Packaging cosmetico sostenibile: Aliplast presenta le linee guida sviluppate con Cosmetica Italia

Presentato nel corso di Cosmoprof Worldwide 2024, il white paper “Imballaggi in plastica nel settore cosmetico” rappresenta un vademecum pensato da Aliplast (Gruppo Hera) e Cosmetica Italia per formare ai concetti base del riciclo il mondo del beauty, sempre più attento alla sostenibilità ma ancora non abbastanza vicino ai nuovi materiali innovativi con contenuto riciclato presenti in commercio.

Maria Costanza Candi

l white paper, pensato per costruire un mercato via via più consapevole e competente, si rivolge in particolare alle aziende medio piccole che rappresentano la maggioranza del comparto italiano e non sempre dispongono di tutte le professionalità necessarie a trattare temi complessi come la filiera del riciclo. Gli operatori del mercato troveranno nel documento una serie di utili indicazioni per orientare le proprie scelte entrando così nella positiva dinamica dell’eco design, del riciclo e dei nuovi materiali che ne derivano.

Obiettivo del white paper e della partnership fra Aliplast e Cosmetica Italia è promuovere la diffusione di imballaggi ricercati esteticamente e capaci di esaltare le funzionalità del prodotto ma, al tempo stesso utili ad azzerare gli sprechi. Se per lungo tempo il packaging dei prodotti cosmetici ha infatti faticato a tenere assieme ragioni commerciali e ambientali, oggi i principi di economia circolare orientano buona parte dell’innovazione nel settore della bellezza. Ne ha parlato con ItaliaImballaggio Carlo Andriolo, amministratore delegato di Aliplast.

«Da diversi anni produciamo plastiche riciclate per il cosmetico, partendo dal materiale più vicino al PET con cui otteniamo un prodotto di qualità che sta convincendo anche il mondo della cosmetica. Si tratta di materiali che grazie alla qualità del riciclato rispondono ai requisiti estetici, olfattivi e tecnici adatti al settore, sia nel packaging che nel processing.

Ecco perché investiamo molto in R&D e nelle collaborazioni. Abbiamo contatti continui con i converter ma anche con i brand owner, player con cui condividiamo informazioni, soluzioni e gamma per orientarne le scelte oltre quanto tradizionalmente accettato come materiale riciclato. L’approccio di avvicinamento alle novità avviene per fasi perché il cliente deve credere nel prodotto e saperlo lavorare. La plastica richiede infatti competenze molto specializzate sia nella taratura delle macchine che nel trattamento dei materiali stessi. Per accelerare questo processo, quindi, le collaborazioni sono essenziali».

Riciclato food e cosmetic grade

Oltre al settore cosmetico, Aliplast è impegnata a sviluppare prodotti di alta qualità destinati ad altri settori, tra cui l’alimentare. Nella varietà di materiali riciclati sempre più sofisticati e adatti ai settori più disparati, il PET gioca un ruolo da protagonista, su cui Andriolo chiosa:

«Puntiamo sul PET riciclato perché il nostro prodotto è approvato da EFSA ed è food contact compliant, requisiti su cui possiamo offrire ai clienti bollino, processi di tracciabilità e verifica dell’input. Un corredo di certificazioni che unito al contatto con gli alimenti scala automaticamente al cosmetic grade, diventando in tutto e per tutto compatibile anche con prodotti sensibili destinati al contatto con pelle e occhi. La direttiva sul food contact e il cosmetic grade è molto stretta, quindi su materiali riciclati in sostituzione dell’rPET serve ancora tempo con la maturazione di legislatore e mercato».

PPWR: un’opportunità per il settore

Questo impegno di Aliplast anticipa i dettami di un quadro europeo in profondo mutamento, che trova nel Regolamento imballaggi e rifiuti di imballaggi (PPWR) il suo timone. Il PPWR è molto discusso nel mondo industriale legato a packaging, plastica e nuovi materiali. Da un canto infatti alcuni formati vengono proibiti, si pensi al monouso, dall’altro però si apre all’osservazione delle evoluzioni tecniche, in primis le bioplastiche che Aliplast non tratta ma che sono terreno di continua sperimentazione e che si inseriscono nel più ampio capitolo dei materiali innovativi in cui il riciclato è sempre più protagonista.
Sulla rivoluzione portata dal nuovo regolamento, Carlo Andriolo ha una visione non convenzionale:

«Quando il legislatore europeo entra in tecnicismi legati ai biomateriali e alle quantità di riciclato obbligatorio, dimostra che c’è spazio per altre forme di riciclo, in particolare quando si riferisce alla plastica e al PCR, il riciclato post consumo. Vedo quindi meno focus sulla tecnologia e più attenzione all’origine del materiale indipendentemente dalla tipologia di lavorazione, ovvero che si tratti di riciclo chimico o meccanico. Per quanto ci riguarda quindi il PPWR può essere un’opportunità: se è vero che alcuni imballaggi vengono ridotti, ci sono però alcuni punti a vantaggio della nostra industria.In primo luogo, per quanto si auspichi il riuso, dove non sia possibile vengono imposte percentuali di riciclato più elevate comprese tra il 35% del 2030 e il 45% del 2040. Il riciclato plastico diventa quindi materiale obbligatorio spingendo tutta la filiera che sta a monte. Per Aliplast è una buona opportunità, visto che tutto quello che entra sul mercato deve essere riciclato e deve essere classificato a seconda della qualità. Ad esempio i prodotti di qualità inferiore, richiederanno contributi ambientali più alti oltre a dover fornire una chiara indicazione al consumatore».

Il nuovo impianto circolare

Secondo Andriolo, quindi l’effetto netto del PPWR sarà positivo e Aliplast non si fa certo trovare impreparata.

«Dopo il recente annuncio - conclude - nei prossimi 18 mesi costruiremo un nuovo impianto di riciclo pienamente circolare che sorgerà a Modena nei pressi dell’inceneritore. Qui si produrranno plastiche riciclate e rigide, in particolare polietilene ad alta densità e polipropilene adatti anche al mondo cosmetico, prelevando energia dall’inceneritore, acqua dal depuratore e materia prima dal riciclato post consumo. Un distretto circolare in piena regola, dal primo all’ultimo passaggio».

Scopri maggiori informazioni sulle aziende citate in quest'articolo e pubblicate sulla Buyers' Guide - PackBook by ItaliaImballaggio
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