Rapporto sullo stato dell’imballaggio – Novembre 2012

Osservatorio quadrimestrale della filiera dell’imballaggio. Situazione a fine novembre 2012. A cura di Plinio Iascone

In questa sede si rende uno spaccato dell’andamento dei comparti dell’industria manifatturiera dove più intenso è il consumo di imballaggi, suddivise nelle macroaree food e non food. A seguire, la relativa evoluzione del settore imballaggi. I quadri evolutivi dei settori manifatturieri sono invece tratti dalle analisi settoriali elaborate da associazioni di categoria o da Prometeia.

Industria alimentare (food e bevande)
L’industria alimentare, secondo Pro­meteia, sta sperimentando a partire dal 2011 una fase recessiva della produzione: -0,9% nel 2011 e -0,3% nel 2012.
Analizzando in particolare il 2012 si evidenzia un calo dello 0,1% per le importazioni, un incremento del 2,1% per le esportazioni e una domanda interna in arretramento dell’1,1%.
Il trend evolutivo per il 2013 è previsto in progressivo ma lento recupero, trainato essenzialmente dalle esportazioni, che si prevedono in crescita del 2,6%.
I trend evolutivi dell’attività produttiva sono diversi tra food e bevande.
Infatti dopo una contrazione dello 0,6% nel 2011, l’area food nel 2012 riconferma i valori dell’anno precedente; per contro, l’area bevande segna una contrazione del 2,7% nel 2011 e del 2,2% nel 2012.
In lenta ripresa l’attività produttiva di entrambe le aree nel 2013.

Non food
Farmaci Nel corso del 2012 Anche il settore farmaceutico ha risentito della crisi economica in atto, ma è riuscito a esprimere un bilancio sostanzialmente positivo, sebbene il trend evolutivo abbia subito un ridimensionamento rispetto al passato. La domanda interna, dopo diversi anni di un costante trend di crescita del 2-3% medio annuo, nel 2012 non dovrebbe essere andata oltre l’1%, a causa sia di misure di contenimento della spesa sanitaria erogate dallo stato sia a seguito della riduzione degli acquisti di prodotti non rimborsabili a fronte delle minori disponibilità finanziarie delle famiglie.
In rallentamento anche il commercio estero, anche se con valori positivi sia delle esportazioni che delle importazioni.
Sostanzialmente analoghi i trend evolutivi ipotizzati per il 2013.

Sistema moda Secondo Prometeia, dopo avere concluso il 2011 in rallentamento ma ancora su valori positivi grazie al buon andamento delle esportazioni, l’attività produttiva di questa importante area manifatturiera  nel 2012 segna una netta inversione di tendenza: -4%.
L’arretramento ha interessato sia il commercio estero (-8,8% le esportazioni e -4,8% le importazioni) sia la domanda interna (-5,4%).
L’evoluzione dell’attività dell’industria italiana della moda per i prossimi due anni appare ancora piuttosto debole. Le possibilità di sviluppo delle industrie nazionali sono legate essenzialmente alla possibilità di un loro inserimento nei mercati emergenti.

Cosmesi e profumeria La cosmetica, che nel corso di precedenti crisi economiche era riuscita a superare indenne le difficoltà, nel 2012 ha iniziato a evidenziare segnali negativi; più colpiti i consumi interni, che segnano lievi cedimenti. Le esportazioni dovrebbero aver concluso l’anno ancora con segno positivo, anche se con un tasso di sviluppo inferiore a quello del biennio precedente. Dal punto di vista produttivo l’anno dovrebbe esprimere un lieve tasso di crescita.
Secondo Unipro, le potenzialità di sviluppo per il 2013 restano sempre positive, in particolare per le esportazioni dirette alle aree extra UE.

Mobili e arredamento In crisi dal 2010, secondo Prometeia, il settore chiude il 2012 con un calo dell’attività produttiva dell’8,3%.
La sua possibile, lenta ripresa potrà essere guidata soltanto dalle esportazioni, poiché la domanda interna risulta in progressivo calo dal 2011 e la possibile inversione di tendenza non si avrà prima del 2014-2015. Nel medio termine si prevede una crescita progressiva delle importazioni (in diminuzione nel 2012), soprattutto in relazione al peso sempre maggiore di Ikea in Italia.

Prodotti chimici Secondo Federchimica, il settore chimico concluse il 2011  con un modesto sviluppo produttivo dell’1,5% circa, sorretto essenzialmente dall’export. Nel 2012 il settore chimico, al pari di altre aree manifatturiere, è entrato in recessione. Secondo le elaborazioni riferite ai valori espressi in volume, il consumo interno risulta in caduta del 6%, le esportazioni in crescita dell’1% e in lieve calo le importazioni. In termini quantitativi, il calo della produzione è del 3,6% (era del 2,4% nel 2011).
Il 2013 dovrebbe segnare un recupero produttivo dell’1,1%.

Meccanica Dopo avere concluso il 2011 con la produzione in aumento del 3,6% grazie all’andamento positivo delle esportazioni, il 2012 presenta un quadro recessivo: contrazione della produzione del 3,5% a causa di un crollo del 10% della domanda interna, non compensata dal trend delle esportazioni, che limitano lo sviluppo a un modesto 1,1%.
Sensibile anche la caduta delle importazioni che regrediscono dell’8,6%.
Una lenta e contenuta ripresa è ipotizzata nel 2013, ma solo a partire dagli ultimi mesi dell’anno e guidata dall’export.

Elettrodomestici Settore in difficoltà dal 2010, sconta il trasferimento all’estero delle produzioni e l’aumento delle importazioni (provenienti sia dalle imprese italiane che hanno trasferito all’estero gli impianti, sia da produttori stranieri). Il calo produttivo 2012, secondo Prometeia, è del 6,2% e un ulteriore arretramento dell’1,1% è previsto per il 2013.

Materiali edili La situazione è molto negativa, condizionata da un ciclo recessivo dell’attività edilizia che dura da diversi anni.
Secondo le periodiche rilevazioni di Prometeia, i vari materiali destinati all’edilizia (cemento, vetro, ceramica, calce e tondo per cemento armato) nel 2012 segnano un calo globale dell’8% circa, che si somma alle diminuzioni che si susseguono da circa 4 anni. Prometeia ritiene che a partire dal 2013, dovrebbe iniziare un lenta ripresa.        

Per ulteriori approfondimenti vedi anche Il settore degli imballaggi     
              

Quadro economico
Gli indicatori economici segnalano che il 2012, secondo un primo consuntivo, termina con un’accentuazione della recessione iniziata nel quarto trimestre del 2011.

Il manifatturiero vede diminuire sia l’attività produttiva che l’acquisizione di nuovi ordini. Tale situazione interessa tutti i paesi UE e inizia a lambire anche la Germania, che riesce a contenere gli effetti negativi della crisi economica grazie alla crescita dei servizi e una tenuta delle esportazioni.
Permane particolarmente drammatica la situazione economica di Grecia, Spagna e Portogallo.
Dall’Euro Zona le onde recessive purtroppo si stanno estendendo al resto del mondo, determinando un ridimensionamento delle crescite che si erano evidenziate negli anni passati.
A livello mondiale, il 2012 si concluderà con una crescita del 2,8% (nel 2010 era al 5,2%). E, ancora, evidenzia alcune aree in crescita sebbene con trend ridimensionati: USA +2,1%, Giappone +1,8%, area BRIC +5% (nel 2010 la crescita era a due cifre). L’area euro presenta un arretramento dello 0,4%.
Sempre in ambito area euro, soltanto la Germania e la Francia dovrebbero aver concluso l’anno con una crescita del Pil modesta, rispettivamente +1,5 e +0,3%.
Per l’Italia la ripresa purtroppo sembra allontanarsi: la domanda interna presenta flessioni superiori a quanto ipotizzato a inizio anno e le esportazioni hanno perduto slancio.

Secondo le periodiche analisi effettuate da Confindustria, l’economia italiana conclude il 2012 in netta recessione e, purtroppo, non si avvertono segnali di inversione di tendenza nel breve periodo.
Nel 2012 il PIL dovrebbe aver segnato un arretramento del 2,4/2,6%.
Sempre secondo Confindustria, slitta in avanti (nella primavera/estate 2013) la possibilità di una minima inversione di tendenza.
La ripresa sarà lenta e Confindustria ritiene che l’anno terminerà con un PIL ancora di segno negativo tra -0,6 e -0,3%; tale ipotesi è suffragata dal calo dello 0,6% in volume degli ordini in consegna entro il primo trimestre 2013.
È pensiero comune che i segnali positivi di ripresa potranno iniziare a manifestarsi nell’autunno 2013.
La domanda interna, sempre secondo il centro studi di Confindustria, resterà negativa per buona parte del primo semestre 2013.
Per quanto riguarda i consumi delle famiglie, dopo il calo del 3,2% registrato nel 2012, dovrebbero iniziare a migliorare a partire dal secondo semestre, ma non in modo tale da tornare ai livelli antecedenti alla crisi.
Nel corso del 2013, invece, dovrebbe progressivamente rafforzarsi l’andamento delle esportazioni.
L’inflazione è indicata al 3,1% nel 2012 e dovrebbe scendere al 2,3% nel 2013.

Anche le consuete rilevazioni effettuate da Prometeia evidenziano un quadro decisamente negativo per il 2012, per quanto concerne l’attività manifatturiera.
La produzione segna infatti una contrazione del 5,3%, le importazioni un arretramento del 6,2%, le esportazioni presentano un incremento dello 0,5% e la domanda interna arretra del 5,6%.
L’industria manifatturiera nel 2013 dovrebbe evidenziare la seguente evoluzione:
- produzione +0,4%
- importazioni +1,1%
- esportazioni +2,1%
- domanda interna -0,1%.
La debole inversione di tendenza, secondo l’analisi effettuata da Prometeia, deriva da un primo semestre 2013 ancora recessivo. Al momento una vera ripresa interesserà il 2014.

I dati utilizzati per l’elaborazione del report sono tratti dalla banca dati dell’Istituto Italiano Imballaggio

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