Agroalimentare: il ruolo della logistica
Dal 1° gennaio 2013 è in vigore il nuovo standard IFS Logistics, che pone vari obiettivi, tra cui stabilire un sistema di valutazione uniforme e comune, garantire la comparabilità e la trasparenza lungo l'intera catena di fornitura, ridurre i costi e i tempi sia per i fornitori che per i distributori...
La politica di sicurezza alimentare messa in atto dalla UE ha portato ad adottare un approccio globale che, necessariamente, deve coinvolgere tutti gli attori della supply chain. Per questo motivo, le aziende di trasformazione e distribuzione, anche del settore agroalimentare, hanno iniziato a richiedere garanzie in tal senso ai propri fornitori di logistica distributiva. Organizzato da Certiquality con la collaborazione di Assologistica, si è svolto in aprile presso l'Interporto di Verona un convegno dedicato a questi temi, con l'intento di stimolare un maggior legame e collaborazione fra i diversi soggetti coinvolti nella catena di fornitura sul tema dell'analisi, della valutazione e della gestione dei rischi. Il tutto nell'ottica della prevenzione, minimizzando e controllando i pericoli potenziali lungo tutta la filiera. Molte le testimonianze dirette di vari operatori che, giornalmente, si confrontano con i temi della conservazione, del trasporto e della qualità dei servizi logistici, e presentati anche gli strumenti volontari per integrare la filiera agroalimentare, ovvero gli standard dedicati alla sicurezza della trasformazione alimentare (BRC e IFS Food), l'IFS Logistics (dedicato ai servizi di stoccaggio e distribuzione), e la ISO 22000 afferente alla sicurezza alimentare nei servizi.