Astucci e scatole pieghevoli: barometro del settore
Sfide, opportunità ed elaborazioni economico finanziarie sul comparto illustrate nell’ultimo Osservatorio GIFASP e dibattute nel corso dell’Assemblea d’Autunno a Bologna.
Si è svolta il 7 novembre scorso a Bologna, l’Assemblea d’Autunno Gifasp (Gruppo Italiano Fabbricanti Astucci e Scatole Pieghevoli) riservata alle aziende associate nella sessione del mattino e successivamente aperta al pubblico per la presentazione dell’Osservatorio di settore elaborato da StudiaBO.
Le cifre del comparto
Desunta dall’analisi degli ultimi bilanci delle principali aziende del settore, l’indagine ha evidenziato nel 2021 un nuovo massimo storico di fatturato medio settoriale (+9,9%) ma, a differenza degli ultimi dieci anni, questa volta meno dinamico della media manifatturiera (in forte rimbalzo positivo).
All’interno del settore si evidenzia una sostanziale differenziazione delle prestazioni, con 1/4 delle aziende che presenta margini su livelli particolarmente elevati (>15% del valore della produzione) e un altro 27% livelli piuttosto contenuti (<5%).Il settore astucci, in sostanza, si conferma comunque “aciclico” (più resiliente ai cicli negativi) e nel medio periodo più frizzante della media manifatturiera. Nell’analisi dell’evoluzione del fatturato per comparto, quello cosmetico è risultato essere il più performante (+18.4% nel 2021 dopo le penalizzazioni del 2020), seguito dal general packaging cresciuto anch’esso a doppia cifra e dal farmaceutico che si è invece fermato a +4.2%.
Indicativa l’analisi delle 17 imprese “best performers”, ovvero quelle che nel periodo 2016-2021 si sono distinte per livelli di prestazione significativamente superiori alla media del settore su tutti gli indicatori economico-finanziari considerati. Tale gruppo appare trasversale alle due tipologie di raggruppamenti (merceologico e dimensionale) considerati nello studio, segnalando l’esistenza di altri fattori competitivi.
Dall’incontro sono emerse anche indicazioni sulla chiusura dell’esercizio 2022, stimata a +26,3% in euro, mentre l’outlook al 2026 delinea un rallentamento dei tassi di crescita media annua, previsti intorno al 6%.