Per un’etica del packaging
Ben fatta e pienamente riuscita la due giorni ricca di appuntamenti ed eventi organizzata a Venezia, il 26 e 27 maggio 2022, dalla Fondazione Carta Etica del Packaging in collaborazione con l’Istituto Italiano Imballaggio. In particolare, durante il convegno “Packaging: tanti volti un solo obiettivo”, volando alto sui problemi contingenti, si è discusso di sviluppo etico-sostenibile in tempo di scenari inediti e poco decifrabili come quelli attuali. Ma non solo. L’incontro lagunare è stata anche l’occasione per la prima riunione dello Steering Committee degli Ambasciatori della Carta Etica del Packaging, in cui si è parlato delle iniziative e dei progetti futuri della Fondazione: un debutto che fa ben sperare.
Stefano Lavorini
Sono molti anni che scrivo di packaging, ma non per questo ho smesso di immaginare un imballaggio migliore… per tutti. E in particolare, per noi consumatori che ogni giorno facciamo le nostre scelte di acquisto, cercando di districarci tra un’offerta quanto mai eterogenea, con nel cuore un sentimento di attesa per prodotti/imballaggi “buoni” per le nostre esigenze, per la società e per l’ambiente.
Per questa ragione, noi della rivista ItaliaImballaggio, dopo aver promosso nel 2015 la “Carta Etica del Packaging” che voleva essere strumento di aiuto a un consumatore sempre più informato e consapevole nel rispetto delle esigenze dell’intera filiera dell’imballaggio, oggi (come Pack-Media) siamo tra di Ambasciatori della Fondazione Carta Etica del Packaging.
Merito dell’Istituto Italiano Imballaggio di aver dato nuovo impulso e nuovo indirizzo a questo progetto, nella convinzione che non si possa evitare di fare i conti con la realtà che cambia, che è già cambiata.
Merito della neo presidente dell’Istituto e della Fondazione, Alessandra Fazio, che ha coordinato con convinzione la prima riunione dello Steering Committee degli Ambasciatori, e da cui ha ricavato alcune indicazioni di programma.
La Fondazione che vorrei
Partendo dal presupposto che la Fondazione ha il compito di promuovere il packaging come strumento al servizio del consumatore, Alessandra Fazio si propone di creare percorsi di sviluppo lavorando sul mentoring di giovani professionisti del settore e collaborare con start up che forniscono servizi, basati sui valori della Carta Etica del packaging, utili e innovativi per gli attori della filiera.
Ma anche di portare avanti il lavoro di diffusione del termine “Etica del packaging”. «Pensiamo a quante volte oramai incontriamo la parola etica in dibattiti di settore e ambiti prettamente tecnologici come il nostro. È centrale, nelle sue diverse declinazioni, per l’analisi del presente e del futuro. È un termine che ci obbliga alla comprensione dei nuovi bisogni».
Non va infatti dimenticato - sostiene la presidente - che nella contemporaneità esistono urgenze “etiche” per le quali il packaging gioca un ruolo primario, quali ad esempio la corretta alimentazione, lo spreco alimentare, la necessità di un corretto riciclo, il Design for All, l’immediatezza e l’accessibilità...
Certo, aggiungo io, oggi stimolare una riflessione è un’impresa difficile, immersi come siamo in un flusso comunicativo che, per eccesso e ridondanza, è spesso vissuto come un inevitabile rumore di fondo.
In questa babele di stimoli perduti, abbiamo l’evidenza che i consumatori, in generale, riconoscono all’imballaggio una funzionalità e una necessità che lo rendono parte fondamentale del prodotto stesso. E proprio per questo non possiamo omettere di impegnarci - tutti - a sostenere il packaging come strumento di civiltà e a contrastare, con onestà, l’ostilità, i pregiudizi di cui è fatto oggetto per ignoranza o malafede.