con la presentazione della situazione attuale della regolamentazione MOCA.

Chi assicura la sicurezza?

È stato chiarito che la sicurezza dei MOCA è valutata dall’Agenzia Europea per la sicurezza alimentare EFSA, per i materiali che godono di legislazione armonizzata e per specifiche sostanze o allerte, e dagli Stati Membri per ciò che non è armonizzato. In Italia le valutazioni del rischio sono svolte dall’Istituto Superiore di Sanità che, di recente, ha pubblicato un interessante studio sulla sicurezza degli oggetti in alluminio, andando a fare chiarezza dopo alcune notizie allarmanti trasmesse dai media, forse non adeguatamente verificate.

Nel dettaglio dei singoli casi e materiali, la sicurezza dei MOCA è valutata da operatori economici, che li immettono sul mercato sotto la responsabilità delle imprese.

Nel settore dei MOCA sono peraltro necessarie conoscenze scientifiche, competenza tecnica sui metodi di prova e analisi della conformità.

  • I test analitici sono svolti dal Laboratorio Europeo di Riferimento (EURL-ISPRA), da Laboratori Nazionali di Riferimento (ISS per l’Italia) e da Laboratori privati (aziendali o conto terzi).

Obbligo di maggiore chiarezza

  • I MOCA rientrano nella legislazione alimentare, rappresentata dal Regolamento 178/2002/CE (in revisione e quindi sotto le disposizioni generali del Controllo Ufficiale dei prodotti alimentari, descritte nel Regolamento 882/2004/CE, revisionato con il Regolamento 625/2017/CE).
  • Sono state anche chiarite le responsabilità riguardo le merci veicolate in Europa. In merito ai beni importati, l’importatore ha gli obblighi del produttore.  Riguardo i beni prodotti, sono state chiarite le necessità relative anche agli intermedi di produzione; ci sono infatti responsabilità lungo la catena, correlate a conformità e tracciabilità che non possono essere ignorate e si tratta di aspetti che non riguardano quindi solo gli oggetti finiti.
  • È stato chiarito inoltre che la legislazione non riguarda solo imballaggi, ma anche macchinari, piani di lavorazione, utensili, pentole, stoviglie ecc…
  • Sono stati rammentati i principi chiave riportati nei regolamenti quadro Reg CE 1935:2004 e Reg CE 2023:2003; a proposito della corretta etichettatura degli articoli, è stato sottolineato che l’art 15 del Reg CE 1935:2004 prevede che «L’etichettatura, la pubblicità e la presentazione di un materiale o di un oggetto non deve fuorviare i consumatori».

Ciò è in contrasto rispetto a quanto avviene talvolta per alcuni oggetti; un Gruppo di lavoro di esperti della Commissione Europea ha pubblicato nel giugno 2019 la sintesi delle discussioni sull’uso e l’immissione sul mercato di materiali e articoli di plastica a contatto con gli alimenti e articoli contenenti bambù macinato o altri componenti simili.

Tali oggetti riportano spesso etichette con advertising ecologico; si tratta però di oggetti di melammina additivati con polvere di bamboo e con altre sostanze «naturali» (per esempio mais) o prodotti compositi formati da fibre di bamboo con leganti a base di resine polimeriche.

Gli oggetti in questione sono spesso venduti con claim “biodegradabile”, “eco-sostenibile”, “naturale” o persino come “bamboo al 100%”. Ciò non corrisponde alla vera natura del prodotto e induce all’acquisto in modo ingannevole.

Come si modificano l’approccio e i controlli sulla filiera

  • Nella mattinata sono state presentate anche le legislazioni nazionali, per le quali, salvo che per l’acciaio inossidabile, non ci sono modifiche di rilievo da segnalare.
  • Riguardo i Regolamenti Quadro, la Commissione Europea sta valutando la situazione sul mercato UE per verificare se il sistema è adeguato allo scopo, costituito dalla sicurezza del consumatore e dal buon funzionamento del mercato interno.
  • Tra le attività in essere, va segnalata la Raccomandazione UE 794/2019 relativa a un piano coordinato di controllo sui MOCA. Gli obiettivi consistono nell’avere una maggiore conoscenza sulla prevalenza delle sostanze che migrano dai MOCA e delle sostanze in essi presenti. Il piano di controllo è concentrato su svariate sostanze: ammine aromatiche primarie, formaldeide, melammina, fenolo, bisfenoli etc… Previste verifiche anche su plastificanti ftalici e non ftalici, composti fluorurati, metalli pesanti, etc… 
  • Il Piano di Controllo Coordinato, per il quale si prevede la verifica dei risultati entro i primi mesi del 2020, è parallelo alla valutazione della legislazione sui MOCA. Le informazioni provenienti dal piano di controllo saranno utilizzate per determinare la necessità di un futuro intervento; ad esempio sono prevedibili misure di controllo supplementari per le sostanze provenienti da materiali di materia plastica. I dati inoltre permetteranno la costruzione di un database di informazioni utili per determinare le priorità future «nel contesto della valutazione della legislazione sui MOCA, in particolare per quanto riguarda i materiali per i quali non esistono misure specifiche armonizzate».
  • Altre attività, svolte nel 2019 dal DG SANTE, riguardano lo Studio delle decisioni per autorizzazioni per i processi di riciclo, e la Direttiva ceramiche, che prevede l’abbassamento dei limiti di piombo e cadmio, e forse anche di altri elementi, e la possibile estensione ad altri materiali.
  • Riguardo le attività svolte da Efsa nel 2019, l’11 dicembre 2019 è stato pubblicato il parere definitivo sugli ftalati, con la definizione di dosi giornaliere tollerabili TDI di gruppo.
  • In merito alle attività svolte dal Consiglio di Europa, da segnalare che la linea guida relativa a Metalli e Leghe è in fase di revisione. Il laboratorio Europeo di riferimento EURL JRC ISPRA ha pubblicato nel settembre 2019 il documento sulle condizioni di contatto per oggetti da cucina kitchenware/tableware; nel mese di febbraio sono state pubblicate le linee guida sui metodi analitici per la determinazione di oli minerali.

Novità regolatorie e prospettive future

  • Oltre alle attività descritte in precedenza, che comporteranno sicuramente modifiche negli approcci e nei controlli sulla filiera, come ogni anno sono state descritte nel dettaglio le attività in essere relative all’aggiornamento del regolamento plastiche Reg. 10/2011, tramite la prossima pubblicazione di nuovi emendamenti.

I punti principali dei nuovi emendamenti, non ancora approvati dal Comitato Permanente, riguardano le condizioni di prova standardizzate OM, con l’inserimento di condizioni di contatto per materiali destinati a venire a contatto con alimenti solo a temperature refrigerate o ambientali e per una breve durata; previste poi condizioni specifiche per macchinari e piccoli elettrodomestici, restrizioni per alcuni metalli, limite di 0,002 mg/kg negli alimenti o nei simulanti alimentari per ciascuna ammina aromatica primaria.

  • Previsti poi importanti cambiamenti ai requisiti di prova per l’uso ripetuto; infatti in futuro se la migrazione aumenterà dal primo test di migrazione al secondo test di migrazione e dal secondo test di migrazione al terzo test di migrazione, non sarà possibile stabilire la conformità del materiale durante il suo ciclo di vita, anche nel caso in cui i limiti di migrazione specifici non vengano superati. E quindi i materiali sulla base delle prove saranno dichiarati non conformi.
  • Altri futuri emendamenti prevedono novità sulle sostanze biocide, e una misura specifica per il Glymo, sostanza autorizzata senza limitazione specifica nel campo delle fibre di vetro; il glymo è una sostanza potenzialmente genotossica, utilizzata in molti materiali, per la quale il limite generico di 10 ppb utilizzato dall’industria come limite di rilevazione analitica potrebbe non essere sufficiente a tutelare la sicurezza dei consumatori.
  • Nel 2020 è inoltre in previsione l’emendamento del Regolamento (CE) 282/2008 sui processi per la produzione di plastiche da riciclo.

Per il 2020 sono quindi numerosi i lavori programmati dai gruppi di lavoro fin qui citati, che potranno avere svariati sviluppi; nel frattempo, in attesa della conclusione dei lavori delle commissioni, la dottoressa Milana non ha mancato di ricordare quanto sia importante che gli operatori del settore si tengano informati sulle leggi (nuovi limiti di migrazione, restrizioni ecc.), che aggiornino le Dichiarazioni di Conformità, la Documentazione di Supporto, nonché il sistema di Buone Pratiche di Fabbricazione conforme al Reg. CE 2023/2006.

È stato anche sottolineato quanto sia necessario l’adeguamento dei metodi analitici, in merito ai quali i laboratori devono a loro volta costantemente aggiornarsi.

Risposte operative per le aziende

Nel pomeriggio del 12 dicembre si è svolta la sessione question time, con domande scritte da parte dei partecipanti al seminario e risposte del team dell’Istituto Superiore di Sanità, seguite talvolta da approfondimenti mirati a puntualizzare gli aspetti operativi.

Anche quest’anno il dibattito è stato di grande interesse; le domande hanno riguardato la gestione e il rispetto delle liste positive della legge italiana, non sempre aggiornate rispetto all’evoluzione tecnologica e produttiva, la redazione delle dichiarazioni di conformità, le modalità di valutazione del rischio in ambiti particolari quali ad esempio le macchine da caffè e il caffè erogato, la gestione dei futuri controlli analitici sugli oggetti di uso ripetuto, che dovrà tenere in considerazione anche l’incertezza di misura.

Il folto pubblico di operatori economici presenti in sala ha potuto ancora una volta apprezzare la competenza e la disponibilità al dialogo del gruppo di lavoro dell’Istituto Superiore di Sanità.

Una giornata quindi proficua per tutti, che ha dato un valore aggiunto all’interpretazione della legislazione dei Materiali destinati al contatto con gli Alimenti.

Il FOOD CONTACT CENTER Srl - che fornisce attività di analisi e consulenza, nato a Pistoia nel 2016 per opera di Marinella Vitulli - mette a disposizione dei propri clienti anni di esperienza in attività di studio e di analisi su packaging e materiali.

Il centro garantisce un servizio personalizzato e su misura, utile a ottenere prodotti tecnologicamente idonei allo scopo e sicuri, tramite uno studio e un piano mirato, guidato dalla conoscenza dei materiali e degli affari regolatori connessi ai mercati, in un’ottica di sostenibilità e razionalità dei controlli.

Considerate le novità legislative, per le quali è stato sviluppato un servizio di aggiornamento normativo e di consultazione on line delle legislazioni globali sui MOCA, il supporto del Food Contact Center nelle situazioni che necessitano di urgente consolidamento può prevedere la definizione di un piano o di un manuale di autocontrollo, la valutazione del rischio tramite prove mirate alle conformità, ma non solo.

I test non sono l’unica forma ammessa per la definizione della conformità: con adeguate valutazioni guidate da competenze specifiche, è possibile associare a un numero limitato di prove analitiche altri calcoli o considerazioni, ad esempio correlati a migrazioni per calcolo o stima di simulanti e situazioni peggiorativi, mirati ad associare i provini testati con svariate referenze, anche tramite la valutazione di spessori, ingredienti e processo utilizzati. È possibile così programmare un piano di prove sostenibile per le aziende, che insieme ad altre competenze, consentono di definire la documentazione di supporto.

Fondamentale anche la valutazione dei NIAS, sostanze non intenzionalmente aggiunte, tramite tecniche analitiche Untargeted, argomento sul quale il Centro si è specializzato tramite studi e costruzione di librerie e database svolti in collaborazione con le Università di Pisa e Firenze e con il produttore di strumentazione Sciex.

Successivamente ai test, Food Contact Center può fornire ulteriore assistenza nella stesura della dichiarazione di conformità prevista dalla legge.

FOOD CONTACT CENTER
Sede operativa e Laboratorio
Via E. Pestalozzi 63
51100 – Pistoia Italy
Tel. 39 0573 245244
[email protected]
www.foodcontactcenter.com

 

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