Tubetti: settore in ottima salute

Stabile e ad alti livelli la produzione europea di tubetti: le ottime performance 2015 di un comparto industriale che si appresta a festeggiare un anniversario importante.

175 anni fa l’americano John G. Rand li brevettava come imballaggi e, quest’anno, i produttori europei di tubetti si preparano a festeggiare la ricorrenza insieme alla propria storia di successo.
Lo testimoniano i dati relativi alla produzione globale riferiti al 2015 che -   come riportato da etma - ammonta a 10,5 miliardi di tubi: un cifra importante e stabile rispetto al 2014.
Esplicito il commento di Gregor Spengler, segretario generale dell’associazione europea dei produttori di tubetti: «Si tratta di un risultato che dimostra le grandi capacità di un intero comparto, oltre a rendere sempre più esplicite le caratteristiche positive di questo imballaggio, come l’eccellente protezione del prodotto, gli elevati standard igienici e di servizio per il consumatore, un rapporto quasi imbattibile prezzo-prestazioni rispetto ad altre forme di confezionamento. E ancora - stima Spengler - soprattutto in Europa, a fronte dei cambiamenti sociali in atto, il tubetto non potrà che rafforzare la propria posizione di mercato, anche grazie alla versatilità delle tipologie disponibili. Basti pensare, infatti, all’invecchiamento progressivo della popolazione, con gli anziani che richiedono imballaggi maneggevoli e facile da usare, o al numero crescente di single, che consumano quantità limitate di beni. Per finire con le nuove modalità di acquisto on line, dove il tubetto si esprime al meglio: indistruttibile, pesa pochissimo ed è quindi facile da spedire, oltre a garantire massima protezione al prodotto (contribuendo a limitare di conseguenza il numero di eventuali reclami per merci difettose).

Tipologie e mercato. I tubi in alluminio detengono anche nel 2015 la quota di mercato maggiore (40% circa) e se i tubi di laminato sono cresciuti,   attestandosi al 30%, quelli di plastica sono leggermente diminuiti (30%).
Come in passato, la maggior parte dei tubi prodotti sono stati utilizzati dal comparto cosmetico (44% del totale). Il settore farmaceutico e dell’igiene orale risultano in sostanziale parità (rispettivamente 22% e 20%). Il settore alimentare pesa per il 9%, mentre le applicazioni industriali e i prodotti per la casa assorbono il 5% circa della produzione.
Tutto sommato, dunque, l’industria europea dei tubetti può essere ottimista per il futuro. «Nonostante la difficile situazione economica in Europa, credo che i nostri associati siano ben posizionati grazie alla flessibilità e alle loro capacità di innovazione» spiega Monika Kopra-Schäfer, attuale presidente etma che ricorda anche il prossimo, significativo appuntamento internazionale del comparto: il congresso mondiale programmato il 2 giugno 2016 a Berlino, preziosa occasione di networking e momento di celebrazione ufficiale dei 175 anni di successi del tubetto.

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