Simei rilancia con i finanziamenti del Ministero

Simei è stato definito evento eccellente per la promozione del made in Italy e per questo riceverà i finanziamenti previsti dal Ministero dello Sviluppo Economico, per il potenziamento del comparto fieristico italiano: 48 milioni nel 2015, oltre dieci volte la media degli ultimi cinque anni.

La conferma è arrivata da un recente incontro organizzato a Milano da AEFI (Asso-ciazione Esposizioni e Fiere Italiane), durante il quale il viceministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, insieme al presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, al presidente dell’ICE Riccardo Monti e al presidente di AEFI Ettore Riello, ha evidenziato il ruolo delle grandi manifestazioni italiane nell’ambito del “Piano straordinario per il Made in Italy”.
Plaude all’iniziativa Domenico Zonin, Presidente di Unione Italiana Vini (ente organizzatore del salone da 52 anni) che accoglie la “promozione” come riconoscimento di qualità ma anche come sfida a raggiungere nuovi traguardi.
Le basi sono già state poste: il prossimo Salone Internazionale delle Macchine per Enologia e Imbottigliamento (Milano, 3-6 novembre 2015), dalla scorsa edizione è cresciuto in termini di progettualità e di obiettivi, anticipando di fatto le linee di sviluppo utilizzate come criteri di ammissione al finanziamento.

«Abbiamo messo in moto un progetto di ammodernamento della macchina organizzativa - ha dichiarato Francesco Pavanello, direttore generale di Unione Italiana Vini - con l’obiettivo di inserire le imprese espositrici in un progetto globale, che vede la partecipazione alla fiera solo come momento culminante. In questi anni abbiamo intessuto relazioni importanti con gli omologhi di Unione Vini in America, Cile e Argentina, e siamo entrati nei circuiti delle federazioni internazionali del vino e delle bevande alcoliche, intessendo partnership fondate su progetti concreti. Uno su tutti, quello della sostenibilità, che è diventata uno dei driver di sviluppo per le imprese vitivinicole di tutto il mondo, a cui la filiera deve rispondere fornendo tecnologie adeguate».

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