ReLife Group riorganizza la struttura societaria
ReLife Group ha annunciato la nuova denominazione delle sue divisioni produttive, un’operazione che segna il passaggio verso una dimensione più strutturata, con la regia di un grande player italiano specializzato nella produzione di imballaggi sostenibili, quali scatole e film riciclato, ottenuti dalla raccolta e trasformazione di rifiuti valorizzabili.
Nella nuova compagine rientrano ReLife Recycling, azienda specializzata nella raccolta e nel trattamento di rifiuti solidi urbani e industriali dove convergono le società Valfreddana, Usvardi, Ecolfer e Benassi; ReLife Paper Mill (precedentemente Cartiera Bosco Marengo) che produce cartone e cartoncino utilizzando materia prima secondaria a base carta proveniente anche dagli impianti di ReLife Recycling; ReLife Paper Packaging (assorbe General Packaging) realtà attiva nella produzione di fogli e scatole di cartone ondulato, prodotte prevalentemente da carta riciclata e ReLife Plastic Packaging (ex Plastipliver) leader nel processo di riciclo di scarti industriali e rifiuti post-consumo, che realizza sacchi e imballaggi in plastica prevalentemente attraverso l’impiego di materiale rigenerato.
Il processo di riorganizzazione segna il completamento di un progetto di crescita in cui sono confluite le acquisizioni avvenute nella seconda metà del 2021.
Come spiega il CEO di ReLife, Marco Benfante: “Da oggi il Gruppo si presenta sul mercato come produttore di imballaggi sostenibili, provenienti dalla raccolta e dalla trasformazione di rifiuti valorizzabili, ponendosi obiettivi importanti, quali l’abbattimento delle emissioni di CO2, garantire la massima sostenibilità dei propri prodotti, moltiplicare il valore per i clienti, che sono al tempo stesso fornitori, ma soprattutto partner di questo modo di fare economia circolare”.
ReLife, nata nel 2013, conta oggi 18 siti produttivi in Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto e Toscana che generano un fatturato di 250 milioni di euro.