Riflessioni sugli imballaggi di vetro

Dati e fatti di un comparto storico, che punta all’innovazione e alla qualità.


Grazie a un’efficace azione di comunicazione, connessa a una sensibile innovazione di prodotto, le vetrerie italiane hanno saputo rinnovarsi nel corso degli anni, puntando a esaltare le caratteristiche degli imballaggi di vetro: eleganza, trasparenza, totale riciclabilità, ampie possibilità di personalizzazione, garanzia di protezione.
Nonostante la forte concorrenza esercitata da altre tipologie di packaging  - plastica e carta in primis, a seconda dei settori di impiego - il vetro ha saputo quindi mantenere e migliorare le posizioni acquisite: lo dimostra la tendenza espressa da grandi produttori che scelgono nuovamente il vetro come materiale di confezionamento.

La produzione
Nel 2016 la produzione di imballaggi in vetro espressa in tonnellate si assesta intorno alle 3.936 t/000, crescendo del 3,3%. Le buone performance registrate sono legate essenzialmente all’andamento del mercato interno, con un utilizzo apparente al +4,9%, che equivale a circa 4.195 t/000.
Resta l’elemento che caratterizza da sempre il mercato italiano degli imballaggi di vetro, vasi o bittiglie che siano: la produzione nazionale non soddisfa la richiesta interna, per cui il ricorso all’importazione è obbligatorio. Questo fa sì che ci si trovi sempre davanti a un utilizzo apparente maggiore rispetto alla produzione. Nel 2016 le importazioni crescono del 7% mentre le esportazioni calano del 4,7%. La produzione espressa in termini di fatturato cresce dell’1%.
I segmenti di riferimento dell’industria vetraria relativa agli imballaggi sono il vetro cavo e  il vetro tubo.
Nell’analisi dell’Istituto Italiano Imballaggio realizzata per Imballaggio in cifre, i prodotti realizzati in vetro cavo sono bottiglie, vasi e flaconeria. Per quanto riguarda il vetro tubo gli imballaggi presi in esame sono le fiale e i flaconi.

Bottiglie: settori di sbocco
La produzione di bottiglie rappresenta l’88% del comparto e nel 2016 registra una crescita del 2,7%. Buono anche il ritmo dell’utilizzo apparente, pari al +4,5%, soddisfatto sia dagli aumenti produttivi ma, soprattutto, dal +9% delle importazioni. Cala invece l’export (-7,7%)
A influire sul buon andamento della domanda interna sono sicuramente i trend positivi registrati dai settori di sbocco. Primo su tutti, il settore birra che dal 2016 registra una crescita dei consumi di birre artigianali confezionate quasi esclusivamente in bottiglie di vetro. Questo fenomeno è riuscito a muovere il mix del packaging relativo alla birra, a favore delle bottiglie in vetro a scapito delle altre tipologie di confezionamento.
Anche il settore bibite carbonate ha influito positivamente sull’andamento delle bottiglie in vetro: nel 2016, nonostante i cali registrati nei consumi di queste bevande, si registra un aumento di partecipazione delle bottiglie in vetro nel mix del packaging dei soft drink gasati, dovuti in prevalenza alle scelte di marketing delle principali aziende produttrici.
Forti spinte a favore del confezionamento in vetro arriva anche dal settore vinicolo: nel 2016 sono i consumi di spumanti e di vini di alta qualità a sostenere la produzione, confezionati esclusivamente in vetro, determinando un’erosione di quote di marcato a scapito dei poliaccoppiati rigidi e delle bottiglie di plastica.
Quella delle bevande alcoliche resta dunque la principale area di sbocco con uno share del 68,4%, dove il vino sta al 49%, seguito dalla birra con il 17%. Per quanto riguarda le bevande analcoliche il 10% è destinato al mercato delle acque minerali, seguite dai soft drink e dai succhi di frutta con una partecipazione del 3% per settore.
Se oltre l’85% delle bottiglie di vetro è destinato al confezionamento di bevande sia alcoliche che analcoliche, il restante 15% è suddiviso tra condimenti e derivati del pomodoro (compreso ketchup).

Vasi: settori di sbocco

La produzione di vasi di vetro nel 2016 registra un trend positivo del +13,4%; anche in questo caso, è il mercato interno al +10,6% a guidarne la crescita. Stabili invece le esportazioni e in crescita dell’1,9% le importazioni.
La principale aerea di utilizzo dei vasi in vetro è quella delle conserve alimentari (prodotti ittici compresi) con una quota partecipativa del 55%; il restante 45% si suddivide tra salse, omogeneizzati, confetture, yogurt e dessert freschi, spezie e altro.

Flaconeria: settori di sbocco
Sostanzialmente stabile la produzione della flaconeria da vetro cavo, utilizzata per il 58% nella cosmetica e per il 33% nel settore farmaceutico; il restante 8% è destinato ad altri utilizzi. Per quanto riguarda il vetro tubo, utilizzato per l’85% nel settore farmaceutico, si registra un +2,8% in produzione, con un +6,6% relativo alla domanda interna, in leggero calo le esportazioni, stabili le importazioni.
Il restante 15% si suddivide tra cosmetica e altri utlizzi.                                                  

Barbara Iascone
Istituto Italiano Imballaggio

 

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