Storia di una foresta virtuosa
Grazie al contributo degli scatolifici associati, 660 nuove piante vivono sull’Altipiano di Asiago nella Foresta dell’Associazione Italiana Scatolifici - Acis. Come è nato e si è sviluppato il sostegno al progetto sperimentale “Oltre Vaia”, esempio di resilienza di un territorio duramente colpito dalla tempesta del 2018.
Creare una “foresta digitale”, vederla crescere in vivaio e poi essere parte attiva di un bellissimo progetto di “resilienza dei territori”.
È stata questa l’evoluzione della Foresta dell’Associazione Italiana Scatolifici, nata nel giugno del 2019 sulla piattaforma Treedom e cresciuta fino a 660 alberi grazie al contributo degli scatolifici associati.
Dal progetto in rete al bosco reale, passando dal cartone
L’Associazione Italiana Scatolifici è stato il primo player della filiera della carta e cartone a investire con Treedom in una propria Foresta.
Un grande progetto di sostenibilità ambientale condiviso tra tutti gli associati, nato per rafforzare l’impegno degli scatolifici verso l’ambiente attraverso un contributo concreto alla riforestazione delle aree del Veneto devastate dalla tempesta Vaia nell’ottobre del 2018 che - con raffiche di vento a 200 chilometri all’ora - ha devastato in due giorni 2.300 ettari di bosco.
Oggi la Foresta dell’Associazione Italiana Scatolifici è confluita in un bellissimo progetto sperimentale, denominato Oltre Vaia. Una sorta di “laboratorio a cielo aperto” che diventerà una foresta didattica, per visite guidate delle scuole e che è nato da un lavoro congiunto di FSC Italia, Comune di Asiago, Università di Padova e Treedom.
Sulla cima del Mosciagh, nell’altopiano di Asiago, sono state messe a dimora circa 6.000 piantine tra cui abete bianco, larice, sorbo, betulla, faggio, acero e altre specie autoctone. Non più solo abete rosso, dunque, ma un mix di specie che daranno un’accelerata alla ricrescita del bosco devastato dalla tempesta senza stravolgerne le dinamiche naturali. Un patrimonio verde che aiuterà a fare capire il modo con cui sono gestiti i nostri boschi, testimoniando che una ripresa è possibile soltanto se daremo ancora più importanza alla resilienza e resistenza di queste aree.
Un progetto che guarda al futuro, dunque. Un futuro sempre più guidato dalla sostenibilità e che vede gli imballaggi in cartone ondulato farsi sempre più strada grazie all’alta circolarità della filiera e dei prodotti, basati su risorse disponibili in natura e con processi di recupero e riciclo virtuosi.