Tubetti europei crescono

Nonostante le condizioni socio-politiche internazionali ancora burrascose, le aziende che fanno capo a Etma (associazione europea dei produttori di tubetti), nel 2014, hanno al proprio attivo una produzione annua di 10,5 miliardi di tubi.

«La crescita del 2% circa in condizioni così difficili è un risultato di tutto rispetto e induce a un certo ottimismo» commenta al proposito il segretario generale dell’associzione, Gregor Spengler, cui si associa il presidente Monika Kopra-Schäfer, rimarcando la capacità di innovazione e la flessibilità del comparto (stretto fra tempi di fornitura estremamente brevi e lotti sempre più piccoli, è chiamato a una costante ottimizzazione produttiva e logistica). Le aziende rappresentate da Etma sviluppano l’80% circa della produzione europea di tubi: i tubetti di alluminio rappresentano il 40% del totale, seguiti da quelli di laminato e di plastica, ciascuno con una quota di mercato pari al 30%.

Si tratta di dati stabili da anni, sebbene il laminato, nel 2014, abbia espresso una crescita un po’ più pronunciata. Pressoché invariata anche la ripartizione nei singoli segmenti di mercato: poco meno del 45% dei tubi prodotti sono destinati al cosmetico, mentre il  farmaceutico e le cure odontoiatriche ne assorbono il 20% ciascuno.
E se prodotti industriali e per usi domestici arrivano al 5%, il food fa registrare una media di utilizzo in crescita, pari al 10% (un settore, quest’ultimo, dove i tubetti hanno ancora ampi spazi di miglioramento, grazie alle proprietà barriera e agli alti standard igienici assicurati, alla facilità di gestione e richiudibilità, ottimale per la sicurezza dei prodotti).

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