Primo trimestre 2016: macchine da stampa, converting e legatoria
Le esportazioni crescono del +18,5%, con le Americhe a tirare la volata e l’Asia che cede qualche posizione. L’import, invece, al +10,9%, vede in pole position i fornitori europei e asiatici.
Secondo i dati ISTAT, elaborati dall’Ufficio Studi Acimga, da gennaio a marzo di quest’anno sono cresciute a due cifre sia le esportazioni sia le importazioni di macchine per printing, converting, cartotecnica e arti grafiche, confermando lo slancio dell’industria italiana di settore.
Si consolida così il trend più che positivo dei mercati esteri: un dato particolarmente significativo per i costruttori che fanno capo ad Acimga, che fuori confine realizzano, mediamente il 70% del giro d’affari.
«Questa tendenza - sottolinea al riguardo Marco Calcagni, Presidente dell’associazione confindustriale - testimonia la fase espansiva di una serie di economie importanti, a est come a ovest del mondo, ma anche e soprattutto la capacità dell’industria italiana di rispondere alle esigenze espresse nei diversi paesi e contesti. Siamo leader a livello mondiale sul piano tecnologico, commerciale e di servizio e abbiamo tutte le carte necessarie a consolidare il nostro primato».
«Molto interessante - considera Andrea Briganti, direttore di Acimga - anche l’andamento del mercato domestico, che si conferma in ripresa dopo un lungo periodo di scarsa dinamicità, incoraggiando le imprese a progettare il futuro con ottimismo».
Uno slancio che non ha subito rallentamenti neppure nel periodo precedente Drupa quando, come noto, di solito tutto si ferma in attesa di vedere in fiera le ultime novità. Al contrario, la vetrina internazionale delle tecnologie per il printing ha visto una grande affluenza di buyer italiani che hanno investito in progetti importanti. Drupa 2016 è stata una grande fiera, dove operatori di tutto il mondo hanno confermato l’interesse e la fiducia nelle proposte Made by Italy e firmato contratti per milioni di euro.
Export. Sale l’America, scende l’Asia
Nel primo trimestre dell’anno in corso, le esportazioni totali dei costruttori hanno guadagnato il 18,5% rispetto allo stesso periodo del 2015, per un valore superiore ai 340 milioni di euro.
Sono cresciute del 22,1% le vendite in Europa, che rappresentano oltre la metà (il 57%) del totale, e di un ottimo +41,8% nelle Americhe. Calano, invece, del 10,5%, i contratti stipulati con buyer asiatici.
Gli Stati Uniti si sono affermati come il primo mercato di sbocco dei costruttori italiani (44,9 milioni), davanti a Francia (26,7 milioni), Germania (24,3 milioni), Regno Unito (24,2 milioni) e Turchia (23,2 milioni).
Import: il dominio europeo e la crescita dell’Est del mondo
Le importazioni complessive di macchine da stampa e converting sul mercato italiano sono aumentate del 10,9%, a più di 105 milioni di euro.
Sono cresciuti soprattutto gli acquisti dall’Europa (+10,8%), che fornisce l’84% del totale importato e dall’Asia (+12,3%). Meno brillante (+4,9%) il dato americano.
Guardando ai singoli paesi, vediamo che aumenta l’import dalla Germania (+27,4%), dalla Cina (+28,5%) e dai Paesi Basi (+35%). In questi primi tre mesi dell’anno sono invece calati gli acquisti di macchinari francesi (-13,2%).