Rapporto sullo stato dell’imballaggio – Giugno 2014

Osservatorio quadrimestrale della filiera dell’imballaggio. Situazione a fine giugno 2014. A cura di Plinio Iascone

In questa sede si rende uno spaccato dell’andamento dei comparti dell’industria manifatturiera dove più intenso è il consumo di imballaggi, suddivisi nelle macroaree food e non food. A seguire, la relativa evoluzione del settore imballaggi.
I quadri evolutivi dei settori manifatturieri sono invece tratti dalle analisi settoriali elaborate da associazioni di categoria o da Prometeia.
Rispetto a quanto evidenziato a fine 2013 l’attività delle diverse aree manifatturiere presenta un lieve miglioramento del quadro evolutivo, ma per tornare ai valori antecedenti la crisi i tempi saranno sensibilmente lunghi.

Industria alimentare (food e bevande)
L’industria italiana dell’alimentare e bevande ha chiuso il 2013 con un calo del 2,3% che si somma all’arretramento del 5% circa del biennio precedente.
La contrazione è stata determinata dalla sensibile flessione dei consumi interni e la crescita delle esportazioni non è riuscita a compensare il crollo dei consumi interni. Tale situazione ha interessato sia l’area food che l’area bevande ma le prospettive evolutive della produzione per il 2014 sono positive per entrambe:+1,6% per le bevande e +0,7% per il food. Si prevede che la crescita sarà guidata essenzialmente dall’export: +3% sia per le bevande che per il food.
La domanda interna nel complesso dovrebbe evidenziare una ripresa molto contenuta.

Farmaci
Le analisi di Prometeia indicano un 2014 con un’attività produttiva in crescita del 2,5% dopo il lieve aumento riscontrato nel 2013 (seguito a diversi anni di progressiva e soddisfacente evoluzione).
La crescita del 2013 è stata guidata essenzialmente dal trend evolutivo positivo delle esportazioni, mentre la domanda interna ha segnato un modesto incremento sostenuto essenzialmente dai farmaci erogati dal servizio sanitario dello Stato.
Nel 2014, sempre secondo Prometeia, la farmaceutica evidenzierà un aumento contenuto rispetto ai livelli degli anni precedenti (+0,6%), a seguito della debolezza del mercato interno causata dal contenimento della spesa pubblica.

Sistema moda
Secondo Prometeia l’attività produttiva del comparto, nel corso del 2013, ha continuato a esprimere un trend evolutivo negativo che ha determinato un arretramento dell’1,8%, che si somma ad altre flessione degli anni precedenti.
Tale situazione recessiva ha interessato sia la domanda interna che le esportazioni.
Nei prossimi anni, secondo le ipotesi formulate da Prometeia, la situazione dovrebbe assumere un profilo espansivo guidato da una crescita sia delle esportazioni che della domanda interna.

Cosmesi e profumeria
Sia nel 2012 che nel 2013 il settore è riuscito a limitare il ridimensionamento della domanda interna grazie al trend positivo delle esportazioni.
E se, globalmente l’attività produttiva ha segnato un lieve incremento nel 2012 e una lieve flessione nel 2013, le aspettative per il 2014 sono orientate a una ripresa trainata essenzialmente dalle esportazioni, ma anche da un inizio di ripresa della domanda interna.

Mobili e arredamento
Il settore è in crisi dal 2010 e la produzione, nel triennio 2011/2013, evidenzia un arretramento del 19% circa.
Questa evoluzione negativa è stata determinata sia dalla crisi della domanda interna che dal progressivo cedimento delle esportazioni; negli ultimi anni hanno segnato una flessione anche le importazioni. Il 2014 è ritenuto l’anno di una possibile svolta positiva, trainata sia dalle esportazioni che dalla domanda interna, ma il ritorno ai livelli pre crisi è ancora ben lontano.

Prodotti chimici
Secondo Federchimica, il comparto chimico italiano ha concluso il 2013
con un calo produttivo in volume del 2,2%, determinato da export in crescita dell’1,3%, import in arretramento del 2% e una domanda interna in flessione del 3,5%.
La strada della lenta ma progressiva ripresa dovrebbe essere imboccata a metà 2014: produzione +2,9%, export +4,5%, import +1,5% e domanda interna +1% (trend evolutivi riferiti alle quantità di prodotti chimici).

Meccanica
Secondo Prometeia, nel 2013 il settore ha chiuso l’anno con un ulteriore arretramento rispetto al bilancio già negativo del 2012.
In particolare il 2013 ha segnato -1% in produzione, -2,9% per le esportazioni,
-4,7% per la domanda interna.
Il 2014 è ipotizzato in lenta ripresa. Grazie al sostegno degli incentivi della “nuova Sabatini” e agli investimenti per l’Expo 2015 la domanda interna dovrebbe segnare una ripresa del 2,9%. Anche per il commercio estero si ipotizza una ripresa: +2,2 le esportazioni e +3,9% le importazioni. Il consumo interno è ipotizzato in crescita del 2,9%.

Elettrodomestici
Grazie alla lieve ripresa nel corso del quarto trimestre, il 2013 si è concluso con una crescita produttiva dell’1,4%, sostenuta dalle esportazioni.
E il 2014, secondo Prometeia, dovrebbe riconfermare un’ulteriore crescita della produzione anche se contenuta all’1%; per contro la domanda interna dovrebbe esprimere uno sviluppo dell’1,3%, essenzialmente a beneficio delle importazioni, di cui si ipotizza uno sviluppo del +3,4%, destinato però a crescere (il che contribuirà a contenere sensibilmente lo sviluppo della produzione).

Materiali edili
Prosegue la lunga fase recessiva del comparto edilizia che, anche nel 2013, ha vissuto una nuova flessione dell’attività del 5,8% estesa a tutti i settori collegati: cemento, calcestruzzo, mattoni, tondo per cemento armato ecc.
Negli ultimi cinque anni la flessione dell’attività produttiva dell’edilizia è stata del 24%, e negli anni precedenti il trend non è stato certamente soddisfacente.
A partire dal 2014, secondo analisi effettuate da Prometeia, l’attività settoriale dell’industria edile e quindi quella dei materiali destinati alle costruzioni è attesa in graduale recupero, su tassi di crescita comunque moderati: +0,3% nel 2014, +1,4% nel 2015 e un +1,2% medio annuo nel triennio 2016/2018.

Il quadro economico generale
Secondo Prometeia, il lieve miglioramento del ciclo manifatturiero che si è manifestato nell’ultimo bimestre del 2013 ha perso intensità nel corso del primo trimestre del 2014, a causa del perdurare della stagnazione della domanda interna.
Nonostante questo, l’indice della produzione industriale del “manifatturiero” ha consolidato nel primo trimestre l’uscita dalla fase recessiva, con una crescita tendenziale dell’1,5% su base annua.
I risultati migliori vengono in particolare dai settori produttori dei beni di consumo semidurevoli (particolarmente colpiti dalla lunga crisi degli ultimi anni).
L’inversione di tendenza si è resa possibile anche grazie al prosieguo della crescita delle esportazioni (ma un segnale positivo della seppur lenta ripresa della domanda interna è la progressiva crescita delle importazioni).
In sintesi, secondo Prometeia, il 2014 dovrebbe evolversi nel seguente modo: produzione +1,5%, esportazioni +2,4%, importazioni +2,9% e domanda interna +1,1%.
Secondo le ultime valutazioni di Confindustria il PIL nel 2014 è previsto in crescita dello 0,6%.
Le possibilità di un pieno aggancio dell’inversione di tendenza non sarà però completamente in carico alle aziende, essendo necessario il sostegno di una ritrovata stabilità della politica nazionale, il progressivo risanamento delle finanze pubbliche, l’attuazione delle riforme prospettate dal Governo e da migliori condizioni sul versante del credito alle imprese da parte delle banche.
Le prospettive evolutive per il triennio 2015/2017 dovranno puntare essenzialmente a intercettare la domanda mondiale, così da incrementare in modo sensibile le esportazioni, poiché la ripresa della domanda interna sarà purtroppo molto lenta e contenuta. Ritornare ai livelli pre crisi sarà un percorso comunque lungo, in quanto l’arretramento di importanti indicatori economici è rilevante: il PIL del 2013 è inferiore del 9,1% rispetto al 2000, i consumi delle famiglie sono inferiori dell’8% rispetto al 1998, l’occupazione è arretrata del 7,2% rispetto al 2000 e la produzione industriale nel 2013 risulta inferiore del 24,6% rispetto al 1986.                   

NOTA
I dati utilizzati per l’elaborazione del report sono tratti dalla banca dati dell’Istituto Italiano Imballaggio.

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