Ortofrutta e packaging in Europa: un binomio strategico
Due appuntamenti di respiro europeo fanno il punto sul ruolo del packaging e dei materiali innovativi
Il packaging è un tema centrale nel dibattito europeo e non solo per il PPWR che sta entrando nel vivo della sua applicazione nei diversi mercati dell’Unione. È il caso di due recenti eventi: D4Pack, progetto europeo finanziato nell’ambito del programma Interreg e del Forum Annuale di AREFHL, L'Assemblea delle Regioni Europee Frutticole, Orticole e Floricole, l’associazione europea dei produttori di ortofrutta.
Fare networking tra imprese per il packaging del futuro
D4Pack mira allo sviluppo di un progetto di technology transfer pensato per supportare le aziende nella fase di adozione e applicazione delle soluzioni di packaging di nuova generazione per l’agri-food industry, target particolarmente toccato dal regolamento packaging e focus dell’evento dei produttori di agrifood europei riuniti a Bruxelles.
Packaging per l’ortofrutta protagonista tra mercato unico e sostenibilità
I tratti comuni tra i due eventi sono molteplici, dalla dimensione europea dell’agricoltura al mercato unico, al ruolo del packaging, centrale per la riduzione dello spreco alimentare, per la competitività del mercato interno e dell’export. Alla luce dei recenti sviluppi normativi, infatti, pare sempre più necessaria un’armonizzazione che eviti quelle eccezioni che rappresentano un ostacolo alla libera circolazione dei beni come l’ortofrutta, protagonista nell’export in Europa e nel mondo. Si tratta di un flusso di merci che richiede adeguate misure di protezione per raggiungere i mercati di destinazione con prodotti integri, correttamente conservati e con tutte le qualità nutrizionali preservate, senza dimenticare il food waste. Il tema della sostenibilità ha quindi un forte impatto sulle imprese, specialmente piccole e medie, condizionandone la strategia commerciale con vincoli che nel caso del PPWR imporrebbero una rivoluzione organizzativa e tecnologica spesso difficile da gestire a causa delle differenze tra paese e paese.
D4Pack: technology transfer per un packaging ortofrutta sempre più sostenibile
Materiali innovativi, riciclati e riciclabili, packaging design, alleggerimento, riduzione dell’impronta carbonica sono quindi protagonisti del dibattito al fianco delle strategie di mercato, come parte integrante dello sviluppo del business. Il trasferimento di competenze e il coordinamento tra imprese diventano pertanto essenziali. Da questi presupposti nasce il progetto D4Pack, che il 4 novembre ha promosso una giornata di matchmaking transnazionale, tenuta online alla presenza di player Italiani, come Cevi srl e Confindustria Verona, B&B frutta, ISAP PACKAGING FLO Group e internazionali provenienti da Slovenia, Ungheria e Repubblica Ceca con nomi come Agrimerkur, Seacon Ltd, Ds Smith e SYBA Czech Packaging Institute. D4Pack è infatti un progetto che mira a supportare le PMI agroalimentari nella transizione verso soluzioni di packaging sostenibili tramite lo sviluppo di un servizio transnazionale di trasferimento tecnologico (TTS) per la valutazione dell’impatto di packaging di nuova generazione.
Regioni europee produttrici di ortofrutta tra politiche comuni e regolamento packaging
L'Assemblea delle Regioni Europee Frutticole, Orticole e Floricole (AREFLH) riunita nel suo Forum Annuale il 6 novembre ha raccolto numerosi rappresentanti delle istituzioni europee come Parlamento e Commissione per una discussione sul futuro dell’agricoltura comunitaria tra fondi comuni e PAC, di cui hanno parlato i produttori Afrucat, VBT, FINAF. Dan Burgar Kuželički della DG Agri ha inoltre offerto un quadro della prossima PAC.
Grande attenzione verso il PPWR e il suo impatto sul mercato ortofrutticolo sia nell’esposizione a scaffale che per le fasi di trasporto e conservazione. Ne hanno parlato in particolare la presidente Simona Caselli, l'europarlamentare Mariateresa Vivaldini e i rappresentanti dei produttori e dell'industria degli imballaggi di settore in particolare IDfel Val de Loire, Groentenfruit Huis e Pro Food che ha sottolineato il rapporto tra imballaggio in plastica e riduzione dello spreco alimentare, la terza principale fonte di emissioni di Co2 dopo le attività industriali di Cina e Stati Uniti. Solo in Italia, sono ben 5 milioni le tonnellate di cibo sprecato per oltre 100 miliardi di valore economico, l’equivalente delle emissioni di 2 milioni di veicoli. In questo quadro, un ruolo centrale è giocato dall’imballaggio con attenzione particolare a quello in plastica, demonizzato, seppur non sostituibile in circostanze dove trasporto e conservazione richiedano elevate proprietà di barriera e protezione.
Armonizzazione del mercato anche guardando alle eccezioni
L’auspicio dei produttori di ortofrutta di Arefhl è quindi che la selezione delle soluzioni di imballaggio non siano guidate da un approccio ideologico, selettivo sui materiali, ma riflettano una posizione coordinata a livello europeo basata su un unico elenco di eccezioni condiviso tra tutti gli stati membri, che non stravolga, limiti o crei barriere commerciali allo sviluppo di successo del mercato comune per come lo abbiamo conosciuto.
Una riflessione su cui la presidente Simona Caselli, ha affermato: "La specificità di AREFLH è l’essere l’unione di regioni e produttori che lavorano insieme per costruire un ponte tra gli agricoltori e le istituzioni europee con l’obiettivo di creare un modello di collaborazione tra legislatore e parti interessante, competenti sui temi oggetto della normativa”.