Un seme contro la fame
Per un’Expo diversa: tre intellettuali firmano una lettera aperta.
ll profeta dello slow food “Carlin” Petrini, il prete antimafia Don Luigi Ciotti, il regista della terra e degli umili Ermanno Olmi: uomini provenienti da mondi diversi, accomunati dall’amicizia e dalla stessa visione dell’economia e della società agricola, hanno scritto insieme una lettera aperta sull’Expo. Un’esigenza nata dalla preoccupazione che l’esposizione universale sia solamente un momento per parlare e promuovere il cibo come merce, senza affrontare concretamente questo argomento e le sue innumerevoli implicazioni.
L’occasione è stata offerta dalla presentazione (nell’ambito del recente Salone del Gusto e Terra Madre di Torino) di “Volere bene alla terra”, il nuovo libro edito da Slow Food he raccoglie le interviste fatte da Petrini nell’arco di dieci anni a grandi personaggi di tutto il mondo.
La lettera inizia con un invito a «Non […] rimanere passivi di fronte all’avvelenamento delle fonti di cibo provocato dalle spregiudicate economie globali che, per un falso concetto di modernità, giustificano ogni stoltezza». E lancia un appello «affinché l’Expo non si riduca a un’esposizione senz’anima, dove si enunciano vasti programmi e nobili intenzioni, mentre si tace sulla povertà e le ingiustizie che opprimono la vita di milioni di persone». Per concludere con l’auspicio che la fiera contro lo spreco alimentare sia l’occasione per aprire un dibattito collettivo «non più moralmente rinviabile, un modo di mettere a dimora un seme che possa crescere rigoglioso: il seme del buon senso e della dignità di ogni abitante della terra».