Gli imballaggi di acciaio e alluminio (2022)

Protagonisti in campo alimentare fin dal 1800, nel tempo gli imballaggi di metallo sono stati ampiamente utilizzati anche in ambito cosmetico, farmaceutico e chimico. Dimensioni e caratteristiche del mercato italiano (dati di consuntivo 2022), con la suddivisione per tipologie.

Barbara Iascone

Prima di analizzare i dati relativi al 2022 degli imballaggi di metallo, vale la pena ripartire da quanto accadeva l’anno precedente, quando l’andamento tendenziale risultava decisamente positivo, con una produzione complessiva al +10,5%: una crescita determinata dal necessario ripristino delle scorte di magazzino, a cui i produttori avevano attinto nel corso del 2020.

Nel 2022 il comparto registra un calo produttivo globale, che si aggira intorno al -11%, in parte dovuto a un andamento fisiologico dopo la sensibile crescita del 2021, in parte imputabile alla diminuzione dei consumi di alcune tipologie di prodotti, tipicamente confezionate con i due materiali.

Tabella 1. Il mercato degli imballaggi metallici. Valori t/000 e mln euro.
  2019 2020 2021 2022 var. 22/21
Fatturato mln euro 4811 4536 5430 6685 23,10%
Produzione 829,67 812,3 897,6 796,6 -11,30%
Import  74,7 63 76 83,6 10,00%
Export 362,3 377,3 395,3 362,1 -8,40%
Consumo apparente 542,07 497,96 578,3 518,1 -10,40%
Fonte: Packaging in Figures elaboration on ISTAT variations giving assumption for 2022.

La produzione di imballaggi metallici nel 2022 scende quindi al di sotto delle 797.000 tonnellate, le esportazioni calano dell’8,4% superando di poco le 362.000 tonnellate, mentre le importazioni aumentano del 10% arrivando a circa 83.600 tonnellate. Andamento diversificato invece per il fatturato di entrambe le tipologie (la variazione 2022 sul 2021 è stata del +23%), che ha superato i 6,6 miliardi di euro, complice l’aumento dei costi energetici e delle materie prime che hanno fatto alzare notevolmente i prezzi degli imballaggi.

Sul totale degli imballaggi metallici, la rappresentatività delle due tipologie di materiale - acciaio e alluminio - cambia a seconda che si parli di quantitativi espressi in peso oppure di valori di fatturato. Gli imballaggi in acciaio rappresentano l’81% degli imballaggi metallici prodotti in Italia, mentre quelli in alluminio ne rappresentano il 19%. Se parliamo della rappresentatività espressa in valore, la situazione si capovolge, con gli imballaggi in alluminio al 66% del totale e quelli in acciaio al 34%

Tabella 2. Suddivisione tra imballaggi di acciaio e alluminio anno 2022. Valori t/000 e mln euro.
  Acciaio Alluminio
Fatturato mln euro 34% 66%
Produzione 81% 19%
Fonte: Packaging in Figures elaboration on ISTAT variations giving assumption for 2022.

Imballaggi di metallo: i punti di forza

  • Resistenza e durata. Proteggono con efficacia i prodotti da urti, pressioni e danni durante il trasporto e lo stoccaggio.
  • Barriera protettiva. Il metallo garantisce un’adeguata barriera a ossigeno, luce, umidità e a contaminanti esterni, mantenendo così la freschezza e la qualità dei prodotti confezionati per un periodo più lungo.
  • Riciclabilità. Gli imballaggi di metallo sono altamente riciclabili. Il riciclo del metallo riduce l’impatto ambientale e contribuisce alla conservazione delle risorse naturali.
  • Versatilità. Il metallo può essere modellato in diverse forme e dimensioni, consentendo una vasta gamma di opzioni di imballaggio. Può essere utilizzato per confezionare alimenti, bevande, prodotti chimici, cosmetici e altro ancora.
  • Design attraente. Gli imballaggi di metallo possono essere personalizzati con etichette, colori e design accattivanti per attirare l’attenzione dei consumatori sugli scaffali dei negozi.

Panoramica sulle tipologie e destinazioni d’uso

Imballaggi di acciaio. In base alla classificazione riportata in Imballaggio in Cifre, gli imballaggi in acciaio si suddividono in due macro categorie: imballaggi leggeri in banda stagnata e fusti in lamiera sottile.

Gli imballaggi in banda stagnata si suddividono a loro volta in tre tipologie: open top, utilizzati per confezionare prodotti alimentari (pomodori pelati, conserve vegetali, tonno…); general line, utilizzati per i prodotti chimici (pitture e vernici, solventi) ma anche latte per olio alimentare e bombolette aerosol per il food e non food; chiusure (tappi corona e capsule twist off). I fusti, cilindrici oppure tronco-conici, sono realizzati con lamierino di acciaio senza rivestimento di stagno, ma protetto da un’adeguata verniciatura sia interna che esterna. Sono caratterizzati da una capacità compresa tra 50 litri e 300 litri, con netta prevalenza di quelli con capacità 200 litri. L’area di impiego dei fusti può essere alimentare, per esempio per la movimentazione dei pomodori dalla raccolta alla lavorazione, o ancora per il confezionamento dell’olio per uso industriale, oppure non alimentare, petrolio, carburanti ecc.

Imballaggi di alluminio. Si tratta di contenitori vari per alimenti e non, lattine per bevande, scatolette per conserve alimentari come paté, caviale ecc., vaschette. Rientrano nella categoria anche i tubetti, impiegati sia in ambito food sia non food (concentrato di pomodoro, salse, pitture, cosmetici…) nonché le bombolette aerosol e i flaconi utilizzati soprattutto per confezionare prodotti cosmetici. Da non dimenticare, infine, il foglio sottile di alluminio, chiusure, capsule a vite, easy open, ecc.

Tabella 3. Imballaggi leggeri (banda stagnata): ripartizione % in base all’utilizzo apparente per settori.
  2022
Open top 61,70%
Olio alimentare 4,50%
General line (prod.chimici e scatole fantasia) 10,30%
Bombolette 13,40%
Chiusure 10,10%
Totale 100,00%
Fonte: Packaging in Figures elaboration on ISTAT variations giving assumption for 2022.

Il mercato italiano degli imballaggi d’acciaio: dimensioni e caratteristiche

Nel 2022 la produzione di imballaggi in acciaio espressa in tonnellate si assesta intorno alle 668,9 t/000, con un andamento tendenziale in calo rispetto al 2021 pari al -10,3%.

Analizzando i dati relativi al commercio estero, risultano in forte crescita le importazioni, che chiudono il 2022 con un tasso tendenziale pari al +18,1% e raggiungono le 66 t/000. Tale crescita risulta ormai ininterrotta dal 2019. Si consideri che il 76% delle importazioni si riferisce agli imballaggi leggeri che, da sole, crescono di quasi il 15%. Le esportazioni calano del 2,9%.

  • Per quanto riguarda gli imballaggi leggeri in banda stagnata, open top, chiusure e parte del general line (quelli di dimensioni più piccole), da soli hanno registrato un calo pari al -5,2% e oggi rappresentano circa l’85% del totale imballaggi in acciaio. Gli imballaggi leggeri in banda stagnata si suddividono per 61,7% in open top e per il 28,2% in general line nella sua globalità. Le bombolette sono al 13,5%, le chiusure al 10,4% e i contenitori per olio alimentare al 4,7%. Per l’open top, a determinare i cali più significativi sono stati gli andamenti negativi delle conserve animali (ittiche e carni), mentre per il general line i cali si sono presentati per quasi tutti i settori.
  • L’area dei fusti in acciaio nel 2022 ha espresso una produzione pari a 124.000 tonnellate, in sensibile crescita rispetto al 2021 con un trend pari al +10%, recuperando ampiamente il calo registrato nel 2020. Sia le importazioni che le esportazioni registrano andamenti positivi: +60% le prime +15% le seconde. I fusti in acciaio sono utilizzati per il 70% circa nel settore chimico petrolifero e per il restante 30% vengono utilizzati per la movimentazione di sementi, pomodori o per il trasporto di prodotti destinati all’industria.
Tabella 4. Contenitori in alluminio: ripartizione % dell’utilizzo apparente per settori.
  2022
Bevande 59,10%
Food 19,90%
Cosmesi-Farma 20,20%
Altro 0,80%
Totale 100,00%
Fonte: Packaging in Figures elaboration on ISTAT variations giving assumption for 2022.

Dimensioni e caratteristiche del mercato italiano degli imballaggi di alluminio L’alluminio

utilizzato per la produzione degli imballaggi comprende il can stock utilizzato per la produzione di lattine per bevande, il foil stock impiegato sia nella produzione del foglio sottile che in quella di capsule, il can body per corpi scatola per food e le pastiglie impiegate per la produzione delle bombolette.

Le leghe che compongono i diversi prodotti sono innumerevoli e variano a secondo delle tipologie di produzione e dei diversi impieghi. Nel 2022 gli imballaggi in alluminio registrano un andamento della produzione positivo: +1,2%, con 154.000 tonnellate. L’andamento delle singole tipologie è diversificato.

  • Le vaschetta e gli “altri imballaggi sottili” registrano trend positivi, mentre i contenitori le chiusure e il foglio sottile risultano calare rispetto al 2021. A sostenere la produzione è il mercato interno, in quanto le esportazioni registrano un -13% e le importazioni diminuiscono del 7,7%. Diverse le tipologie di imballaggi vuoti prodotti nel 2022: il 27,2% è imputabile ai contenitori, cui segue con il 24,8% la voce “altro”, all’interno della quale rientrano foglio sottile per chiusura yogurt, tubetti, capsule rivestimento chiusure vino. Il 20,1% di share è imputabile alle chiusure, mentre il 18,5% è destinato alla categoria vaschette per alimenti. A concludere la suddivisione, il foglio sottile con il 9,3%.
  • In base alle elaborazioni che derivano dalla Banca Dati dell’Istituto Italiano Imballaggio, dove vengono analizzati gli andamenti dei mix del packaging di circa 100 settori utilizzatori, la destinazione d’uso degli imballaggi di alluminio è la seguente: 59,1% lattine per bevande, 20,2% contenitori a uso farmaceutico e cosmetico, 19,8% scatolette per conserve alimentari, 0,9% “altro”.

Il riciclo degli imballaggi metallici

Grazie al lavoro incessante dei consorzi di filiera del Sistema CONAI, il fine vita degli imballaggi viene affidato al riciclo, con percentuali in costante crescita. In base agli ultimi dati resi noti dal Consorzio RICREA, nel 2022 gli imballaggi di acciaio avviati a riciclo hanno toccato le 490 t/000, vale a dire l’80,6% dell’immesso al consumo, con risultati che superano già dello 0,6% gli obiettivi di legge stabiliti al 2030. Il consorzio che si occupa del riciclo e recupero degli imballaggi in alluminio è il CIAL e in base alle ultime elaborazioni, nel 2022 gli imballaggi avviati a riciclo hanno toccato le 60.200 tonnellate, ovvero il 73,6% dell’immesso al consumo. Anche in questo caso, quindi, sono già superati gli obiettivi di riciclo stabiliti al 2030.

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