Come cambia il packaging cosmetico
Dati e fatti Il mercato italiano della cosmesi-profumeria registra valori in controtendenza rispetto a molti altri comparti industriali. Ottimo l’export, ma buona anche la domanda interna. L’imballaggio segue e ringrazia.
Anche nel 2011, anno di crisi generalizzata, la cosmesi italiana ha espresso un trend evolutivo positivo, segnando una crescita globale del fatturato pari al 4, 6%. Determinante, in questo senso, l’ottimo andamento delle esportazioni (+14%), ma anche la domanda interna di prodotti cosmetici ha registrato valori sostanzialmente positivi: pure in presenza di un generale ridimensionamento dei consumi, ha infatti segnato un +4, 6%, confermando così la vocazione anticiclica del comparto.
Il mercato italiano
La crescita del mercato italiano è derivata da uno sviluppo dell’1% dei prodotti nazionali e da una crescita del 5% dei cosmetici e profumeria importati.
Il saldo commerciale resta nettamente positivo: in valore +1.050 milioni di Euro e +188.123 in tonnellate.
Il 33% delle esportazioni ha interessato quattro paesi, ovvero Germania, Francia, Regno Unito e USA.
I maggiori tassi di sviluppo delle esportazioni, sempre nel 2011, hanno interessato Hong Kong, Emirati Arabi, Polonia e Spagna.
Pur attraversando un momento congiunturale difficile, le imprese italiane hanno continuato a investire in ricerca e innovazione.
La struttura dell’offerta conferma che quattro settori (trattamento corpo 17%, trattamento viso 15%, capelli 14% e igiene corpo 14%) rappresentano il 60% dell’offerta. A seguire l’importante area della profumeria maschile e femminile, con uno share del 12%.
Il restante 28% comprende diversi settori: igiene orale, make -up, prodotti per il trattamento delle mani, per le labbra, prodotti maschili, prodotti dermici per bambini e confezioni regalo.
Ognuna di queste aree di prodotti utilizza una gamma variegata di confezioni.
Il 72% dei prodotti sono utilizzati dalle donne e il 28% dagli uomini (i cui consumi, negli ultimi anni, presentano trend di sviluppo interessanti).
Secondo le elaborazioni annuali effettuate dall’Istituto Italiano Imballaggio, nel 2011 la produzione dei diversi prodotti della cosmesi profumeria è riconducibile a 3.370 milioni di confezioni: +4,2% rispetto al 2010 che segnò, a sua volta, un +3,3% rispetto al 2009.
L’evoluzione conferma un quadro congiunturale decisamente favorevole; i cosmetici e i profumi si confermano prodotti che “fanno immagine" e la presentazione del prodotto, oltre a tutto ciò che concerne la comunicazione, assume in quest’ottica una valenza determinante date le peculiarità del settore.
Oltre a svolgere la sua funzione standard di contenitore del prodotto, il packaging costituisce una formidabile leva di marketing per comunicare sensazioni, legate tanto al prodotto quanto all’azienda produttrice.
Focus sugli imballaggi primari
Si valuta che, nel 2011, l'industria italiana della cosmesi - profumeria e igiene personale abbia immesso sul mercato 3.370 milioni di confezioni: estremamente variegate le tipologie di imballaggi primari, più omogenee quelle di presentazione e da trasporto (nel primo caso la scelta cade essenzialmente sull’astuccio pieghevole di cartoncino, nel secondo caso sulle casse di cartone ondulato).
Gli imballaggi primari usati dal comparto profumeria-cosmesi - igiene personale sono riconducibili a cinque principali categorie: confezioni di vetro, confezioni di plastica (inclusi i poliaccoppiati flessibili), tubetti flessibili, confezioni di metallo e incarti di carta.
Vetro. Flaconi, boccette, vasi, etc. presentano uno share globale del 23,6% sul totale degli imballaggi primari impiegati per il confezionamento dei diversi prodotti della cosmesi.
Negli ultimi dieci anni lo share del contenitore di vetro è passato dal 28% all’attuale 23,6% ma nell’ultimo biennio la sua posizione sembra essersi stabilizzata.
La maggiore presenza del vetro è nel settore profumi, dove i flaconi coprono una quota dell’89%, e nei prodotti per le mani.
Plastica. Il principale competitor della confezioni di vetro è in genere il contenitore di plastica: vasetti, flaconi, tubetti rigidi sono caratterizzati da tassi di crescita interessanti. Il loro share di mercato, sul totale, è al 42,9% e risulta tendenzialmente in crescita (la partecipazione al mercato dal 2000 a oggi è aumentata dell’1% medio annuo).
La presenza più significativa degli imballaggi di plastica è nei prodotti per il trattamento dei capelli 75%, trattamento corpo 58%, viso e trucchi 64%, rossetti 65%, deodoranti 50% e prodotti per le mani 35%.
I poliaccoppiati sia rigidi che flessibili risultano in progressivo sviluppo
Il tubetto flessibile PE/ALL/PE presenta uno share globale, sostanzialmente stabile, del 18,9% circa; viene utilizzato per l’85,7% dai dentifrici.
I poliaccoppiati flessibili da converter (si tratta in pratica di bustine monodose), coprono una quota del 3,8% e risultano tendenzialmente in crescita nei settori prodotti per le mani e profumi.
Metallo. Per quanto riguarda gli imballaggi metallici (bombolette per prodotti spray, scatolette, tubetti rigidi ecc.) sono suddivisi tra alluminio e acciaio: i primi si attestano al 6%, i secondi al 3,3%.
È il comparto deodoranti a farne il maggior uso: la bomboletta metallica spray è al 34%, in particolare, 30% quella di alluminio e 4% quella di acciaio, confermando l’orientamento del mercato.
Significativa la presenza della bomboletta metallica anche nelle schiume da barba: 25% di share per l’alluminio e 15% quella di acciaio.
L’alluminio viene anche utilizzato per produrre i tubetti flessibili (2%) utilizzato ancora in diverse aree delle cosmesi, sebbene il mercato sia orientato al tubetto flessibile di poliaccoppiato.
Carta. Risultano stanzialmente stabili all’1,5% le confezioni primarie realizzate con busta di carta (talco) e incarti di carta (saponette).
Note sugli imballaggi di presentazione. L’astuccio di cartoncino, imballaggio secondario di presentazione per antonomasia, è sempre molto diffuso: impiegato nel 45% circa delle confezioni, se ne calcola un utilizzo pari a circa 1.311 milioni di unità. Nel caso della profumeria e delle creme viso corpo di alta gamma gli astucci svolgono, al pari del flacone o del vasetto, una funzione di comunicazione molto importante.
Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio